lunedì, dicembre 31, 2007

VIVA IL SAVONA CALCIO





Apprendo, purtroppo in ritardo, che la Costa Crociere ha prima negato una sponsorizzazione al Savona Calcio , con labili giustificazioni e successivamente ha conferito una finanziamento , immagino a fondo perduto, alla squadra di calcio di Alessandria.
Ora e’ noto che le mega navi della Costa, attraccano e salpano dal porto di Savona e non dal Tanaro, quindi i savonesi si cuccano tutto l’inquinamento sonoro e ambientale di questi giganti del mare, subiscono un aggravio di traffico da fare tremare i polsi, e devono vedersi la Costa Crociere che regala sponsorizzazioni a pioggia non al Savona Calcio ,bensi’ all’Alessandria, una squadra notoriamente rivale che milita nella stessa categoria del Savona. Dire che e’ un gesto di scortesia e’ veramente poco, lo definirei un gesto offensivo e di poca fiducia in una squadra, l’unica di Savona, che con gravissimi sacrifici ha segnato positivamente la storia sportiva e non solo della Citta’ di Savona e soprattutto dei Savonesi.
Sono perplesso ed amareggiato per questa chiara , netta ed incomprensibile scelta di campo, che ovviamente non condivido e che stigmatizzo.
Inoltre devo rilevare la assoluta inerzia dei politici locali che nulla hanno fatto per impedire una cosa simile, forse troppo affaccendati in altre attivita’ piu’ remunerative per le lobby locali.

Presentero’ a brevissimo una interrogazione/interpellanza o un ordine del giorno,in qualita’ di Consigliere provinciale, per chiarire ed eventualmente correggere questa situazione che danneggia una squadra meritevole.

Mi rendo , inoltre,disponibile a supportare in tutti i modi possibili il Savona Calcio, i suoi giocatori e dirigenti e i suoi supporter e la tifoseria, in tutte le forme di lotta e protesta che meglio riterranno opportune.

Roberto Nicolick
Consigliere Provinciale gruppo Misto Savona

domenica, dicembre 30, 2007

Casi della vita


Invita clochard a cena, violentata
(ANSA) - TRENTO, 28 DIC - Invita a casa per il cenone di Natale uno straniero alloggiato al dormitorio e viene violentata. Il fatto e' avvenuto a Trento. Secondo la squadra mobile, la vittima, 24 anni, dopo aver cenato con il marito e un conoscente marocchino, ha proposto di accompagnare in auto l'ospite al dormitorio dove aveva trovato alloggio. Lo straniero ad un certo punto ha convinto la donna a fermarsi in una piazzola e quindi avrebbe abusato di lei, minacciandola nel caso avesse raccontato tutto.

Certo che andare a cercarrsi le seccature non e' mica tanto normale....

sabato, dicembre 29, 2007

LA MORATORIA SULLA PENA CAPITALE


MILANO (Reuters) - Il Colosseo di Roma, Palazzo Pitti di Firenze e Castel dell'Ovo a Napoli sono tra i monumenti che resteranno illuminati dal stasera a domattina per celebrare l'approvazione della moratoria universale sulla pena di morte all'Onu.

"E' un gesto simbolico che sottolinea valori e ideali profondi e singolari della cultura del popolo italiano", ha detto in una nota il ministro per i Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli.

Gia', bella cosa, mentre Rutelli fa le sue brave cosette inoffensive, in un campo di calcio alla periferia di Kabul, i talebani continuano a "giustiziare" , con buona pace dei pacifisti militanti nostrani.

venerdì, dicembre 28, 2007

UNA POSSIBILE SPIEGAZIONE


PERCHE' IN ALCUNI PAESI E' FACILE TROVARE VOLONTARI KAMIKAZE

OGNUNO E' LIBERO DI................


Ognuno e' libero di prenderlo e darlo come crede, nei modi piu' fantasiosi che vuole. Tuttavia quando si occupa una carica delicata ed importante come quella di portavoce del primo ministro.....sarebbe meglio dimettersi

CHI ERA BENAZIR BHUTTO



Biografia
Benazir Bhutto era la figlia primogenita del deposto primo ministro Zulfiqar Ali Bhutto e di Begum Nusrat Bhutto (di origini curdo-iraniane). Il nonno paterno fu Sir Shah Nawaz Bhutto, uno Sindhi ed una delle figure chiave del movimento indipendentista pakistano.

Ha frequentato le scuole in Pakistan, e nel 1973 si è laureata in scienze politiche presso l'università statunitense di Harvard. Si è trasferita in seguito ad Oxford per un'ulteriore laurea in politica, filosofia ed economia. Non ancora ventenne, aiutava il padre nel suo lavoro in qualità di assistente.

Dopo l'università è tornata in Pakistan e, mentre suo padre veniva assassinato per volere del generale Muhammad Zia-ul-Haq, è stata confinata agli arresti domiciliari. Quando nel 1984 le è stato permesso di ritornare nel Regno Unito, divenne leader in esilio del Partito del Popolo Pakistano (PPP) già presieduto dal padre, ma non riuscì ad avere una sufficiente influenza politica sulla vita politica pakistana fino alla morte di Zia-ul-Haq.

Il 16 novembre 1988 si sono tenute le elezioni, ed il PPP ha ottenuto il più ampio numero di seggi per un singolo partito. Bhutto è stata nominata primo ministro il 2 dicembre dopo la formazione di una coalizione di governo, essendo così all'età di trentacinque anni la persona più giovane ma anche la prima donna a divenire capo del governo di un paese musulmano in tempi moderni. È stata destituita nel 1990 dall'allora presidente della Repubblica con accuse di corruzione verso il governo, ed il suo partito ha perso alle elezioni tenutesi nell'ottobre dello stesso anno.

Per tre anni è stata a capo dell'opposizione contro il governo di Nawaz Sharif, finché nel 1993 non si è tenuta una nuova consultazione che ha visto la vittoria del PPP, e Benazir Bhutto è tornata ed essere primo ministro. Il suo secondo mandato è stato nuovamente minato dalle accuse di corruzione, che l'hanno portata ad un'altra destituzione nel 1996. Non ha più potuto ripresentarsi in virtù di una legge che stabiliva per ogni candidato un massimo di due mandati.

