venerdì, marzo 12, 2021

Sergio Ramelli

 


Sergio Ramelli

aggredito il 13 marzo 1975

Milano


“Vedemmo Sergio Ramelli che posteggiava il motorino. Attraversammo la strada, mi vide e io vidi lui, pochi attimi in cui capii che avevo di fronte un ragazzo, non un simbolo ma nascosi la mia coscienza e andai avanti lo stesso, poi l'aggressione, Ramelli si coprì la testa con le mani e mi trovai di fronte al suo volto, ma non volli colpirlo lì, avevo paura di sfigurarlo, così con un braccio gli spostai le mani e con l'altro gli diedi un colpo alla testa, Ramelli cercò di scappare, incespicò nel motorino e cadde, caddi anche io e lo colpii ancora e ancora, non so dove.

Sentìì una donna gridare da una finestra e anche Ramelli gridava e allora scappai.”

Questa è la deposizione di Marco Costa, attualmente medico all'epoca studente di medicina, mentre ricostruisce davanti alla corte la spedizione punitiva contro il giovane Sergio Ramelli colpevole di essere attivista del Fronte della Gioventù, Costa invece era in A.O. Autonomia Operaia, indica alla corte la chiave inglese con cui ridusse in fina di vita Ramelli, un oggetto di ferro lungo quasi 50 cm. e pesante più di un chilogramma. Un'ultima considerazione di Costa: non pensavo che una chiave inglese potesse uccidere ! Si sbagliava, eccome.

Ramelli aveva solo 18 anni, era uno studente dell'ITIS Molinari , aveva degli ideali ed era fiduciario del Fronte della Gioventù, ebbe il coraggio di scrivere un tema in cui condannava le BR per le loro azioni scellerate ed omicide, il tema fu esposto in bacheca e il giovane subì un vero e proprio linciaggio morale che culminò in una feroce e vile aggressione, uno contro il branco , non ebbe scampo. Rimase a terra sanguinante sino a quando un passante attivò i soccorsi, Sergio fu portato in urgenza all'Ospedale Maggiore dove fu operato per cinque lunghissime ore, nonostante le lesioni gravissime a livello celebrale riuscì a rimanere in vita per 48 giorni fino al 29 aprile 1975 quando si spense. Neppure il suo funerale ebbe pace, i soliti compagni lanciarono minacce molto precise, quindi feretro dovette essere trasferito quasi in segreto a causa del clima di intimidazione che era stato instaurato. Ramelli fu uno dei tanti giovani di destra che ebbero il coraggio di manifestare i loro ideali e che pagarono con la vita per questo. Ci furono delle indagini orientate negli ambienti di estrema sinistra e dei rinvii a giudizio con dei processi che si conclusero con delle condanne, risibili a fronte della vita di un giovane che praticamente non ha prezzo,Costa condannatoa 11 anni e 4 mesi, Ferrari Bravo 10 anni e 10 mesi, Colosio 7 anni e 9 mesi, Belpiede 7 anni, Castelli 7 anni e 3 mesi. Si trattava di soggetti di famiglie benestanti che andavano agli agguati e alle spedizioni punitive con la spyder e con gli abiti firmati su cui indossavano l'eskimo con la chiave inglese nel tascone. Sergio Ramelli di fronte a questi soggetti brilla di una unicità perfetta, un ragazzo così giovane e così coraggioso, un martire in tutta la sua grande umiltà.



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