Alberto
Genta
Detto
“Lo spagnolo”
Maggio
2002
La
sparizione di Alberto Genta, detto lo spagnolo, rappresenta ancora
oggi un mistero irrisolto, scompare da Altare, un piccolo paese dove
è nato 64 anni fa, formalmente il 15 maggio 2002 come da denuncia
della sorella che lo ha accudito sin da piccolo. L’uomo scompare
senza alcun preavviso, non viene più visto da nessuno semplicemente.
Genta non ha un carattere facile, inoltre ha alcune condanne in
giudicato e pendenze ancora in corso In genere i reati in cui incappa
più facilmente sono : reati generici contro il patrimonio, qualche
furto e soprattutto usura, dal punto di vista commerciale , alcuni
anni fa ha condiviso la proprietà di un locale pubblico e pare che
avesse una villa in Sardegna. Aveva anche scontato una breve pena
detentiva. Il suo vissuto adolescenziale non è stato dei più
sereni, il padre frequentava delle prostitute, e le invitava in casa,
obbligando la moglie a lavare la loro biancheria intima, era davvero
una situazione impossibile che ha sicuramente segnato la vita di
Alberto.
Viveva
da solo, pur avendo un fratello ed una sorella con cui teneva
contatti non frequenti e nel suo piccolo paese dove abitava, non ci
teneva a mantenere rapporti sociali anche semplici.
Genta
nella sua ultima uscita, ha lasciato le finestre della sua casa
aperte, in casa c’erano alcune migliaia di euro e degli assegni da
incassare, postdatati, tutte cose che non avrebbe mai lasciato
incustoditi, la sua autovettura una Alfa Romeo modello 33, era
posteggiata da giorni nel parcheggio di un centro commerciale a
Cairo, con le chiavi all’interno della macchina inoltre aveva
calendarizzato alcuni appuntamenti a cui non si era recato, tutto
questo faceva pensare ad un allontanamento forzato oppure a qualcosa
di peggio. In base a tutti questi elementi la sorella decide di
denunciarne la scomparsa. Furono avviate delle ricerche che non
portarono a nulla. Nel 2003, fu trovato un corpo in avanzato stato di
decomposizione ad Alassio in un dirupo, la sorella credette di
riconoscerci il fratello, ma un esame comparativo del DNA la
contradisse. Nonostante non fosse mai trovato il cadavere di Alberto
Genta, un abitante della Valbormida tale Giancarlo D’Angelo, di
professione imprenditore, fu rinviato a giudizio per il suo omicidio,
lo accusavano delle intercettazioni telefoniche in cui egli invitava
lo Spagnolo ad un incontro in un luogo deserto e fuori mano, di cui è
ricca la zona. Anche una testimone lo accusa in un memoriale
consegnato alla Procura della Repubblica. Nel 2011, l’imprenditore
D’Angelo viene prosciolto dall’accusa di omicidio e occultamento
di cadavere nei confronti di Genta, perché il fatto non sussiste.
Quindi tutto da rifare e Genta vivo o morto non si trova.
Nel
2013, avviene un colpo di scena, D’Angelo, accusato a suo tempo di
aver ucciso e occultato lo Spagnolo viene trovato carbonizzato in un
furgoncino a Rocchetta di Cairo, inspiegabilmente. La Valle Bormida
si conferma come una zona di misteri e di complotti.
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