Trascorsi così otto anni in esilio volontario tra Dubai e Londra, il suo ritorno in patria per prepararsi alle elezioni nazionali del 2008 è funestato il 18 ottobre 2007 da un attentato che ha causato 138 vittime e almeno 600 feriti. Le esplosioni hanno avuto luogo a Kariki durante un corteo di sostenitori che accoglieva l'entrata dell'ex primo ministro nella città subito dopo il suo arrivo all'aeroporto. Benazir Bhutto, su un camion blindato dal quale salutava i cittadini e sostenitori, è rimasta illesa.

Gran parte delle vittime presenti tra la folla erano membri del Partito del Popolo Pakistano. Il giorno seguente l'ex premier ha accusato il governo del presidente Pervez Musharraf di non aver preso provvedimenti preventivi affinché la strage, della quale era stato dato l'allarme da parte dei servizi segreti prima delle esplosioni, fosse scongiurata. Anche in mancanza di rivendicazioni da parte dei reali mandanti degli attacchi suicidi Benazir Bhutto ha dichiarato di essere certa che questi siano avvenuti per mano di un gruppo di matrice talebana e sicuramente anche di un gruppo di seguaci dell'ex dittatore Muhammad Zia-ul-Haq, autore del golpe contro il governo del padre Zulfiqar Ali Bhutto.

La Bhutto, però, ha trovato la morte il 27 dicembre 2007 in un nuovo attacco suicida avvenuto al termine di un suo comizio a Rawalpindi, a circa 30 chilometri dalla capitale Islamabad. Nell'attentato sono morte almeno 20 persone e altre 30 sono rimaste ferite. Il kamikaze, dopo aver esploso due colpi d'arma da fuoco contro la Bhutto, si è fatto esplodere all'ingresso principale del luogo dove si erano radunate migliaia di persone per assistere al comizio. Trasportata immediatamente in ospedale, la leader pakistana dell'opposizione è morta poco dopo a causa della gravità delle ferite riportate nell'attentato. Il presidente pakistano Pervez Musharraf ha condannato l'attentato compiuto a sua detta da "terroristi islamici", voce confermata da Mustafa Abu al-Yazid, capo delle operazioni dell'organizzazione terroristica Al Qaida in Afghanistan, uno dei fedelissimi del numero due di Al Qaida, l'egiziano Ayman al-Zawahiri, che avrebbe ordinato personalmente l'assassinio.

Tuttavia il marito della Bhutto, Asif Ali Zardari, ha accusato il governo di Musharraf quale responsabile dell'attentato. A questo proposito occorre ricordare il ruolo del potente servizio segreto pakistano, l'ISI (Inter-Services Intelligence), sostenitore dei talebani sin dai tempi dell'invasione sovietica dell'Afghanistan del 1979, sotto la direzione di Akhtar Abdur Rahman quando al governo vi era il dittatore Zia-ul-Haq, e mai epurato dai fondamentalisti da Musharraf, se non con cambiamenti di facciata ai vertici dello stesso.

giovedì, dicembre 27, 2007

Una donna coraggiosa ha pagato con la vita il suo impegno contro l'integralismo islamico


(ANSA) - ROMA, 27 DIC - La leader pakistana Benazir Bhutto e' morta: la conferma arriva dal portavoce del ministero dell'interno. Anche altri esponenti del Pakistan People's Party sono rimasti feriti nell'esplosione che ha ucciso la leader dell'opposizione Benazir Bhutto e altre decine di persone. Tra gli esponenti feriti, anche il portavoce del partito Sherry Rehman. 'Se e' vero e' una tragedia', ha detto un alto funzionario della Casa Bianca dopo la notizia dell'uccisione.

E brava la provincia di Savona


La Provincia di Savona, quatta quatta, da l’OK alla “Filippa”

Mentre l’attivita’ politica era in una fase di stasi natalizia, l’amministrazione provinciale con un tempismo tanto strategico quanto sospetto, rende pubblica una determina dirigenziale con cui si da sostanzialmente il via alla Discarica della Filippa di Cairo Montenotte. Dopo anni di lotta, in cui mi sono trovato sempre contrario a questa discarica per motivi detti e ripetuti, dopo dimostrazioni di piazza, dopo sfilate con cartelli, lotte di impegno civile e resistenza ad oltranza, salii anche sul campanile della Chiesa di Cairo per appendere uno striscione contro la discarica e l’inquinamento che ne poteva derivare, ecco un atto dirigenziale , firmato dai funzionari della provincia e immagino anche dall’assessore competente che non voglio neppure nominare.
Come al solito, qualcuno gioca al gioco delle tre carte, agisce in un momento estremamente favorevole di grande distrazione popolare ed istituzionale, e tira fuori dal cappello del prestigiatore questo atto dirigenziale, che snatura completamente , una volta di piu’, la valle Bormida che tanti insulti ambientali ha gia’ subito nel corso degli anni. Ci voleva questo filotto : un comune, una provincia ed una regione dello stesso orientamento politico, di sinistra cioe’, per portare a compimento l’ultima ed estrema ingiuria ambientale alla Valle. Che da Bormida, potra’ pure chiamarsi d’ora in poi Torbida, e a buona ragione. Spero che i cittadini della Valle e in modo specifico di Cairo Montenotte, i comitati ambientalisti, i giovani che abitano a Cairo, le amministrazioni comunali insorgano contro questa turbata, che e’ il classico gesto di borseggio politico a cui spesso tutti assistiamo. Se nessuno si mobilitera’ allora la discarica della Filippa sara’ la pietra tombale di Cairo Montenotte e dei comuni limitrofi.

