venerdì, luglio 25, 2025

Gabriella Bisi Rapallo 2 agosto 1987 Gabriella Bisi, 35 anni, una bella ragazza Milanese dai capelli rossi di aspetto grazioso, di professione architetto con studio a Milano in Via Biancamano 2, abituale frequentatrice delle spiagge del Tigullio, scompare misteriosamente la sera del 2 agosto 1987, dopo essere uscita da una villa di amici a San Lorenzo della Costa , sulle alture di Santa Margherita Ligure. E’ certo che chiese un passaggio verso Rapallo, appena uscita da Villa Patrini, intorno alle 19 del 2 agosto, a due automobilisti, marito e moglie, passaggio che non le fu dato in quanto la coppia andava a Camogli e non a Rapallo, non risulta che usò il bus pubblico che fa servizio in quella zona, quindi assolutamente qualcuno le diede un passaggio e non si sa chi sia. Di Certo si sa che quando uscì dalla villa salutando allegramente con un sorriso i suoi amici indossava una camicetta e una gonna sopra il bikini, impegno era quello di vedersi a cena qualche ora più tardi in un ristorante del centro ma lei non si è presentata, i suoi amici hanno aspettato la mattina successiva prima di fare denuncia di scomparsa, quindi chi l’ha uccisa ha avuto un vantaggio per far scomparire le sue eventuali tracce.. Vennero effettuate ricerche in tutta la zona senza alcun esito, poi il 13 agosto il suo corpo straziato, fu trovato casualmente da un escursionista, nella boscaglia attorno ad una radura sopra il belvedere della Via Aurelia , tra Chiavari e Zoaglia, la zona è nota come Tigullio Rock’s, un esclusivo complesso residenziale con piscina e spiaggia riservata. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione per il caldo estivo , dilaniato dagli animali selvatici e randagi, e il riconoscimento è stato effettuato dal padre Giuseppe, commerciante di mobili, da alcuni amici e conoscenti e dal suo dentista attraverso l’esame di una protesi. Dagli esami autoptici risulta che la donna è stata strangolata ma non a mani nude, bensì usando gli slip che l’omicida le ha strappato dal bikini e poi lo ha stretto al collo aiutandosi con un ramo sottile come una rudimentale “garrota”, dando alla vittima una morte atroce e dolorosa, il ramo usato è lungo una ventina di cm. ed è di robinia. Poi l’assassino a sollevato il corpo e lo ha trasportato a braccia dalla vicinanza all’aurelia per 17 scalini lontano dalla vista e li lo ha lasciato. L’autopsia è stata effettuata dal Prof. Chiozza dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Genova, che ha confermato lo strangolamento con la rudimentale garrota, ha escluso segni di percosse violente ne il cranio ne il resto dello scheletro presentano segni di violenza, visto lo stato del corpo, non si è potuto stabilire se abbia subito violenza carnale. La Bisi aveva già preparato le valigie nel suo bilocale in affitto, ai Pini di Rapallo e lunedi 3 contava di partire per Ponza era sereena e tranquilla e mai più prevedeva una fine simile. Molto probabilmente, Gabriella conosceva la persona con cui è salita in auto verso l’intrico di rovi , oltre una terrazza che serve alle coppiette per appartarsi e chi ha teso il tranello, ha scelto con cura il posto, isolato e impervio in modo tale da rinviare il ritrovamento della vittima, il che fa pensare ad un delitto premeditato forse con una ispezione preventiva del luogo ove abbandonare la vittima. Nell’agosto del 1987 il padre della vittima si recò presso la Procura di Chiavari e espose i suoi sospetti su un uomo di Rapallo, sposato e con famiglia, con cui Gabriella ebbe una relazione, l’uomo fu interrogato ma non emerse nulla a suo carico. Ad aprile del 1988, i carabinieri hanno ritrovato la borsa di Gabriella Bisi, di 35 anni, ritrovata strangolata il 13 agosto dell’anno scorso, all’interno della borsetta trovata nella fitta boscaglia a poca distanza dal ritrovamento del corpo, ci sono degli effetti personali e soprattutto una agenda che potrebbe essere importante agli effetti della ricostruzione dei movimenti della ragazza. Nell’agosto del 1990 il Tribunale di Chiavari ha archiviato l’inchiesta , la sentenza parla di “improcedibilità contro ignoti” e tutt’oggi Gabriella Bisi non riposa in pace e chiede a gran voce giustizia.

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