martedì, dicembre 10, 2019

omicidio nell'Agro Pontino , 1901

Maria Teresa
Nettuno 1902
L'agro pontino tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900, prima della bonifica che avvenne negli anni 30 per volere di Mussolini, era una area malsana e paludosa, con un clima che minava alla base la salute di chi aveva la disgrazia di viverci.
Nel 1900 i caporali che esistevano già allora, su richiesta di un grande proprietario terriero il Conte Mazzoleni, si aggiravano nelle Marche e ingaggiavano centinaia di agricoltori, illudendoli con la promessa di un facile lavoro, ben remunerato e con una abitazione di servizio.
In realtà il clima delle paludi pontine, era a dir poco, sfavorevole, la zona era infestata dalla zanzara anofele, il lavoro era sfibrante a fronte di una alimentazione insufficiente, le abitazione erano capannoni dove si viveva in condizioni di promiscuità e di igiene scarsissima e il salario era iniquo.
Fra le famiglie illuse, dalle promesse dei caporali, ce ne furono due, una di Corinaldo, Ancona, i Goretti e una originaria di Paternò, Catania, i Serenelli.
La famiglia Goretti era formata dal padre Luigi, la madre Assunta, una ex trovatella abbandonata dalla madre nella ruota di un convento e i figli, tutti in età scolare, Angelo, Maria, Mariano, Alessandro ed Ersilia.
La famiglia Serenelli era composta in quel momento dal padre Giovanni, un ex alcolizzato e i due figli Vincenzo e Alessandro, tutti intorno ai 18 anni, la moglie era morta in manicomio dove era stata ricoverata in quanto aveva tentato di annegare il figlio di pochi mesi, dopo otto parti. Le due famiglie vengono alloggiate in un casale presso Ferriere di Latina, un fabbricato fatiscente a un piano, con 18 gradini che portavano alla zona superiore, la zona notte, dove c'era un corridoio su cui si affacciavano le camere da letto, a piano terra , la cucina e la sala pranzo.
Tutti gli occupanti lavoravano nei pochi campi o nella produzione del carbone di origine vegetale. Le condizioni di vita erano misere, l'analfabetismo e l'ignoranza diffusissime e una forma di rassegnazione sul proprio stato economico senza possibilità di poter migliorare se non arruolandosi nel regio esercito o facendosi prete.
La condizione della donna era peggiore di quella dell'uomo, in quanto era doppiamente schiava, del lavoro e anche dell'uomo a cui era asservita in modo totalizzante. In questo contesto infausto, Luigi, il capo famiglia dei Goretti, muore devastato, addirittura di tre patologie diverse : polmonite, tubercolosi e ovviamente malaria.
La vedova rimasta sola con sei bimbi si appoggia sempre più al Giovanni Serenelli, che diventa l'uomo di casa.
Tra i figli della Assunta, c'è Maria Teresa , di 11 anni, una bimba più matura della sua età, alta 1,38, sottopeso e denutrita, priva di ogni attrattiva femminile e dal carattere serio e triste che provvede ad accudire ai suoi fratellini.
Alessandro Serenelli, da poco diciottenne e assolutamente privo di esperienze sessuali, nella sua mente devastata, si crea delle fantasie, peraltro ingiustificate, su questa bimba , e inizia a molestarla sessualmente sino dall'età di 10 anni.
Maria ha paura di questo giovanotto prepotente e insistente, avvisa delle molestie subite, la madre Assunta che ovviamente non le crede, intanto i tormenti tesi a sottomettere la piccola ai desideri di Alessandro, crescono di intensità e raggiungono un livello di guardia altamente pericoloso.
Il 5 luglio del 1902, un pomeriggio , Alessandro segue la piccola Maria, sino al piano superiore mentre tutti gli altri sono al piano terra, lei in quei minuti è sola e indifesa, le chiede di rammendarli un capo di abbigliamento, poi la aggredisce con violenza , la getta sul letto, le solleva la gonna , sotto cui, come tutte le femmine in quella condizione di povertà non indossavano intimo, si appoggia a quel piccolo corpo con l'idea di stuprarla, la bimba urla disperatamente chiedendo aiuto e tenta di respingerlo. Probabilmente il giovanotto, è in fieri impotente, e nonostante l'intenzione mentale, non riesce a concretizzare la sua aggressione, impugna il punteruolo che aveva con sé e colpisce Maria Teresa all'addome per ben 14 volte.
La piccola ha degli squarci nell'addome e nel basso ventre con importanti emorragie e versamento dell'intestino. L'aggressore fatto ciò, fugge e si rifugia nella sua stanza sbarrando la porta. Tutti gli altri, alle urla disperate della piccola, accorrono e la trovano in quello stato, lei racconta l'accaduto, la sua situazione è critica, arriva il padrone del fondo, il Conte Mazzoleni che contribuisce al trasporto di Maria al più vicino Ospedale, quello di Nettuno che dista una ventina di chilometri. La bimba ci arriva in uno stato miserevole. I carabinieri giunti da Cisterna di Latina, sfondano la porta della camera e arrestano Alessandro Serenelli.
Nel frattempo arrivano dei religiosi, i Padri Passionisti, che danno all'accaduto un significato culturale ma soprattutto religioso, e intravedono nel comportamento della piccola vittima un atteggiamento di una vergine martire che ha lottato per difendere il proprio corpo da una aggressione materialista. Ognuno fa il proprio lavoro !
La bimba attorniata dai suoi famigliari e soprattutto dai religiosi , poco prima di morire nel suo letto all'ospedale di Nettuno, anche a causa della scarsa efficienza sanitaria di quegli anni, lucida e cosciente, perdona il suo assassino, questo contribuisce ad avvalorare la tesi del martirio secondo il detto .
Da quegli istanti Maria Goretti diventa un simbolo e inizia per lei, passo dopo passo, un percorso che nel 1950 la porterà alla Santità diventando Martire della Chiesa Cattolica con l'attribuzione postuma di tre fatti miracolosi.
Serenelli imputato a processo verrà condannato a 30 anni di pena che sconterà parzialmente nel carcere di Noto, mentre è in cella manifesta intenzioni di convertirsi alla fede Cattolica e soprattutto un sincero pentimento, chiede perdono alla Assunta, la madre di Maria e tenta di riavvicinarsi alla sua famiglia. La madre Assunta, muore a 88 anni dopo aver assistito alla santificazione di sua figlia, Maria, in San Pietro, si spegnerà serenamente nella sua casa di Corinaldo circondata dall'affetto dei suoi figli ancora viventi.
Dopo 27 anni di carcere è rilasciato e inizia a svolgere lavori umili presso il convento dei Padri Minori di Macerata , ordine in cui entrò con il nome di Padre Stefano. A seguito di una frattura del femore morirà nel 1970 a 87 anni, non del tutto lucido e orientato, nel suo testamento scrisse : Aspetto sereno il momento di essere vicino al mio angelo .
Maria Goretti, ora santa, è un simbolo e non poteva essere altrimenti per la chiesa ma al di là di tutto fu semplicemente una bimba che visse in povertà, con dignità, aiutando i suoi fratellini a crescere soffrendo meno di lei.
Non ebbe vita facile e morì con grande sofferenza ma rimarrà per sempre, nell'immaginario collettivo coma una adolescente che pretese rispetto e dignità per sé stessa, sino alle estreme conseguenze.
Roberto Nicolick


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