martedì, dicembre 25, 2007

IL VOLANTINO DI RIVENDICAZIONE DEL COR

VOLANTINO DI RIVENDICAZIONE



CELLULE DI OFFENSIVA RIVOLUZIONARIA




RIVENDICHIAMO LE AZIONI INCEDIARIE, COMPIUTE DALLA CELLULA ROMANA DELLA NOSTRA ORGANIZZAZIONE, CONTRO LE SEDI DI ALLEANZA NAZIONALE E FORZA ITALIA IN VIA ETRURIA E IN VIA PANDOSIA A ROMA, LA MATTINA DEL GIORNO 29 DICEMBRE.
QUESTE AZIONI SEGUONO LA SPEDIZIONE DI UN BOSSOLO DI UN PROIETTILE CALIBRO 9X21 ALLA REDAZIONE DI PANORAMA, CON ALLEGATA LA DICHIARAZIONE DI AVVENUTA FORMAZIONE DELLA CELLULA DI OFFENSIVA RIVOLUZIONARIA ROMANA.
ABBIAMO COLPITO LE SEDI DI AN E FI PER RISPONDERE AI RIPETUTI ATTACCHI PORTATI AVANTI DAL GOVERNO SIA IN CAMPO SOCIALE (TAGLI, PRECARIZZAZIONE, PRECETTAZIONI, CONTRORIFORMA DEL LAVORO, DELLA SCUOLA, DELLA SANITA’, DEL SISTEMA PENSIONISTICO), SIA SUL FRONTE REPRESSIVO (MAGGIORE MILITARIZZAZIONE DELLE CITTA’, PERQUISIZIONI, ARRESTI, ESPULSIONI, TELECAMERE, POLIZIOTTI DI QUARTIERE).

COLPIRE I PARTITI RAPPRESENTANTI DEGLI INTERESSI IMPERIALISTICI AMERICANO-SIONISTI IN ITALIA!

ATTACCARE LA FINANZIARIA DI GUERRA!

SOSTENERE I RIVOLUZIONARI PRIGIONIERI CON L’AZIONE E LA PROPAGANDA ARMATA!

COSTRUIRE OVUNQUE CELLULE DI OFFENSIVA RIVOLUZIONARIA!

(5 LITRI DI BENZINA SU CIASCUNA SEDE DI PARTITO)



PER IL COMUNISMO



***

Le vittime del terrorismo dimenticate dal governo prodi nella finanziaria




Ultima beffa del governo Prodi alle famiglie dei terroristi: Niente fondi nella finanziaria. Dopo tante promesse, un bel nulla. Spariscono i 15 milioni dalla legge finanziaria destinati alle famiglie delle vittime dei terroristi.

Nome esteso- Sigla- Periodo -Luogo- Ispirazione -Principali azioni
Azione Rivoluzionaria AR 1977-1980 Centro-Nord Italia situazionismo, RAF Attentati a quotidiani
Barbagia Rossa BarbRo 1978-1982 Sardegna Brigate Rosse Attentati a Carabinieri
Brigate Comuniste BC 1973-1979 Nord Italia sabotaggio alla International Telephone and Telegraph Corporation di Fizzonasco, demolizione del carcere di Bergamo
Brigate Rosse BR 1970-oggi Italia Lotta armata metropolitana Rapimento Moro, rapimenti ed omicidi politici
Brigata XXVIII marzo XXVIII marzo 1980 Lombardia Brigate Rosse omicidio di Walter Tobagi
Cellule di Offensiva Rivoluzionaria COR 2003-2004 Toscana, Roma Lottarmatismo Attentati intimidatori contro membri di AN e incendiari contro sedi di FI
Collettivi Politici Veneti CPV 1974-1985 Italia
Comitati Comunisti Rivoluzionari CoCoRi 1975-1978 Nord Italia Assassinii di guardie giurate
Comunisti Organizzati per la Liberazione Proletaria COLP 1981-1983 Italia Prima Linea Liberazione di Cesare Battisti dal carcere di Frosinone. Liberazione dal carcere di Rovigo di Susanna Ronconi, Marina Premoli, Loredana Biancamano, Federica Meroni
Formazioni Comuniste Armate FCA 1975-1976 Centro Italia
Formazioni Comuniste Combattenti FCC 1978 Centro Italia Prima Linea Omicidio di Fedele Calvosa, procuratore capo di Frosinone
Gruppi d'Azione Partigiana GAP 1970-1972 Nord Italia Insurrezionalismo di liberazione nazionale
Gruppo XXII Ottobre XXII Ottobre 1969-1971 Nord Italia marxismo-leninismo Attentati a sedi istituzionali, rapimento di Sergio Gadolla.
Volante Rossa Martiri Partigiani La Volante Rossa 1945-1949 Nord Italia Resistenza italiana Omicidi di ex-fascisti e liberali o industriali, in genere anticomunisti
Movimento Comunista Rivoluzionario MCR 1979-1980
Nuclei Armati Proletari NAP 1974-1977 Sud Italia Brigate Rosse Sequestri ed agguati a personalità istituzionali
Nuclei Comunisti Territoriali NCT 1979-1980 Piemonte Prima Linea sabotaggio alla fabbrica FRAMTEX
Partito Comunista Politico-Militare PCPM 2007 Nord Italia Brigate Rosse
Prima Linea PL 1976-1980 Nord Italia Omicidi commessi di banca e di personalità istituzionali
Primi Fuochi di Guerriglia PFG 1977-1978 Centro-Sud Italia Questione meridionale Attentati a sedi militari
Proletari Armati per il Comunismo PAC 1977-1979 Nord Italia Rapine in banca e omicidi di commercianti
Reparti Comunisti d'Attacco RCA 1978-1980 Lombardia Formazioni Comuniste Combattenti Ferimenti di personalità, irruzione a Radio Torino Internazionale.
Unità Comuniste Combattenti UCC 1976-1979 Centro-Nord Italia Formazioni Comuniste Armate Irruzioni in sedi di organi istituzionali e industriali

lunedì, dicembre 24, 2007

SCOMODE VERITA'


Dal Libro di Giacomo Accame Diario Storico - Periodo Bellico 1940 - 1945 Pietra Ligure :

" Aprile 45 - taglio dei capelli...

