sabato, giugno 06, 2020

Ettore Gazza


Ettore Gazza
settembre 1946
Località Torchiano, comune di Montechiarugolo ( Parma)

Sul tramonto in località Torchiano, Ettore Gazza , un tranquillo signore di sessantasei anni, stava tornando a casa pregustando l'aria settembrina del Parmense, non si accorse della presenza di un uomo acquattato dietro ad un cespuglio che appena il viandante si avvicinò, si alza puntando il suo mitra e lo uccide senza pietà.
Gazza verrà cercato dai suoi famigliari che non lo vedono tornare e lo trovano in un lago di sangue oramai morto sul sentiero che lo avrebbe portato a casa. Ettore Gazza , non era un fascista, non aveva quindi nostalgia del ventennio, era una persona tranquilla, serena, che amava dialogare con la gente e bere un buon bicchiere di vino in compagnia in qualche osteria, mai una lite, mai un battibecco.
Era tornato di recente dall'America e aveva un solo programma, godersi con i suoi , nella terra natale la piccola fortuna che si era costruito, con il suo lavoro negli Stati Uniti.
Una aspirazione umana, onesta e legittima ma che ai partigiani comunisti doveva apparire come una cosa volgarmente borghese da reprimere prima a parole e poi nei fatti.
E per questo il vecchio e tranquillo emigrato tornato in patria, per concludere in armonia la sua vita è stato ferocemente assassinato e mai si saprà chi è stato il responsabile.
Le indagini arrivano tutte alle stesse conclusioni sul motivazioni del nuovo omicidio, nessun movente di natura politica legata ad una presunta adesione alla RSI, nessuna motivazione personale atta a far configurare l'ipotesi di una vendetta. Tutte le morti verificatesi a catena nelle provincie di Reggio e di Modena toccavano dei possidenti, dei benestanti, dei borghesi, che vivevano in modo agiato.
Era la futura società che ai partigiani comunisti non andava bene e che doveva essere cambiata non con la dialettica ma con il mitra.

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