venerdì, gennaio 23, 2009

CESARE BATTISTI

ALCUNE NOTIZIE PER RINFRESCARE LA MENTE SULLE GESTA DI CESARE BATTISTI, PLURIOMICIDA.




QUI NELLA FOTO SEGNALETICA









Pierluigi Torregiani, gioielliere
AMMAZZATO
(luogo e date dell'attentato)
Milano, 16 febbraio 1979
(luogo e date di morte)
Milano, 16 febbraio 1979
(descrizione attentato)
Pierluigi Torregiani la sera del 22 gennaio 1979 è in una pizzeria con i suoi gioielli portati ad una dimostrazione televisiva, ma nel locale entrano dei rapinatori. Torregiani è minacciato, reagisce con la sua arma e ne consegue una sparatoria che conta morti e feriti.Il 16 febbraio successivo davanti al suo negozio un commando terrorista lo aspetta. Nel conflitto a fuoco che si genera muore lo stesso Torregiani ed il figlio Alberto, che lo accompagnava, viene ferito gravemente e rimarrà paralizzato.Lascia la moglie Elena e tre figli.
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(rivendicazione, autori)
L’uccisione fu compiuta dai Proletari Armati per il Comunismo.

(stato processuale)
Cesare Battisti viene arrestato come mandante dell’omicidio di Torregiani e riconosciuto colpevole dell’omicidio di Sabbadin, condannato all’ergastolo, evade e tuttora è latitante, prima in Francia e poi in Brasile.





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Sabbadin Lino, commerciante
Nato a S. Maria di Sala (Venezia), il 28 settembre 1933

(luogo e date dell'attentato)
S. Maria di Sala (Ve), 16 febbraio 1979

(luogo e date di morte)
S. Maria di Sala (Ve), 16 febbraio 1979
(descrizione attentato)
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Lascia la moglie Amalia Spolaore e tre figli: Adriano, Adriana e Roberta.


(rivendicazione, autori)
In segno di solidarietà alla "piccola malavita" che "con le rapine porta avanti il bisogno di giusta riappropriazione del reddito e di rifiuto del lavoro, i terroristi dei PAC (Proletari armati per il comunismo) uccidono a Milano Pierluigi Torregiani e a Mestre Lino Sabbadin.

Il processo ai PAC individua e condanna quale esecutore materiale dell'assassinio di Lino Sabbadin, Cesare Battisti

Andrea Campagna, guardia di Pubblica Sicurezza in servizio presso l'ufficio Digos del Raggruppamento guardie di P.S. di Milano. Medaglia d'oro al valor civile alla memoria conferita il 24/09/2004.
(luogo e date di nascita)
Sant’Andrea Apostolo dello Jonio (CZ), 18 agosto 1954
(luogo e date dell'attentato)
Milano, 19 aprile 1979
(luogo e date di morte)
Milano, 19 aprile 1979
(descrizione attentato)
L’agente Campagna viene ucciso in un agguato sotto il portone della abitazione della sua ragazza, in Via Modica, con parecchi colpi di pistola in pieno volto, mentre si accingeva a salire sulla propria autovettura, dopo aver espletato il turno di servizio.
(biografia)
Trascorre la sua infanzia in Calabria fino all’età di 11 anni. Nel 1965 emigra con tutta la famiglia a Milano. Nel 1972 manifesta la volontà di voler fare il servizio di leva come Agente di Polizia dove vi rimarrà fino al fatidico giorno dell’attentato.
(rivendicazione, autori)
L’attentato viene rivendicato dai Proletari Armati per il Comunismo.
(stato processuale)
Al processo Pietro Mutti, pentito dei PAC, accusa Cesare Battisti di aver direttamente eseguito l'assassinio.











Mi domando se qualcuno in Italia, conoscendo il simbolo e la bandiera del partito del presidente Luìs Inàcio Lula da Silva e del ministro della giustizia Tarso Genro abbia avuto qualche dubbio sulla vicenda del terrorista Cesare Battisti: una bella stella rossa a cinque punte che vi mostro puntualmente.



Ed anche la sua storia è veramente istruttiva: tra le varie organizzazioni politiche brasiliane che parteciparono alla sua fondazione troviamo quel Partido Revolucionário Comunista che per un certo periodo di tempo fu clandestino, forse in omaggio alla componente "rivoluzionaria" del suo nome.





PRC che ebbe come portavoce nientemeno che quel simpaticone di Tarso Genro ! Si, si, proprio il ministro attuale, che fu pure il sindaco di Porto Alegre che volle quel Forum Sociale che vide la partecipazione del fior fiore dei no-global mondiali, tra cui i soliti Caruso e Casarini nostrani ed il presidente della regione toscana, Claudio Martini, ma anche Folena con 13 Ds, Agnoletto e Bertinotti,oltre a ben 6 ministri francesi dell' allora governo Jospin. Con tanto di campeggio intitolato a Carlo Giuliani.



Intanto ben 4 morti giacciono sottoterra, grazie al piombo del brigatista e i parenti li piangono, ascoltando le schifesse garantiste. Ma fra compagni ci si aiuta.....

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