La piazza xx settebre e' gremitissima di Pietresi e di maestranze del locale cantiere Navale.
Il motivo : a 11 ragazze del posto vengono tagliati i capelli in quanto a giudizio del locale C.N.L. e dei partigiani, avevano frequentato molto assiduamente i militari della San Marco ( R.S.I.). Fatte salire sul palco, mentre la popolazione sogghigna e le sberleffa, un parrucchiere, dietro ordine dei partigiani, taglia loro le chiome che, come foglie al vento cadono sul palco. Ad ogni taglio di capelli, un partigiano spara a vuoto un colpo di moschetto..." OMISSIS "...cio' successe alcuni giorni dopo la liberazione..."

Ecco gli arnesi del mestiere, strumento originale fornito da Giacomo Accame, ex Sindaco di Pietra Ligure, attualmente Consigliere Comunale.

EVVIVA IL SANTO NATALE



Oggi e’ il 24 dicembre, la vigilia del Santo Natale, la bonta’ dovrebbe essere un sentimento diffuso, ma purtroppo non e’ cosi’. Alle 17 circa arriva questo furgone e posteggia a Savona, accanto a Corso Mazzini in questo modo, occupando completamente il marciapiede, senza alcun riguardo per i passanti che devono scendere nella strada e rischiare di essere investiti dai veicoli che in quel tratto passano veloci. Un anziano signore, si indispettisce e chiede alla coppia di giovinastri di spostare il veicolo per permettere di passare ai pedoni, ne ottiene in risposta un fiume di offese e minacce. Offeso il signore cede all violenza verbale dei due bei tipi e si allontana.



Evviva il Santo Natale.

domenica, dicembre 23, 2007

IL MASSACRO DI ALBENGA 3 - 4 GENNAIO 2002

Il massacro di Alberga delle due povere giovani.
Fra pochi giorni scade l’anniversario del duplice ed atroce delitto di Alberga. Fu un assassinio compiuto con particolare crudelta’ da un giovane extracomunitario nordafricano il quale massacro’ due ragazze di alberga, a una delle quali era pure legato da amicizia. L’assassino cerco’ addirittura di sfuggire alla giusta pena tentando di farsi passare per minorenne all’epoca dei fatti. Fui contattato dal padre di una delle due ragazze, Giorgia, il signor Eugenio Arrighetti, e attraverso comunicati stampa e una missiva al Ministro Castelli, riuscimmo a scongiurare questa ingiusta evenienza. Ora, Apprendo che Arrighetti, ancora sofferente per la tragica perdita della figlia Giorgia, vuole trasferire la salma della ragazza dal cimitero di Leca, visto che li’ e’ stata prevista un’ala di inumazione islamica. E’ un gesto comprensibilissimo, che approvo totalmente. Il delitto di sua figlia e dell’altra ragazza, e’ stato pianificato ed effettuato in un particolare e preciso ambiente culturale o subculturale . Pensare alla propria figlia, trucidata, mentre riposa accanto a persone appartenenti ad un preciso ben definito ambiente culturale, non puo’ che dare un ulteriore ed immenso dolore al Sig. Arrighetti. Persona molto sensibile che ben conosco personalmente.
Inoltre devo lamentare anche io, che mentre l’assassino extracomunitario ebbe a godere di appoggi ed aiuti da connazionali e soprattutto dai soliti italiani buonisti e caritatevoli della sinistra locale; Il padre di Giorgia, provato e atrocemente colpito, fu completamente lasciato solo dalla comunita’ ingauna, proprio da coloro, che avrebbero dovuto aiutarlo non solo con le parole ma anche e soprattutto nei fatti ed essergli vicino e sostenerlo con forza. Cosi’ non avvenne, e questo calvario dura dal 3 gennaio 2002. I politici locali che si appellano spesso a principi etici e morali, furono clamorosamente assenti, ciechi, muti e sordi di fronte a questo orrendo delitto. Persero una occasione e dimostrarono tutta la loro insensibilita’ umana e politica.

sabato, dicembre 22, 2007

LA VERA STORIA DEL CHE



Spietato e crudele. Responsabile del sistema di repressione di migliaia di dissidenti e oppositori. Ecco quel che non si sa, o non si vuol dire, di Che Guevara, compagno di lotta del dittatore comunista Fidel Castro e idolo di tanti pacifisti cattolici


[...] Regis Debray, l'intellettuale francese oggi vivente che [...] raggiunse [Guevara] in Bolivia, ha scritto molto su di lui e sulla sua condotta nel libro "Révolution dans la révolution" e "Loués saient nos seigneurs le Che", edito a Parigi da Gallimard nel 1996. Egli ha tracciato un disincantato e veritiero affresco sulle incarnazioni del castrismo, come "lunga marcia dell'America Latina" e sulle sue diverse varianti. Che Guevara materializza quella più irriducibile, severa, spietata e crudele. A mezza strada tra la violenza proto-bolscevica della Ceka e della GPU e la ferocia primordiale perpetrata nelle campagne cinesi dal maoismo. Per Debray, egli è "il più austero tra i praticanti del socialismo". E' un medico, afflitto sin dal 1930 (era nato il 14 luglio del 1928 nella città di Rosario) da un inguaribile asma che lo farà soffrire nelle sue trasferte guerrigliere in Africa e in America Latina. Forse anche per questo egli è in grado di conoscere le tecniche più dolorose della punizione e segregazione per i dissidenti detenuti. Un'inflessibile ideologia con il corredo di una raffinata metodologia di persecuzione fisica.

