sabato, novembre 10, 2007

lettera di un anonimo compagno


Abbia il buon gusto di lasciar riposare i morti.. certamente di identico valore una volta morti, ma in vita portatori di antitetici ideali, sui quali non penso ci sia nemmeno da discutere. E già che le scrivo, un consiglio: il 25 aprile ringrazi quelli che sono stati sulle colline per garantirle la Libertà (quella si maiuscola,vero Umile manovale?) di parlare. Un saluto.




caro compagno ( anonimo)..



lei e' un gendarme della memoria, come afferma il buon Giampaolo Pansa nei suoi libri, lei per convenienza o per semplice ottusita' vuole conservare cristallizzata nel tempo una favola resistenziale a cui pochi credono sinceramente: cioe' che i buoni erano tutti da una parte e i cattivi tutti dall'altra e che di conseguenza i cattivi, e i loro parenti potevano subire di tutto, anche a guerra finita come infatti e' accaduto...






io credo nella Liberta', ma non quella che volevano costruire gli "eroici partigiani" sulle colline.






Nei fatti concreti ....sto collaborando con un gruppo di persone che cercano delle fosse comuni , molto nascoste, sulle colline tra Vado e Quiliano...dove, nel 45 - 46 - 47, sono stati assassinati e sepelliti nottetempo,dei civili, pensi che sorpresa se trovassimo alla sommita' del cumulo di salme un partigiano: pare che spesso litigassero per la spartizione del bottino e ogni tanto ci scappasse il morto....che veniva sepellito in fretta, con le "spie fasciste", ragazzi, vecchi e donne magari stuprate prime di essere trucidate.






Roberto Nicolick











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