domenica, marzo 28, 2021

Calogero Colajanni

 

Calogero Colajanni

guardia campestre

28 marzo 1945

Corleone

Una ballata in dialetto siciliano che narra della carriera criminale di Luciano Leggio, detto Liggio, in una strofa così dice : e cominciau la vita di banditu accussì a vint'anni, dopo bona scola, addivintau assassinu rifinitu ed ammazzau la guardia giurata Colagiru Colajanni numinata.

Chi era questo Colajanni, assassinato da un giovane Leggio che nel 1944 era all'inizio della sua carriera di assassino ? Era una guardia giurata, una persona certamente non acculturata che vedeva con grande semplicità il mondo diviso in due, di qua i cattivi , i criminali , i ladri e di là i buoni che egli doveva proteggere, una cosa non molto semplice in una terra come la Sicilia dove il chiaro si confonde con lo scuro ed in tempi dove era ancora più pericoloso fare il proprio dovere, l'immediato dopo guerra. Colajanni aveva sorpreso Liggio a rubare dei covoni di grano lo aveva denunciato ed arrestato facendolo condannare ad una pena detentiva.

Bastò questo per condannarlo a morte. Un certo Vito De Prisco, arrestato col Leggio per quel furto di covoni di grano, riferì che durante la detenzione il Leggio stesso gli aveva espresso propositi di vendetta nei confronti di colui che aveva dato causa al loro arresto, facendo riferimento proprio al Colajanni.

La guardia campestre aveva già notato in una occasione, due soggetti armati che si aggiravano nei pressi della sua abitazione, aveva riconosciuto nei due, il Leggio e un altra persona già nota, Giovanni Pasqua e ne riferiva la circostanza alla moglie e ai suoi giovani tre figli, aggiungendo che stava correndo serio pericolo di morte.

All'alba del 28 marzo 1945, mentre usciva da casa sper recarsi al lavoro, veniva raggiunto da alcuni colpi di lupara, la classica arma usata dagli appartenenti alla mafia locale. Nel 1967 la giustizia assolveva in modo definitivo i due presunti assassini dalla accusa di omicidio nei confronti di Calogero Colajanni, una persona semplice che credeva nei valori della legge in un territorio dove al contrario era presente , ed è presente, una cultura totalmente diversa.


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