Il Che, sin dalla clandestinità, polemizza duramente con i combattenti del "Llano", la pianura, contrapponendo alla loro malleabilità la durezza di condotta osservata in montagna, nella Sierra. Attacca Castro per lo scarso rigore e lo definisce per un pezzo, sprezzantemente, come "il leader radicale della borghesia di sinistra", sensibile alle sirene del politicantismo. Egli è in linea pregiudiziale sempre "favorevole ai processi sommari" e di lui si ricorda l'ingiunzione perentoria ai ribelli venezuelani: "Prendete un fucile e sparate alla testa di ogni imperialista che abbia più di quindici anni". Al punto che Debray, riassumendo, lo caratterizza come un "dogmatico, freddo, intollerante che non ha nulla da spartire con la natura calorosa e aperta dei cubani". Intelligente e risoluto, generoso ed egualitario con i suoi, inflessibile con i nemici, comanda energicamente il secondo Fronte di Las Villas nella conquista dell'esercito ribelle a Cuba. Durante l'avanzata, nel 1957, si distingue per l'efferatezza con la quale interpreta il suo modo di essere rivoluzionario e di liquidare nemici e presunti traditori. Eutimio Guerra, un guerrigliero, viene accusato di avere avuto una collusione con il nemico, cioè con l'esercito del dittatore Fulgencio Batista, e immediatamente deferito ad un'improvvisata Corte marziale. Il Che anticipa il verdetto. Raccontò successivamente un suo commilitone detto "Universo": "io avevo un fucile e in quel momento il Che tira fuori una pistola calibro 22 e pac, gli pianta una pallottola qui. Che hai fatto? Lo hai ucciso. Eutimio cadde a pancia in su, boccheggiando".

Nell'anno della "liberazione" di Cuba che è il 1959, il Che viene convocato da Castro e il 7 settembre riceve l'incarico provvisorio di Procuratore militare. E' una convulsa ma intensa fase della nuova Cuba che ne prefigura i caratteri sociali e civili, che deve giudicare i collaborazionisti con il passato regime, processarli e soprattutto toglierli dalla circolazione. L'anno dopo, ai primi di gennaio, si apre a Cuba il primo "Campo di lavoro correzionale" (ossia di lavoro forzato). E' il Che che lo dispone preventivamente e lo organizza nella penisola di Guanaha. Trecento ottantuno prigionieri, arresisi alle truppe castriste sull'Escambray, vengono radunati, incarcerati a Loma de los Coches e tutti fucilati.

Jesus Carrera, anticastrista che è stato ferito negli scontri, chiede la grazia. Il Che gliela rifiuta ritenendolo un antagonista personale del capo Fidel. La stessa sanguinosa procedura viene riservata a Humberto Sori Marin per il quale aveva chiesto misericordia la madre. Sotto l'impegnativa e organica inclinazione del Che, prende corpo la "DSE". Il Dipartimento della Sicurezza di Stato, noto anche con il nome di "Direcciòn general de contra-intelligencia". Un dettagliato regolamento elaborato puntigliosamente dal medico argentino, fissa le punizioni corporali per i dissidenti recidivi e "pericolosi" incarcerati: salire le scale delle varie prigioni con scarpe zavorrate di piombo; tagliare l'erba con i denti; essere impiegati nudi nelle "quadrillas" di lavori agricoli; venire immersi nei pozzi neri.

Marta Frayde, già rappresentante di Cuba all'Unesco e, dopo i primi anni, incarcerata, ha descritto le celle riservate ai "corrigendi": sei metri per cinque, ventidue brandine sovrapposte, in tutto quarantadue persone in una cella. Le accuse nei Tribunali sommari rivolte ai controrivoluzionari vengono accuratamente selezionate e applicate con severità: religiosi, fra i quali l'Arcivescovo dell'Avana, Monsignor Jaime Ortega; adolescenti e bambini; omosessuali. La fortezza La Cabana di Santiago viene utilizzata come centro di smistamento. Il procuratore Guevara Lynch illustra a Fidel Castro e applica un "Piano generale del carcere", definendone anche la specializzazione. Vengono così organizzate le case di detenzione "Kilo 5,5" a Pinar del Rio. Esse contengono celle disciplinari definite "tostadoras", ossia tostapane, per il calore che emanavano. La prigione "Kilo 7" viene frettolosamente fatta sorgere a Camaguey: una rissa nata dalla condizioni atroci procurerà la morte di quaranta prigionieri. Il campo di concentramento La Cabanas ospita le "ratoneras", buchi di topi, per la loro angustia. La prigione Boniato comprende celle con le grate chiamate "tapiades", nelle quali il poeta Jorge Valls trascorrerà migliaia di giorni di prigione. Il carcere "Tres Racios de Oriente" include celle larghe un metro, alte un metro e ottanta centimetri e lunghe dieci metri, chiamate "gavetas". La prigione di Santiago "Nueva Vida" ospita cinquecento adolescenti. Quella "Palos", bambini di dieci anni; quella "Nueva Carceral de la Habana del Est", omosessuali dichiarati o sospettati. Ne parla il film su Reinaldo Arenas "Prima che sia notte", di Julian Schnabel uscito nel 2000.

Il Che lavora con strategia rivolta non solo al presente ma al futuro Stato ditattoriale. Nel corso dei due anni passati come responsabile della Seguridad del Estado, avendo come collaboratore Osvaldo Sanchez che era esperto principale comunista, si materializza la persecuzione contro la Chiesa. Pascal Fontanie, nel suo libro "America Latina alla prova", calcola che centotreuntuno sacerdoti hanno perduto la vita fino al 1961 nel periodo in cui Guevara era artefice massimo del sistema segregazionista dell'isola. Viene definito "il macellaio del carcere - mattatoio di La Cabana". Si oppone con forza alla proposta di sospendere le fucilazioni dei "criminali di guerra". Più che da Danton discende dall'incorruttibile, l'«incorruttibile» Robespierre. Quando ai primi del 1960 a lui viene assegnata la carica di Presidente del Banco Nacional, Fidel lo ringrazia con calore per la sua opera repressiva. Egli ne generalizza ancor più i metodi per cui ai propri nuovi collaboratori, per ogni minima mancanza, minaccia "una vacanza nei campi di lavoro di Guanahacabibes". Il medico argentino, il più coerente leninista dell'America Latina, il meno reticente delle proprie idee e propositi pratici, è l'autentico motore di una ideologia totalitaria e di una macchina penitenziaria statale. La sua azione, esplicitamente ispirata ad una concezione coercitiva, impersona, come egli scrisse: "l'odio distruttivo che fa dell'uomo un'efficace, violenta, selettiva, fredda macchina per uccidere".
Tratto da Storialibera.it

NEWS DAL FRONTE DEGLI ORCHI PEDOFILI




"Sorpreso in auto dai carabinieri con un alunno. Erano andati a comprare i colori per il presepe
Violenza su un bimbo, prete in cella."



