giovedì, luglio 02, 2020

Il partigiano Trancia


Mario Grienti
detto il trancia
Mario Grienti detto il trancia è stato un partigiano che operava nel Canavese, a Montalenghe, un piccolo paesino a sud di Ivrea, perchè era denominato il trancia, dall'attrezzo che serve appunto a troncare a tranciare, beh, perchè egli era solito dire di aver tranciato al testa dal collo di alcuni fascisti.
Insomma un soprannome truculento che evocava immagini da gran guignol. L'unico omicidio che gli venne addebitato fu quello di un pover'uomo, un anziano pensionato, Emilio Gallo, ex commissario prefettizio o meglio Podestà, classe 1897, a Foglizzo, il Trancia e il suo compagno di brigata, Meo al secolo Guido Falco, andarono a prelevarlo il 7 luglio 1945, Gallo era anziano e debole, non fece alcuna resistenza ai due partigiani giovani e forti e pure armati, che lo portarono al cimitero e lo uccisero a colpi di mitra, una atto eroico degno dei liberatori.
Gli anziani se lo ricordano bene l'ex podestà, era una brava persona, innocua e gentile, fu assassinato inutilmente da Trancia e Meo. Il nipote della vittima, per qualche anno cercò di trovare l'assassino del nonno ma senza mai trovarlo, infatti era scappato in Indocina dove si era arruolato nella Legione, poi il nipote morì in un incidente aereo e il Trancia potè tornare in Italia, dove nel 1952 era stato condannato in contumacia a 9 anni e sei mesi di carcere.
Non fece un solo giorno di galera perchè la Corte gli condonò 9 anni e poi perchè era latitante all'estero a combattere contro i compagni viet minh.
Quando tornò fu famoso quello che disse “ io sono tornato senza un becco di un quattrino ma ho trovato altri miei compagni di lotta arricchiti e sistemati. Vi assicuro che se si dovesse sollevare il lenzuolo su tutte le porcherie accadute in quegli anni, altro che un giornale si riempirebbe, un libro di 5000 pagine, c'è da credergli detto da lui.

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