Il mio caro amico Beppe mi ha narrato di una tremenda esplosione che avvenne una mattina di aprile di tanti anni fa in una cava di Mombaldone, in cui una classe con l'insegnante fu quasi spazzata via , ovviamente mi sono incuriosito e cercando tra le cronache degli anni 50 ne ho trovato conferma, questa tragedia mi ha colpito molto, perchè una bimba di appena otto anni ha perso la vita in una circostanza che non doveva prevedere questa eventualità, eppure è accaduto. Ecco la storia di questo incidente avvenuto nel 1958,
L'esplosione di Mombaldone ( Acqui Terme )
Era una bella mattinata di aprile, il 18 del 1958, quando la pluriclasse, composta da scolari delle varie classi, della scuola elementare di Garbaoli di Roccaverano, giungono alla cava di Mombaldone, sono 9 maschi e quattro femmine, camminano per sentieri e con il loro maestro, Francesco Giargia, sono tutti scolari attenti e diligenti, quella è una visita di istruzione per vedere come funziona una cava. I nomi dei bimbi sono : Bruno, Renzo, Dante, Clementina, Sergio, Angelo, Luciano, Franco, Carlo, Bruno e Renzo, Rosaria , Valentina e Rita.
Appena la classe arriva, il capo minatore, mostra loro il materiale esplosivo, la cheddite e i detonatori assieme ad un pezzo di miccia a cui per dimostrazione da fuoco, i bimbi e il maestro sono tutti attorno, in quel preciso istante avviene l'esplosione che verrà udita in tutta la zona per chilometri, il minatore e il maestro sono proiettati a diversi metri di distanza, mentre i bimbi sono colpiti da una ventata di schegge e quelli che possono fuggono dal luogo dell'esplosione, tutti coperti di terriccio e di sangue, a terra lembi di grembiuli e colletti bianchi,
Mentre i bimbi urlando corrono lontano dall'esplosione, una di loro, Rita di appena otto anni, crolla a terra per non alzarsi più, era morta, mentre altri bimbi sono feriti gravemente dalle schegge di roccia che sollevati dall'esplosione sono stati sparati a velocità altissima come se fossero dei veri e propri proiettili.
In seguito si accerterà che una scheggia di roccia ha raggiunto senza difficoltà il cuore della piccola vittima e l'ha lesionato mortalmente, molto probabilmente la bimba non ha sofferto alcun dolore e forse la sua morte è stata istantanea.
Quasi tutti i bimbi sono ricoverati all'Ospedale di Acqui Terme con prognosi da 10 a 15 giorni, il maestro ha perso l'udito da un orecchio e il minatore è una maschera di sangue. Non ho parole i bimbi non devo essere oggetto di queste cose terribili.
Era una bella mattinata di aprile, il 18 del 1958, quando la pluriclasse, composta da scolari delle varie classi, della scuola elementare di Garbaoli di Roccaverano, giungono alla cava di Mombaldone, sono 9 maschi e quattro femmine, camminano per sentieri e con il loro maestro, Francesco Giargia, sono tutti scolari attenti e diligenti, quella è una visita di istruzione per vedere come funziona una cava. I nomi dei bimbi sono : Bruno, Renzo, Dante, Clementina, Sergio, Angelo, Luciano, Franco, Carlo, Bruno e Renzo, Rosaria , Valentina e Rita.
Appena la classe arriva, il capo minatore, mostra loro il materiale esplosivo, la cheddite e i detonatori assieme ad un pezzo di miccia a cui per dimostrazione da fuoco, i bimbi e il maestro sono tutti attorno, in quel preciso istante avviene l'esplosione che verrà udita in tutta la zona per chilometri, il minatore e il maestro sono proiettati a diversi metri di distanza, mentre i bimbi sono colpiti da una ventata di schegge e quelli che possono fuggono dal luogo dell'esplosione, tutti coperti di terriccio e di sangue, a terra lembi di grembiuli e colletti bianchi,
Mentre i bimbi urlando corrono lontano dall'esplosione, una di loro, Rita di appena otto anni, crolla a terra per non alzarsi più, era morta, mentre altri bimbi sono feriti gravemente dalle schegge di roccia che sollevati dall'esplosione sono stati sparati a velocità altissima come se fossero dei veri e propri proiettili.
In seguito si accerterà che una scheggia di roccia ha raggiunto senza difficoltà il cuore della piccola vittima e l'ha lesionato mortalmente, molto probabilmente la bimba non ha sofferto alcun dolore e forse la sua morte è stata istantanea.
Quasi tutti i bimbi sono ricoverati all'Ospedale di Acqui Terme con prognosi da 10 a 15 giorni, il maestro ha perso l'udito da un orecchio e il minatore è una maschera di sangue. Non ho parole i bimbi non devo essere oggetto di queste cose terribili.
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