Casal di Principe: oggi l¹interrogatorio del viceparroco del SS. Salvatore
Il viceparroco della chiesa del Santissimo Salvatore, a Casal di Principe, è stato arrestato con l¹accusa di violenza sessuale su un bambino di 12 anni. Don Marco Cerullo, 32 anni, insegnante di religione a Villa Literno, è stato sorpreso dai carabinieri mentre si trovava in auto con il bimbo in una zona appartata del paese. A insospettire la pattuglia era stato il volto terreo e gli occhi chiusi del bambino, seduto accanto al posto di guida apparentemente vuoto. Sembrava che il piccolo stesse svenendo, che stesse malissimo.

È per questo che la pattuglia dei carabinieri si sono avvicinati e hanno visto che sul sedile anteriore c¹era un uomo, disteso, don Marco appunto.

venerdì, dicembre 21, 2007

UN COMMENTO DI BERLUSCONI, MOLTO SIMPATICO



Foto da Il Messaggero

Penso valga la pena riportare un simpatico commento di Berlusconi, fatto nel corso di una violenta aggressione dei centri sociali ad un gazebo di Forza Italia a Roma in cinecitta':

"Questa e' la differenza tra noi e voi - ha reagito l'ex premier - a nessuno di noi verrebbe in mente di andare a disturbare un incontro tra di loro... Sono arrivato a pensare che siamo antropologicamente diversi: noi siamo allegri, loro la mattina si guardano allo specchio e si sono gia' rovinati la giornata"

Penso che abbia ragione lui, e io aggiungo anche che in genere sono pure fancazzisti, infatti l'offesa piu' grave che puoi fargli e' : "andate a lavorare" , gli va letteralmente il sangue agli occhi

giovedì, dicembre 20, 2007

LE ATROCITA' DEI COMUNISTI IN CAMBOGIA: POL POT


Saloth Sar (19 maggio 1925 - 15 aprile 1998), fu capo dei guerriglieri comunisti Khmer Rossi e ufficialmente Primo Ministro della Cambogia, (Kampuchea Democratica) dal 1976 al 1979, quando il suo governo rivoluzionario venne rovesciato dal vicino stato del Vietnam.

Fu diretto ispiratore e responsabile del massacro di un totale stimato tra un milione e mezzo e due milioni di suoi concittadini (1/3 dell'intera popolazione) solo durante il periodo dal 1975 al 1979.

Assunse svariati pseudonimi (Fratello Numero 1, Pouk, Hai, Pol ) ma è universalmente noto come Pol Pot (traslitterazione dal khmer, e abbreviazione, secondo il giornalista William T. Vollmann, del francese "Politique Potentielle", cioè "Politico Potenziale").

A VOLTE LA GIUSTIZIA DEGLI UOMINI TARDA AD ARRIVARE , MA QUELLA PIU' ALTA NO.......


(ANSA) - PADOVA, 20 DIC - Si e' suicidato in cella l'albanese accusato dell'omicidio di due anziani coniugi avvenuto nell'agosto scorso nel Trevigiano.Artur Lleshi, accusato dell'assassinio dei coniugi Guido Pelliciardi e Lucia Comin il 21 agosto scorso a Gorgo al Monticano (Treviso), insieme al connazionale Naim Stafa, si e' impiccato con un lenzuolo. Aveva chiesto perdono al figlio dei coniugi, ma le lettere non erano mai giunte a destinazione: Lleshi era sottoposto alla censura della corrispondenza.La storia scritta da Lleshi e dal suo complice Naim Stafa, un albanese che era uscito dal carcere con l'indulto, aveva scioccato il Veneto e l'Italia. I due 33enni albanesi, pregiudicati per reati contro il patrimonio e violenza sessuale, vecchi compagni dai tempi di una detenzione comune a Castelvolturno (Napoli), entrarono, 'fatti' di cocaina, nella dependance della villa della quale i due anziani erano i custodi. I due malviventi li torturarono a lungo, imponendo sevizie alla donna sotto lo sguardo del marito, e quando capirono che non avrebbero ottenuto nulla li uccisero a colpi di spranga. (ANSA).

lunedì, dicembre 17, 2007

v per vendetta speciale


Tutti parlano della riammissione al vertice della Guardia di Finanza del Generale Speciale, decisa dal Tar del Lazio. Ma se provate a chiedere perchè Speciale fu rimosso 1 su 3, o forse su 2 interrogati, vi risponderanno genericamente che la causa è uno scandalo sull’uso di aerei e di elicotteri dei Corpo a scopi personali. E’ il polverone di regime che avanza, guidato da quella Repubblica che si sta candidando a diventare la Pravda in guanti bianchi della nostra epoca. Il generale Speciale fu rimosso con autoritario ed illegale atto d’ufficio dal vice( si fa per dire) ministro Visco, perchè si rifiutò di punire e sostituire gli ufficiali della Finanza che avevano indagato sul caso Unipol. Ricordate? Consorte, Fassino, D’Alema. La decisione di Visco, controfirmata dal ministro Padoa- Schioppa ( ma questa non è notizia, è prassi) divise la maggioranza. Ad esempio la sinistra di governo, Bertinotti in testa, la ritennero errata. Ed altrettanto Mastella e Di Pietro. Tanto che si arrivò ad una votazione drammatica sul filo della fiducia. Adesso il Tar ha stabilito che Visco aveva torto e i suoi critici ragione. E Prodi si è affrettato a comparire in televisione( badate bene, nella trasmissione di Fazio, una incredibile intervista senza domande), per affermare che il governo sospenderà l’applicazione della decisione con un ricorso al Consiglio di Stato. Probabilmente succederà questo, ma tutto puzza di regime. E Repubblica, che per giustificare ex-post un qualsivoglia provvedimento, ha pompato la la campagna sull’abuso di elicotteri è davvero l’organo di questo regime, che immagina perfino Walter Veltroni come un pericoloso reazionario. A differenza di qualche commento che già compare sul blog, io non ho motivi per difendere ad oltranza Speciale, ma se si arriva a rimuovere perfino i generali scomodi senza rendere conto a nessuno, l’Italia è diventata un’Argentina al contrario. Lì i militari facevano sparire i cittadini. Qui fanno sparire i comandanti, per controllare direttamente i militari.

dL BLOG DI lIGUORI tgcom

SV MAGAZINE




SV magazine, un superlavoro per i portalettere e chi paga???

