lunedì, gennaio 11, 2021

Brigadiere di Pubblica Sicurezza Filadelfio Aparo, 11 gennaio 1979, Palermo

 


Brigadiere di Pubblica Sicurezza Filadelfio Aparo, 11 gennaio 1979, Palermo

Il brigadiere Filadelfio Aparo, classe 1935, faceva parte della sezione catturandi della Questura di Palermo, quel nucleo di poliziotti tenaci e competenti, che avevano il compito di seguire le tracce dei ricercati sino alla loro cattura. Un compito difficile e pericoloso, soprattutto quando i ricercati erano criminali mafiosi con all'attivo numerosi omicidi. I suoi primi servizi li compie presso le Questure di Bari, Taranto e Nettuno poi approda alla sezione antirapine di Palermo e infine per le sue capacità di segugio e per la grande conoscenza del territorio, alla squadra mobile di Palermo, sezione catturandi, il suo soprannome era “il radar” in quanto nessun latitante poteva sperare di sfuggirgli a lungo.

Aparo quel giorno, l'11 gennaio 1979, era contento e non lo nascondeva, infatti aveva conseguito la promozione a Brigadiere, quella mattina salutò la moglie e il figlio, che dal balcone, lo guardarono uscire dal portone della sua abitazione al numero 25 di piazza Anelli a Palermo, i killer della mafia lo aspettavano in strada, armati di un fucile a canne mozze e una pistola calibro 38, con queste armi iniziarono a colpirlo ripetutamente da direzioni diverse, Aparo tentò di estrarre la sua pistola di ordinanza ma non ci riuscì e cadde sull'asfalto mentre sua moglie e il figlio urlavano la loro disperazione dal balcone. Gli assassini salirono a bordo di una Fiat 128 rossa che partì sgommando. Quando il figlio arrivò sulla strada, Aparo era già morto ucciso dalla pioggia di proiettili accanto a lui c'era un vicino di casa che al momento della aggressione si trovava accanto al Brigadiere.


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