martedì, dicembre 10, 2019

la strage di Pasquetta, Vinovo, TO, 1977

La strage di Pasquetta
1977 Vinovo
Di lui dicevano che non si doveva sposare, perchè non era in grado di gestire un rapporto equilibrato con una donna e tanto meno con una moglie, ma lui, Marco, il postino di Vinovo ventinovenne, si era fidanzato e sposato con Laura, una bella ragazza della provincia di Matera. Peccato che lui fosse possessivo, geloso, maniaco del controllo ed esercitava nei confronti della giovane moglie di 21 anni un possesso maniacale, quando lui era al lavoro pretendeva che lei non aprisse la porta a nessuno e lei terrorizzata obbediva ciecamente per evitare ritorsioni.
Per meglio controllarla la ingravidava a ripetizione, ma non era voglia di farsi una famiglia , voleva solo che lei pensasse solo ai bimbi e non avesse grilli in testa.
La povera donna era incinta per la quarta volta e francamente cominciava a capire che bel soggetto aveva sposato e raccontava tutto ai suoi genitori, i quali tentavano di intromettersi per calmare il marito follemente geloso.
Marco si rende conto della situazione e si trasferisce da Matera a Vinovo, per allontanarsi dai suoceri che vedeva come nemici della sua pace domestica e addirittura pensava che volessero togliergli la moglie e i suoi tre bimbi.
Ma i genitori di Laura non demordono e annunciano che nelle vacanze pasquali del 1977, sarebbero arrivati a Vinovo per portare via con loro la figlia.
Marco cieco di rabbia, acquista una pistola automatica con tre caricatori e si prepara all'incontro. I due suoceri , Antonia e Giovanni, arrivano nel giorno di Pasquetta in Via San Giovanni Bosco a Vinovo.
Marco Ragone è compresso come una molla pronta a scattare, nessuno immagina quello che potrebbe accadere nella mente folle del giovane postino. Nell'appartamento si festeggia Pasquetta a tavola, poi i tre bimbi vengono messi a letto, tra il suocero e Marco inizia una discussione sempre più accesa mentre le due donne sono sul balcone a stendere i panni al sole.
Ragone estrae la pistola e abbatte il suocero, le due donne sentono gli spari urlando corrono all'interno, nella sala da pranzo Antonio è a terra fulminato da quattro colpi, l'assassino punta l'arma contro sua moglie, che era incinta del quarto figlio, e contro la suocera, esplode una decina di colpi ferendole, poi le insegue sul balcone dove erano fuggite e le finisce con altri colpi , rientra in casa e scarica altri due caricatori contro i muri, i mobili urlando tutto il suo odio. Poi, prende i suoi tre bimbi e va dai carabinieri a costituirsi.
Appena arrestato, inizia ad impazzire, nel 1983 verrà condannato a 18 anni ma in seguito verrà internato in un Manicomio criminale, dove si ridurrà ad una larva umana.


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