Furti e percezione di
insicurezza
Non passa giorno che uno
o più appartamenti subisca un furto, con effrazione, con chiavi
false o bulgare , con cacciaviti o altri attrezzi da scasso, a tutte
le ore di giorno o di notte, indifferentemente con casa vuota o in
presenza dei residenti, con la mano di velluto o con l'uso di
narcotici spray che spesso causano danni irreversibili agli anziani o
ai malati in qualche caso con lo stesso prodotto hanno narcotizzato
il cane di casa.
La mappa di Savona è
costellata di bandierine rosse che stanno a significare la frequenza
e la gravità del fenomeno, Via Bresciana, Via Nizza, Via XX
settembre, in centro come in periferia, l'altezza degli appartamenti
non è un problema per i ladri che si arrampicano lungo i tubi delle
condutture, sfruttano ogni asperità per salire, forzano le persiane
o le serrande, spaccano i serramenti esterni, anche i portoncini
blindati non rappresentano un problema per loro che si applicano sino
a violarli.
Una volta entrati non si
accontentano dei valori ma prendono anche le chiavi delle auto, le
cercano e le rubano lasciandoti a piedi e chissà quando la ritrovi
la tua macchina. La polizia e i Carabinieri arrivano con rapidità ma
bisogna ammettere che questi criminali hanno una velocità a sparire
che ha dell'incredibile.
A parte il danno
economico che già di per sé è grande, chi subisce un furto in casa
propria, si sente violato nell'intimo, nei propri affetti personali,
la casa è come l'anima, una cosa propria che deve essere vissuta
solo da chi l'ha costruita, creata, con i mobili disposti in un certo
modo, con i quadri di famiglia affissi sulle pareti in un sistema
noto solo al nostro cuore, la casa è un pezzo della nostra vita ,
anche se povera, anche se umile, è noi stessi, i nostri famigliari,
i nostri cari anche quelli che non ci sono più, i nostri ricordi e
le nostre speranze per il domani.
Chi viola le nostre
porte, le nostre finestre viola qualcosa di molto più importante e
vitale che dei semplici oggetti.
Ci viene fatta una
violenza pesantissima, non è un caso che molte persone anziane,
quindi più indifese e fragili dopo un furto in casa propria si siano
ammalate. Molti non fanno neppure denuncia affermando che non serve a
nulla, personalmente non sono d'accordo, fare denuncia è un atto di
vitalità e di fede verso chi opera giornalmente per tutelarci e poi
descrivere quello che ci hanno portato via potrebbe anche farci
tornare in possesso dei nostri valori, anche se ammetto che non è
facile. Oltre ai ladri, esistono anche i ricettatori che spesso sono
persone che sono al di sopra di ogni sospetto.
Chi non ha ancora subito
un furto in casa, vive con una percezione maniacale di insicurezza
altissima, chiude sempre la porta di ingresso con le mandate, anche
quando è in casa, sobbalza ad ogni rumore sospetto e inconsueto,
scruta spesso dall'occhio magico della porta per vedere chi sale e
scende le scale, osserva spesso il traffico nella strada , mura una
cassaforte in punti nascosti della casa,nasconde le chiavi dell'auto,
si alza ad ore strane la notte per dare una occhiata in strada,
installa dei sistemi di allarme o delle videocamere collegate con il
cellulare, chi può,compra un'arma e chi non ha il porto d'armi si
munisce di un coltello o di un nodoso bastone, alcuni svitano i
fischer che tengono i tubi delle grondaie alla facciata del palazzo
nella speranza di fare precipitare chi tenta di usarle per
arrampicarsi o comprano un cane da guardia.
Certo, questa non è una
bella vita ma è esattamente quello che stiamo vivendo, per quanto mi
riguarda dormo con un coltello da parà sotto il cuscino, sto in
tensione continua e guardo e osservo tutto quello che accade intorno
a me, faccio spesso visita ai vicini, soprattutto quelli anziani e
soli e impiego un pezzo della mia giornata a vivere il mio quartiere
che conosco bene cercando di notare cose che escano dalla normalità.
Peso 75 Kg., sono
abbastanza coraggioso e molto, molto incazzato, quindi se sono
cosciente e orientato e trovo un ladro in casa mia...o lui ammazza me
oppure io ammazzo lui e nessuno lo trova più, neppure i suoi parenti
stretti.
Roberto Nicolick
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