venerdì, giugno 19, 2020

L'omicidio dell'operaio Alfredo Simoncini


L'omicidio dell'operaio Alfredo Simoncini
1944
San Damiano D'Asti

Alfredo Simoncini era ventenne un operaio della FIAT grandi motori di Torino, avendo avuto sentore della chiamata alla leva e non volendovi aderire, decide di raggiungere una formazione partigiana sui monti ed evitare così la chiamata alle armi. Su consiglio di un capo tecnico della Fiat suo amico, si mette in bicicletta per raggiungere Agliano D'Asti dove c'era un suo ex collega che lo avrebbe aiutato a contattare i partigiani ed entrare nella resistenza.
Simoncini riusciva a raggiungere San Damiano , qui veniva fermato presso un posto di blocco, da una pattuglia di partigiani e dopo l'esame dei suoi documenti personali era lasciato proseguire. Pochi chilometri dopo incappava in un secondo posto di blocco alla cui guardia c'erano Alessandro Castagno di anni 30 di San Giovanni di Luserna e Albino Capello di 56 anni di Torre Pellice, i due da questo posto di blocco il povero Simoncini ne usciva morto, colpito mortalmente da una raffica di mitra.
due partigiani responsabili della sua morte, interrogati in seguito, affermavano che Simoncini aveva con sé materiale di propaganda della RSI, cosa molto improbabile visto che il giovane voleva entrare a fare parte della resistenza, sempre a loro dire, una volta scoperto il materiale propagandistico Simoncini avrebbe tentato la fuga, costringendoli a colpirlo. La dinamica del fatto non era assolutamente convincente. .
Solo nel 1953 ci fu una fase istruttoria processuale, con il rinvio a giudizio di Castagno e Capello ed emerse che il povero giovane era stato ucciso senza alcun valido motivo, anzi fu lo stesso giovane a chiedere di essere accompagnato al comando partigiano per dimostrare che voleva solo aggregarsi la formazione di Agliano e che addosso non aveva alcun materiale di propaganda fascista, tesi avvalorata dalle testimonianze della prima pattuglia che fermò Simoncini prima del Castagno e del Cappello.
L'istruttoria inoltre rilevò che prima di essere ucciso Simoncini venne preso a pugni e calci e fatto spogliare. I due partigiani a questo punto vennero rinviati a giudizio presso la Corte di Assise di Asti.

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