Carlo Borsani
l'eroe cieco
La pattuglia di
partigiani comunisti, con le cicche fumanti ancora in bocca,
sollevarono il corpo della loro ultima vittima, ancora calda della
vita che l'aveva abbandonata, e lo gettarono sulla carretta della
spazzatura che si erano portati dietro. Dal foro della nuca del
cadavere, colò altro sangue a lordare l'asfalto.
Poi il più intelligente
del gruppo, prese un pennello e della vernice e vergò su un
cartello queste parole : “ EX MEDAGLIA D'ORO”, pensando con
quell'EX di fare della facile ironia.
Chi era la persona
assassinata ad appena 28 anni, in Piazza Susa a Milano ? Si chiamava
Carlo Borsani ed era un ufficiale di fanteria del Regio
Esercito,prima sul fronte occidentale e quindi in Grecia dove nel
1941 per il suo comportamento eroico era stato insignito della
medaglia d'oro al V.M., a seguito di un colpo di mortaio fu li li per
morire ma nonostante numerose ferite si salvò perdendo totalmente la
vista.
Benchè cieco, volle
tornare al fronte per rincuorare con la sua presenza i suoi compagni
d'arme , dopo il 43, scelse di aderire alla R.S.I. , tuttavia egli
non era un esaltato e anzi tentava di evitare la guerra civile
incombente.
Fu nominato da Mussolini
Presidente della Associazione dei mutilati ed invalidi di guerra e
direttore di un quotidiano del Regime ma, a causa del suo desiderio
di superare gli odi e le intolleranze fratricide, la componente più
oltranzista della RSI lo volle allontanare e così fu. Con la caduta
del regime Repubblicano, gli fu offerta la possibilità di fuggire
all'estero che egli con grande coraggio e serenità rifiutò.
Poi il 29 aprile del
1945, quando, quattro idioti con il fazzoletto rosso al collo, lo
prelevarono dall' Istituto Oftalmico di Milano, lo trascinarono in
strada e lo ammazzarono in modo sbrigativo. In seguito i mandanti
cercarono di accreditarlo come un istigatore di violenze e atrocità,
mentre in realtà Carlo Borsani salvò numerosi partigiani
prigionieri dal plotone di esecuzione.
Era un poeta, un
giornalista, un guerriero ma soprattutto un eroe e il fatto che
fosse cieco non inficia in alcun modo la sua figura.
I suoi assassini dopo la
sua uccisione, lo portarono in giro per Milano sulla carretta, sino
all'obitorio e poi al Cimitero del Musocco, dove venne sepolto al
Campo 10, Campo dell'Onore, accanto ai suoi camerati con cui spesso
era in disaccordo.
Di fronte a Carlo Borsani
i suoi killer, fanno la figura dei pigmei di fronte ad un gigante.
Borsani ebbe due figli, una bimba e un piccolo che nacque pochissimi
mesi dopo il suo omicidio.
Robert Nicolick
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