Il 18 aprile 1945, un
reparto di 26 giovani Fanti di marina della San Marco stanziato a
Sassello, tutti classe 1924, quindi appena ventunenni, previ accordi
presi con partigiani del posto, si consegnavano armi e bagagli ad una
brigata partigiana “ Emilio. Vecchia”, detta stella rossa
operativa nel Sassellese.
Giunti a destinazione i
ragazzi consegnavano le armi, le munizioni e le vettovaglie. Dopo 3
giorni, dieci di essi, senza alcuna ragione plausibile, venivano
divisi dai loro camerati e fatti marciare sino in località S. Luca e
qui i partigiani li massacravano e sepellivano in una fossa comune,
già pronta. Nel luglio del 45, i Carabinieri e il Comando delle
truppe alleate di occupazione, presso Milano, venivano informati
della cosa e iniziavano le indagini.
Il Maresciallo Mozzoni,
all'epoca comandante della stazione di Sassello si occupò delle
indagini.
Il Giudice istruttore
avvisava i suoi colleghi di Milano, Torino, Roma e Bologna e a marzo
del 1948 iniziò le indagini per capire che cosa fosse accaduto sulle
alture del di Sassello ai danni di 10 ragazzi inermi e innocenti di
qualsiasi cosa.
I nomi di alcuni Marò
uccisi sono : Virginio Bonavita di Milano, Fausto Ottaviani di
Milano, Enzo Pieralice di Roma, Rinaldo Gastaldi di Torino.
Al termine delle indagini
si appurò che i nomi dei mandanti della strage sono stati
identificati in Vanni G. Battista, Cavallero Augusto, Maffi Bruno,
Rabetti Franco, Moschini Alberto, tutti appartenenti alla Brigata
Garaibaldina Emilio Vecchia.
Roberto Nicolick
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