Renata Fonte
Vorrei
ricordare l’impegno civile politico di una giovane donna, Renata Fonte di Nardò
provincia di Lecce, assassinata a colpi di pistola da due sicari della S.C.U. ( sacra corona unita ) ad appena 33
anni nel 1984. Renata nasce nel 1951 a Nardò, si impegna politicamente nelle
istituzioni, aderisce al Partito Repubblicano e assume l’incarico di Assessore
all’ambiente, in questa veste tenta di impedire la costruzione di alberghi e
strutture turistiche in zone di alto interesse ambientale. Contraria alla
cementificazione del parco di Porto Selvaggio pagherà con la vita il suo
impegno ambientalistico, tre revolverate porranno fine alla sua vita mentre
rincasa. Verranno arrestati due killer e i loro mandanti che saranno condannati
nei tre gradi di giudizio in modo definitivo. Il suo ricordo attraverso le due
figlie, si tramanda attraverso tutta una serie di eventi culturali e di
spettacolo, sulla vicenda viene anche fatto un libro, un film , La posta in
gioco, nel 98 nasce una associazione “donne insieme” con lo scopo di promuovere
la cultura della legalità sul territorio della Puglia, nasce la Rete
Antiviolenza Renata Fonte riconosciuta dal Ministero delle Pari Opportunità, a
Nardò viene scoperta una stele in suo ricordo e il comune organizza ogni anno
una manifestazione con la presenza di Don Ciotti, e alla donna Renata Fonte è
stata dedicata un fiore, una orchidea. Se i criminali che l’hanno assassinata
volevano anche farla dimenticare hanno assolutamente fallito al contrario hanno
creato un mito che si alimenta ogni giorno diventando sempre più forte.
Roberto
Nicolick
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