domenica, febbraio 19, 2017

Alberto Genta


Alberto Genta
Detto “Lo spagnolo”
Maggio 2002
La sparizione di Alberto Genta, detto lo spagnolo, rappresenta ancora oggi un mistero irrisolto, scompare da Altare, un piccolo paese dove è nato 64 anni fa, formalmente il 15 maggio 2002 come da denuncia della sorella che lo ha accudito sin da piccolo. L’uomo scompare senza alcun preavviso, non viene più visto da nessuno semplicemente. Genta non ha un carattere facile, inoltre ha alcune condanne in giudicato e pendenze ancora in corso In genere i reati in cui incappa più facilmente sono : reati generici contro il patrimonio, qualche furto e soprattutto usura, dal punto di vista commerciale , alcuni anni fa ha condiviso la proprietà di un locale pubblico e pare che avesse una villa in Sardegna. Aveva anche scontato una breve pena detentiva. Il suo vissuto adolescenziale non è stato dei più sereni, il padre frequentava delle prostitute, e le invitava in casa, obbligando la moglie a lavare la loro biancheria intima, era davvero una situazione impossibile che ha sicuramente segnato la vita di Alberto.
Viveva da solo, pur avendo un fratello ed una sorella con cui teneva contatti non frequenti e nel suo piccolo paese dove abitava, non ci teneva a mantenere rapporti sociali anche semplici.
Genta nella sua ultima uscita, ha lasciato le finestre della sua casa aperte, in casa c’erano alcune migliaia di euro e degli assegni da incassare, postdatati, tutte cose che non avrebbe mai lasciato incustoditi, la sua autovettura una Alfa Romeo modello 33, era posteggiata da giorni nel parcheggio di un centro commerciale a Cairo, con le chiavi all’interno della macchina inoltre aveva calendarizzato alcuni appuntamenti a cui non si era recato, tutto questo faceva pensare ad un allontanamento forzato oppure a qualcosa di peggio. In base a tutti questi elementi la sorella decide di denunciarne la scomparsa. Furono avviate delle ricerche che non portarono a nulla. Nel 2003, fu trovato un corpo in avanzato stato di decomposizione ad Alassio in un dirupo, la sorella credette di riconoscerci il fratello, ma un esame comparativo del DNA la contradisse. Nonostante non fosse mai trovato il cadavere di Alberto Genta, un abitante della Valbormida tale Giancarlo D’Angelo, di professione imprenditore, fu rinviato a giudizio per il suo omicidio, lo accusavano delle intercettazioni telefoniche in cui egli invitava lo Spagnolo ad un incontro in un luogo deserto e fuori mano, di cui è ricca la zona. Anche una testimone lo accusa in un memoriale consegnato alla Procura della Repubblica. Nel 2011, l’imprenditore D’Angelo viene prosciolto dall’accusa di omicidio e occultamento di cadavere nei confronti di Genta, perché il fatto non sussiste. Quindi tutto da rifare e Genta vivo o morto non si trova.

Nel 2013, avviene un colpo di scena, D’Angelo, accusato a suo tempo di aver ucciso e occultato lo Spagnolo viene trovato carbonizzato in un furgoncino a Rocchetta di Cairo, inspiegabilmente. La Valle Bormida si conferma come una zona di misteri e di complotti.

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