venerdì, febbraio 01, 2008

Una condanna esemplare

Condannati per pedofilia. Due anni e 10 mesi di carcere, 100 mila euro
di risarcimento alle famiglie.
E’ questa la decisione della seconda sezione della corte d’appello di Torino per gli abusi subìti sette anni fa da due bambini, nella scuola materna «Bovetti» di La Loggia. Per i giudici, i responsabili sono Valerio Apolloni, 31 anni, studente universitario di Economia e presidente dell’ente morale che all’epoca gestiva la scuola; Vanda Ballario, 45 anni, ex direttrice di quella scuola materna e
insegnante con un passato immacolato fino all’arresto per quegli abusi. In primo grado, entrambi erano stati assolti «per non aver commesso il fatto» dal
giudice Vincenzo Bevilacqua. «Sono innocente, sono serena, confido nella
giustizia, aspetto di leggere le motivazione della sentanza - dice Ballario -. In
questo momento non ho la forza di reagire, né di pensare. Sono
innocente, e continuerò a ripeterlo all'infinito. Lo sono davvero, non mi vergogno a dirlo. Sono grata alle persone che mi stanno vicino, a chi ha creduto
in me e continua a farlo. Lotterò fino alla fine. Sono tornata ad
insegnare, voglio continuare a farlo, perché è la mia vita».
«Finalmente, dopo sette anni è stata fatta Giustizia» dice con tono
pacato il padre del bimbo coinvolto nei giochi sessuali dei due condannati,
nella ricostruzione sostenuta in appello dal sostituto procuratore generale
Marilinda Mineccia, ma anche dagli avvocati di parte civile Stefano
Castrale, Rosalba Cannone e Giuseppe Del Sorbo. Quel bimbo aveva 3
anni. Il suo racconto ai genitori ha seguito di pochi giorni quello di una
coetanea. La prima segnalazione risale al 9 ottobre 2001. Nel giro di un paio di
giorni, erano spuntate altre due testimonianze, ma le denunce arrivate
a processo sono rimaste soltanto due. Il 26 ottobre, Apolloni e Ballario
erano finiti in cella.
«Un’ingiustizia» hanno sempre sostenuto entrambi, difesi da Luigi
Chiappero, Emiliana Olivieri e Nadia Garis. «Appena accaduti quei fatti, avrei
voluto spaccare il mondo. Ma ho voluto seguire la legge, ho avuto fiducia
nella Giustizia - racconta ancora il padre del bimbo che ha subìto gli abusi
-. Sono stati sette anni molto duri, pieni di difficoltà. E’ stato
difficile sopportare che non credessero al racconto di mio figlio. E poi, lui
doveva crescere nel modo più sereno possibile. Per fare questo, abbiamo anche
cambiato casa. La Loggia è un paesone, tutti sanno tutto di tutti,
abbiamo preferito andare a vivere da un’altra parte». E suo figlio? «Mi sembra
che sia diventato un bambino sereno. Certo, qualche ricordo affiora
ancora, ma vive come i coetanei, in modo normale, se così si può dire». «Mia
figlia non ha mai dimenticato, conserva i brutti ricordi, ma abbiamo cercato di
crescerla in modo sereno - racconta la mamma della bambina che ha
subìto gli abusi -. Abbiamo sperato nella Giustizia per sette anni e finalmente
questa decisione mi ha ridato serenità».

«Dissento profondamente con la decisione dei giudici e attendo le
motivazioni della sentenza» commenta l’avvocato Olivieri. Le fa eco il
collega Chiappero: «Entrambi i miei clienti sono forti della propria
innocenza. Anche la pena lascia trasparire una “non certezza” da parte
dei giudici. Per fatti di questo tipo, nell’ipotesi di responsabilità
potrebbe essere più alta. La corte d’appello ha concesso le attenuanti
generiche prevalenti e questo può avere un significato».

Il padre di Apolloni, Vittorio ha creato in questi anni una associazione denominata Falsi Abusi che è intervenuta in tutti i casi legati alle scuole materne, da Brescia a Rignano Flaminio, attaccando duramente le associazioni che difendevano i bambini, sostenendo le persone denunciate e diffondendo appunto la cultura dei falsi abusi.

4 commenti:

  1. in Italia usiamo pene più severe per chi magari masterizza un cd o parcheggia in doppia fila, ma oer chi meriterebbe una vita a pane e acqua e lavori forzati usiamo una mano che proprio pesante non è.

    RispondiElimina
  2. Boh... e chi ci capisce più niente??? Che vuol dire che il Giudice di primo grado non aveva capito niente e che il Giudice in appello a capito tutto???
    Boh... boh...
    E poi come si fa ad essere SICURI che la condanna in secondo grado individui i veri responsabili?

    Perché gli stessi erano stati assolti in primo grado?

    Beh... un mio amico avvocato, famoso penalista, al quale chiedo spesso se la verità processuale possa coincidere o meno con la veità dei fatti... non risponde e sorride dicendo... "...ma quale verità???... la Verità non esiste... non conta....!!!"

    Io non so più cosa credere o pensare....

    RispondiElimina
  3. Io credo nella Legge e dico che per quello che hanno fatto ... sono stati trattati troppo dolcemente..
    e se fosse successo a mia figlia l'avrebbero pagata MOLTO CARA.
    penso che tutti i GENITORI la pensino come ME.

    RispondiElimina
  4. camera a gas per i pedofili

    RispondiElimina

Nicolick attraversa il centro di altare