Leopoldo Luigi Rossi
“il fascista che
galleggiava nel porto”
Questa storia terribile
mi è stata raccontata da una vecchia signora che ricorda quello che
accadde in città. Il dottor Rossi era un farmacista, una persona per
bene, tranquilla, aveva aderito alla R.S.I. Iscrivendosi al Partito
Fascista Repubblicano, tutto a livello politico pur senza indossare
l'uniforme e continuava a svolgere il suo lavoro di farmacista fino
all'ultimo, senza paura per sé.
Poi nell'aprile del 45,
il vento della follia attraversa Savona, Luigi Leopoldo viene
riconosciuto per strada e inseguito da un gruppo di persone.
Riesce a fuggire e
raggiunge l'ospedale, sale sino al tetto e si barrica dentro
l'orologio dell'ospedale che domina piazza Giulio, qui viene preso e
linciato senza pietà, trascinato sino in strada e poi da lì, sino
alla darsena vecchia del porto di Savona, qualcuno gli spara, poi il
cadavere della vittima è gettato in mare, proprio nello specchio
acqueo antistante la Torretta Leon Pancaldo e lasciato a galleggiare
per alcune ore senza che nessuno si preoccupi di ripescarlo.
Alle 10,30 del mattino
qualcuno provvedeva a ripescarlo sotto gli occhi di decine di curiosi
venuti a vedere il “fascista Rossi” che galleggiava nel porto.
Queste cose accadevano a Savona in quegli anni.
Roberto Nicolick
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