sabato, marzo 18, 2017

Furti e percezione di insicurezza

Furti e percezione di insicurezza
Non passa giorno che uno o più appartamenti subisca un furto, con effrazione, con chiavi false o bulgare , con cacciaviti o altri attrezzi da scasso, a tutte le ore di giorno o di notte, indifferentemente con casa vuota o in presenza dei residenti, con la mano di velluto o con l'uso di narcotici spray che spesso causano danni irreversibili agli anziani o ai malati in qualche caso con lo stesso prodotto hanno narcotizzato il cane di casa.
La mappa di Savona è costellata di bandierine rosse che stanno a significare la frequenza e la gravità del fenomeno, Via Bresciana, Via Nizza, Via XX settembre, in centro come in periferia, l'altezza degli appartamenti non è un problema per i ladri che si arrampicano lungo i tubi delle condutture, sfruttano ogni asperità per salire, forzano le persiane o le serrande, spaccano i serramenti esterni, anche i portoncini blindati non rappresentano un problema per loro che si applicano sino a violarli.
Una volta entrati non si accontentano dei valori ma prendono anche le chiavi delle auto, le cercano e le rubano lasciandoti a piedi e chissà quando la ritrovi la tua macchina. La polizia e i Carabinieri arrivano con rapidità ma bisogna ammettere che questi criminali hanno una velocità a sparire che ha dell'incredibile.
A parte il danno economico che già di per sé è grande, chi subisce un furto in casa propria, si sente violato nell'intimo, nei propri affetti personali, la casa è come l'anima, una cosa propria che deve essere vissuta solo da chi l'ha costruita, creata, con i mobili disposti in un certo modo, con i quadri di famiglia affissi sulle pareti in un sistema noto solo al nostro cuore, la casa è un pezzo della nostra vita , anche se povera, anche se umile, è noi stessi, i nostri famigliari, i nostri cari anche quelli che non ci sono più, i nostri ricordi e le nostre speranze per il domani.
Chi viola le nostre porte, le nostre finestre viola qualcosa di molto più importante e vitale che dei semplici oggetti.
Ci viene fatta una violenza pesantissima, non è un caso che molte persone anziane, quindi più indifese e fragili dopo un furto in casa propria si siano ammalate. Molti non fanno neppure denuncia affermando che non serve a nulla, personalmente non sono d'accordo, fare denuncia è un atto di vitalità e di fede verso chi opera giornalmente per tutelarci e poi descrivere quello che ci hanno portato via potrebbe anche farci tornare in possesso dei nostri valori, anche se ammetto che non è facile. Oltre ai ladri, esistono anche i ricettatori che spesso sono persone che sono al di sopra di ogni sospetto.
Chi non ha ancora subito un furto in casa, vive con una percezione maniacale di insicurezza altissima, chiude sempre la porta di ingresso con le mandate, anche quando è in casa, sobbalza ad ogni rumore sospetto e inconsueto, scruta spesso dall'occhio magico della porta per vedere chi sale e scende le scale, osserva spesso il traffico nella strada , mura una cassaforte in punti nascosti della casa,nasconde le chiavi dell'auto, si alza ad ore strane la notte per dare una occhiata in strada, installa dei sistemi di allarme o delle videocamere collegate con il cellulare, chi può,compra un'arma e chi non ha il porto d'armi si munisce di un coltello o di un nodoso bastone, alcuni svitano i fischer che tengono i tubi delle grondaie alla facciata del palazzo nella speranza di fare precipitare chi tenta di usarle per arrampicarsi o comprano un cane da guardia.
Certo, questa non è una bella vita ma è esattamente quello che stiamo vivendo, per quanto mi riguarda dormo con un coltello da parà sotto il cuscino, sto in tensione continua e guardo e osservo tutto quello che accade intorno a me, faccio spesso visita ai vicini, soprattutto quelli anziani e soli e impiego un pezzo della mia giornata a vivere il mio quartiere che conosco bene cercando di notare cose che escano dalla normalità.

Peso 75 Kg., sono abbastanza coraggioso e molto, molto incazzato, quindi se sono cosciente e orientato e trovo un ladro in casa mia...o lui ammazza me oppure io ammazzo lui e nessuno lo trova più, neppure i suoi parenti stretti.

Roberto Nicolick

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