Mario Grienti
detto il trancia
Mario Grienti detto il
trancia è stato un partigiano che operava nel Canavese, a
Montalenghe, un piccolo paesino a sud di Ivrea, perchè era
denominato il trancia, dall'attrezzo che serve appunto a troncare a
tranciare, beh, perchè egli era solito dire di aver tranciato al
testa dal collo di alcuni fascisti.
Insomma un soprannome
truculento che evocava immagini da gran guignol. L'unico omicidio che
gli venne addebitato fu quello di un pover'uomo, un anziano
pensionato, Emilio Gallo, ex commissario prefettizio o meglio
Podestà, classe 1897, a Foglizzo, il Trancia e il suo compagno di
brigata, Meo al secolo Guido Falco, andarono a prelevarlo il 7 luglio
1945, Gallo era anziano e debole, non fece alcuna resistenza ai due
partigiani giovani e forti e pure armati, che lo portarono al
cimitero e lo uccisero a colpi di mitra, una atto eroico degno dei
liberatori.
Gli anziani se lo
ricordano bene l'ex podestà, era una brava persona, innocua e
gentile, fu assassinato inutilmente da Trancia e Meo. Il nipote della
vittima, per qualche anno cercò di trovare l'assassino del nonno ma
senza mai trovarlo, infatti era scappato in Indocina dove si era
arruolato nella Legione, poi il nipote morì in un incidente aereo e
il Trancia potè tornare in Italia, dove nel 1952 era stato
condannato in contumacia a 9 anni e sei mesi di carcere.
Non fece un solo giorno
di galera perchè la Corte gli condonò 9 anni e poi perchè era
latitante all'estero a combattere contro i compagni viet minh.
Quando tornò fu famoso
quello che disse “ io sono tornato senza un becco di un quattrino
ma ho trovato altri miei compagni di lotta arricchiti e sistemati. Vi
assicuro che se si dovesse sollevare il lenzuolo su tutte le
porcherie accadute in quegli anni, altro che un giornale si
riempirebbe, un libro di 5000 pagine, c'è da credergli detto da lui.
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