Prosegue l’autopromozione preelettorale, della giunta provinciale e del suo Presidente di Savona con piglio editoriale. Sono stati stampati un congruo numero di giornaletti di ben 24 pagine, in quadricromia, tipo promoposta, a tariffa pagata PTL/MKS/PMP/530/07, il che in parole povere significa ben 80 mila euro di sole spese di distribuzione postale e chissa’ quanti di ideazione e stampa . Soldi che mi piacerebbe sapere da dove arrivano. Bertolotto nella sua opera infaticabile di autopromozione ha superato se’ stesso : infatti nella rivistina ha infilato ben nove fotografie di se’ stesso, tutte con un bel sorriso bianchissimo, di varie dimensioni e in diverse pose. A pag. 4 e 5, appare una sua intervista- santificazione con biografia, dove addirittura il Presidente, nega di considerarsi un comunicatore !!! A pag. 7,compare un servizio che pubblicizza un ricettario in lingua araba, senza dubbio utilissimo per i Savonesi. A pag. 11 , un ottimistico servizio annuncia ai savonesi stupefatti, che “..cresce l’occupazione nella nostra provincia…”. Tralascio tutti gli altri articoli per carita’ cristiana, anche perche’ gli imperativi quesiti che mi saltano alla mente sono questi e che saranno oggetto di una mia interpellanza : chi paga ?? Perche’ si paga una agiografia del Presidente Bertolotto ? E gli altri assessori? Perche’ le foto di Paliotto, della Siri, della Ferrando, della Rambaudi non appaiono ??
Inoltre i portalettere della provincia di Savona sono in subbuglio, perche’ alcuni funzionari della provincia, pretendono che questo fascicoletto patinato, privo di indirizzo, e quindi catalogato come promoposta, debba essere piegato e quindi infilato uno per ogni cassetta, creando in questa maniera un superlavoro enorme per il personale delle poste italiane del savonese, soprattutto alla luce della recentissima riorganizzazione delle zone di distribuzione della posta. I postini affermano che se si crea un precedente di questo tipo, tutto il materiale analogo, dei vari centri commerciali, il gabbiano, famula, castorama, etc. dovra’ essere cassettato e la posta affrancata, quella dei ”comuni cittadini”, subira’ un ritardo enorme.

GELIDO NATALE SOTTO IL PONTE






Gelido Natale
Mentre la gente a Savona e altrove, affolla i negozi per fare le compere di Natale, sotto uno dei ponti del torrente Letimbro qualcuno tenta di dormire in condizioni sub umane: il ponte in questione e’ quello che collega Corso Tardy e Benech a Corso Mazzini, passando accanto ad una concessionaria di auto tedesche. Il poveretto che dorme, da giorni, sotto questo ponte, ha un materasso umido e fradicio, uno scatolone per porvi degli abiti, per terra in un sacchetto un fornelletto a gas e una caffettiera, accanto al materasso un vecchio vocabolario di Rumeno – Italiano, stampato a Bucarest nel 2002.
Stringe il cuore vedere una cosa simile, eppure nel 2007, esistono queste situazioni.

sabato, dicembre 15, 2007

IMPARARE...SU TEARDO




IMPARARE ( da Trucioli Savonesi)

Alberto Teardo, unitamente ad un folto gruppo di amministratori pubblici del PSI e della DC fu al centro di un clamoroso caso di “questione morale”, anticipatrice di “Tangentopoli” che dominò a lungo le cronache politiche, non soltanto a livello locale.
Alberto Teardo arrivò a Savona nei primi anni '60, impiegandosi come “maschera” presso il cinema Astor.
Legatosi a settori della massoneria (il suo nome risultò compreso negli elenchi della P2 di Licio Gelli, sequestrati a Castiglion Fibocchi nel 1981 dal giudice Gherardo Colombo) attraverso il “boss” del PSI Ligure, Machiavelli (poi coinvolto nel famoso scandalo edilizio di Santo Stefano al Mare) avviò una rapida “escalation” all'interno del PSI, prima come rappresentante sindacale nella FIOM, poi come segretario provinciale (1966) ed, ancora, come presidente dell'Istituto Autonomo Case Popolari, nel periodo in cui Savona fu retta da una giunta di centrosinistra (1967- 1970).
Nel 1970 si candida alle prime elezioni regionali e diventa assessore alla Formazione Professionale.
E' quello il periodo in cui si avvia l'organizzazione di un gruppo di potere che, prima si impadronisce del Partito, poi delle istituzioni, con lo scopo di alimentare un circuito potere/denaro di vaste proporzioni.
L'obiettivo è semplice: puntare alla deindustrializzazione del savonese, per favorire settori di speculazione edilizia e governare, in funzione clientelare, ingenti flussi di denaro pubblico.


