venerdì, marzo 30, 2018

l'omicidio di Giuseppe Wingler




Giuseppe Wingler

Esponente Repubblichino, determinato e intelligente, di famiglia benestante, già membro dell’ufficio informazioni delle B.B.N.N. ( Brigate Nere ) l’UPI.
In mattinata Giuseppe Wingler si era recato presso l’ufficio di collocamento a chiedere un certificato di disoccupazione, qui era stato riconosciuto da tale Ferro Mauro come uno degli incaricati del carcere di S. Agostino, allorquando egli vi era rinchiuso che lo riteneva responsabile di maltrattamenti verso di lui e altri detenuti. Un certo Tambuscio, impiegato presso L’A.N.P.I telefonò subito la polizia ausiliaria che giunta prontamente sul posto, non lo arrestò in quanto la sua posizione era stata già vagliata e chiarita a suo tempo dalla stessa Questura.
Wingler seccato per il contrattempo, si allontanò dicendo che sarebbe andato in Prefettura a presentare una protesta formale per l’accaduto, forse firmò la sua condanna a morte con le sue rimostranze oppure la sua esecuzione era già stata decisa da tempo.
Quella stessa sera alle 19,45 del 4 dicembre 1945, due agenti in borghese con il famigerato tesserino giallo della “civil police” bussarono porta della sua abitazione, con la motivazione di portarlo in Questura per interrogarlo.
Dei due personaggi si fornirono i connotati che furono messi agli atti. Wingler, pur controvoglia, uscì da casa in compagnia dei due sedicenti agenti, nella stessa serata verrà trovato a terra, ferito gravemente, da diversi colpi di pistola il 4 dicembre 1945 a Savona in Via dei De Mari, accanto all’Istituto Massa.
Il ritrovamento del corpo è fatto, casualmente, da Biagio Savarino, Commissario Aggiunto, capo della squadra politica della questura di Savona, ex partigiano, che successivamente sarà sostituto da un funzionario di carriera, il Commissario Amilcare Salemi.
Savarino trasporta personalmente in auto il ferito all’ospedale San Paolo che purtroppo vi giunge cadavere e secondo la versione fornita dallo stesso Savarino, durante il tragitto non fornisce particolari sull’attentato di cui è vittima e, sempre secondo Savarino non dice chi gli abbia sparato.
La madre della vittima per il dolore della morte del figlio, morì l’anno successivo.
Wingler era un uomo perspicace e acuto, pericoloso per tutto quello che sapeva: andava eliminato anche per questo motivo, aveva avuto contatti con elementi partigiani comunisti che avevano fornito informazioni su resistenti non comunisti . Le indagini, ostacolate e mal dirette, non condussero a nulla.


Brano tratto dal mio prossimo libro, attualmente in lavorazione : IL BOIA UCCIDE IN SILENZIO -Storia degli omicidi della pistola silenziosa.









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