martedì, luglio 29, 2025
Maria Strambelli 21 agosto 1978 Manesseno, Val Polcevera. Genova Maria Strambelli, operaia di vent’anni, è stata trovata cadavere con indosso solo un paio di mutandine e con il resto dell’abbigliamento sparso attorno, il cadavere è in avanzato stato di decomposizione ed è stato rinvenuto a Manesseno in Val Polcevera, in un boschetto nascosta sotto un mucchio di frasche, e semi carbonizzata perché chi l’ha uccisa ha tentato di bruciare il corpo per nascondere sue eventuali tracce. Secondo l’Istituto di Medicina Legale sarebbe morta per soffocamento da strangolamento , infatti tracce ben precise sarebbero state trovate nei polmoni. Il fratello ha avuto la triste sorpresa del ritrovamento e la cercava in quanto la ragazza era scomparsa il 21 agosto di sera mentre stava tornano a casa. Abitava con una sua amica a cui lei ha detto che si attardava con un amico e che sarebbe rientrata a breve, a tarda notte l’amica si è svegliata e trovato il letto della coinquilina vuoto e quindi ha dato l’allarme. La vittima abitava alla periferia settentrionale di Genova nei pressi della Caserma della Polizia di Stato. Michele B. il titolare della azienda , un maglificio, dove Maria lavorava intanto rimane in carcere sotto l’accusa di favoreggiamento, pare che egli è stato l’ultima persona che ha visto in vita la giovane operaia. La vittima è originaria di Bari, ed appartiene ad una famiglia per bene. Sicuramente la vittima conosceva il suo assassino altrimenti non si sarebbe attardata con lui e soprattutto non sarebbe mai salita in auto con lui. Secondo alcuni testimoni l’auto è una Alfa Romeo Alfetta, già notata diverse volte sotto la casa della Ragazza con a bordo tre soggetti sospetti, un altra auto una Fiat 850 chiara, proprio la sera della scomparsa della ragazza sarebbe stata notata partire a tutta velocità da una strada vicina. Gli investigatori stanno tentando di rintracciare tutti gli amici e conoscenti di Maria nelle discoteche del ponente, che lei frequentava assieme ad una minorenne, Maria Catena Alba, una quattordicenne anch’essa assassinata con lo stesso modo di Maria Strambelli e cioè lo strangolamento, il nome di questa ragazza è Maria Catena Alba, poi abbandonata nuda in un boschetto di Savognone. Una pista investigativa porta anche ad una banda di giovani criminali che erano usi a rapinare giovani frequentatrici delle discoteche. A tutt’oggi questo delitto è rimasto insoluto ma non è l’unico caso in cui, nella stessa zona e nello stesso periodo, altre ragazzr giovani furono assassinate : la prima è Anna Pagano poi Giuseppina Ieraci, quindi Maria Catena Alba di appena 14 anni .
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