Un libro su Savona
criminale
Ogni città ha i suoi
angoli bui, i suoi delitti, i suoi omicidi spesso insoluti, Savona
ovviamente non fa eccezione.
Attraverso una rilettura
ragionata e analitica di centinaia di articoli di cronaca nera,
quella che appunto racconta la violenza e il sangue, di Caino e
soprattutto di Abele e anche dei protagonisti in prima linea contro
il crimine cioè degli inquirenti, poliziotti e carabinieri che con
acume investigativo hanno indagato, ho raccolto un significativo
numero di casi , un centinaio circa, avvenuti dal 1895 sino ai giorni
nostri e li ho raccolti un saggio, CRONACHE CRIMINALI SAVONESI 1895 -
2015.
Tutti questi casi offrono
anche uno spaccato della società di Savona e dell'hinterland
savonese, dall'analisi emergono odio, passioni proibite, femminicidi,
trasgressioni inconfessabili, liti per questioni di denaro, armi da
fuoco usate con disinvoltura ma anche armi improprie come bastoni,
mazze, martelli, roncole ed accette ma anche omicidi effettuati a
manu nude come nel caso di piccolissime vittime inermi battute contro
il pavimento o il muro della abitazione.
A parte le metodologie
criminali e i fatti raccontati nella loro crudezza, i veri
protagonisti a cui dedico il mio ultimo lavoro letterario, sono
coloro che hanno perso il bene più prezioso, la vita: Albertina e
Franco crivellati da una pistola di grosso calibro, Alberto
misteriosamente sparito e mai ritrovato, Angela strangolata e poi
ritrovata in uno sgabuzzino, Donatella la prima trans di Italia
assassinata nel suo appartamento, Angela morta dissanguata per una
violenta coltellata, omicidi mascherati da suicidi, stragi per
questioni di interesse territoriale, stragi politiche, omicidi
eccellenti, Armando ucciso dal rivale in amore in una torbida storia
di sesso, Cesare ucciso in un delitto passionale compiuto in un
piccolo paesino pedemontano che balzerà alle cronache nazionali,
Cristina la gioielliera strangolata nella sua gargonniere e il cui
omicidio non ha tuttora responsabili, la donna ignota trovata
incaprettata , l'uomo trovato senza testa giù da un dirupo dal salto
del lupo, Luisa la giovanissima pastorella uccisa a pietrate dal
giovane a cui ella resistette, Monica e Giorgia le due ventenni
assassinate a Campo Chiesa da un giovane Marocchino, e poi Stela,
Isabella, Laura, Ljudmila, Maria e Rosina, giovani e belle ragazze
che conducevano una vita pericolosa e uccise in questo contesto, da
assassini psicopatici o macinate da killer di clan criminali che
lottavano per dominare il mercato della prostituzione.
Finisco la carrellata
molto incompleta, con un nome, Tullia, una giovane imprenditrice del
Milanese, rapita e segregata in un appartamento di Savona a poche
decine di metri dalla caserma dei Carabinieri, la sua vita, una volta
liberata sarà per sempre segnata.
Dopo aver letto centinaia
di articoli di nera e dopo averli raccolti e sviluppati, la
riflessione che mi balza alla mente è questa: il crimine non paga ma
purtroppo crea una montagna di sofferenze alle vittime dei criminali.
Roberto Nicolick
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