Teardo incontra pochi ostacoli sulla sua strada: il PCI legato alla logica dell'unità a sinistra preferisce stringere quelli che gli appaiono “accordi politici”, senza indagare la natura vera del potere teardiano; la DC punta ad alleanze che consentano di estendere il proprio potere.
Sul piano puramente politico Teardo (o meglio i suoi consiglieri politici, alcuni dei quali ancora sulla breccia, in particolare nella fila del centrosinistra come l'attuale assessore comunale Caviglia) elabora la strategia delle “giunte bilanciate”: ovverosia, una sorta di scambio di potere, rendendo intercambiabili PCI e DC a seconda delle diverse situazioni (se in Regione doveva esserci una giunta con la DC, allora Comune di Genova e Comune di Savona sarebbero state governate con il PCI e la provincia di Savona, di nuovo con la DC) e, addirittura, programmando “staffette” nei diversi posti di principale responsabilità: soprattutto l'arte di gestione del potere del PSI savonese di allora si esercitò negli enti di secondo grado, laddove il PSI conseguiva mediamente il 40% dei posti a disposizione, pur disponendo del 10% dei voti).
Una sorta di arma del ricatto politico, favorito soprattutto della miopia del PCI, che favorì, per mera ragione di sopravvivenza elettorale una sorta di “scambio”, esercitandosi nella difesa delle industrie in crisi, senza proporre soluzioni di innovazione e perdendo così il treno della riconversione industriale, mentre al PSI toccava il cosiddetto “nuovo” inteso, essenzialmente, come – appunto – speculazione edilizia, volano principale per le tangenti.
La questione principale da porre all'attenzione ancora oggi, a distanza di tanti anni è che si trattò di una scelta non tanto grave per via della storia delle tangenti (comunque, alla fine, i magistrati calcolarono l'accumulo di un patrimonio di 19 miliardi di lire: una cifra del tutto imponente per l'epoca), quanto a causa delle scelte compiute in funzione dell'uso del territorio: favorendo cioè quel processo di deindustrializzazione, di liberazione di aree, di favoreggiamento di quel perverso rapporto pubblico/privato che, al di là della vicenda che stiamo narrando, è proseguito nella realtà savonese ed ha rappresentato il fulcro della politica di conduzione “corporativa” dell'amministrazione pubblica che vediamo in opera attualmente, a partire dal Comune di Savona.
Accennavamo al fatto che PCI e DC (nelle fila della quale alcuni esponenti fecero parte direttamente del gruppo teardiano, a partire dal presidente della Provincia, Domenico Abrate) non si opposero, anzi si acconciarono alla politica teardiana per ricavarne vantaggi elettorali e politici: l'unica seria opposizione fu quella rappresentata, dall'interno, dall'ex- segretario della CISL Giovanni Burzio, candidatosi nelle fila del PSI alle elezioni regionali del 1975 e sconfitto per poche centinaia di voti e dal vicepresidente della Cassa di Risparmio, avvocato Carlo Trivelloni, autore di coraggiose denunce, per le quali dovette subire anche malversazioni fisiche, ed i cui esposti furono all'origine del frangente giudiziario che causò la fine politica di Teardo.
L'inchiesta giudiziaria, infatti, avviata dai giudici Francantonio Granero e Michele Del Gaudio, coadiuvati dal comandante della stazione dei Carabinieri Bozzo (già braccio destro del generale Dalla Chiesa, alla divisione Pastrengo), all'inizio degli anni '80, proprio mentre Teardo era diventato presidente della Giunta Regionale; sfociò in una seria di clamorosi arresti il 14 Giugno 1983, mentre Teardo era candidato alla Camera dei Deputati.
Con Teardo, nel giro di pochi giorni finirono in galera i principali dirigenti del PSI savonese dell'epoca: Borghi, Bordero, Caviglia (poi assolto), ed altri.
I processi segnarono la colpevolezza del gruppo, anche se non si riuscì a dimostrare l'esistenza di una connessione di tipo mafioso (articolo 41 bis), ma soltanto la semplice associazione a delinquere.
Il terremoto politico che seguì a quei fatti meriterebbe di essere raccontato in una sede opportuna: saltarono, ovviamente, giunte e consigli di amministrazione, ma non ci fu, da parte delle forze politiche la necessaria capacità di analisi nella ricostruzione del fenomeno e di presa delle indispensabili contromisure.
Tanto è vero che, sul piano generale, il meccanismo di rapporto potere/denaro si incrementò ulteriormente e si arrivò, nove anni dopo, alla vicenda di Tangentopoli e del Pool Mani Pulite di Milano.
Per quel che riguarda la realtà savonese il teardismo era finito, ma non certo, come abbiamo avuto occasione di segnalare, il metodo usato all'epoca: quello di scambiare il bene pubblico, con l'interesse privato.
Certo: oggi non appaiono esserci all'orizzonte questioni di tangenti, ci mancherebbe.
Il problema è quello della filosofia di fondo nel modo di concepire la pubblica amministrazione.

IL TAR DA RAGIONE A SPECIALE E LO REINTEGRA




Il Tar ha reintegrato il Gen. Speciale al suo posto di comandante in capo dela GdF, di fatto ha dato torto a Visco, Padoa Schioppa e a tutti gli scherani del Regime. Quando la GdF indaga su Berlusconi tutti ad applaudire ma quando la GdF indaga sulle sinistre allora si trasferiscono gli ufficiali che indagano.
Ogni tanto pero' i miracoli accadono

foto del tgcom

giovedì, dicembre 13, 2007

Come si puo'....


come si puo' festeggiare il Natale, pensando all'enorme carico di dolore che ha colpito le famiglie e le maestranze di una acciaieria di Torino...come si puo' essere sereni e spensierati mentre alcuni operai sono morti briciati vivi, con le carni che si sfaldavano sotto l'onda della altissima temperatura, mentre i loro polmoni scoppiavano per i vapori incandescenti dell'olio a temperatua marziana...come si puo' ??????

UN PENSIERO PER I MORTI ALLA THYSSENKRUPP DI TORINO




Alla TyssenKrupp di Torino, nella notte di giovedì 6 dicembre, un ennesimo incidente sul lavoro ha sconvolto 7 famiglie : 7 operai vengono travolti da un incendio sviluppatosi nel reparto trattamento termico dove i laminati d’acciaio vengono portati ad altissime temperature e poi raffreddati in bagni d’olio per temperarli. Antonio Schiavone, 36 anni, moglie e tre figli, muore bruciato, degli altri 6 compagni di lavoro avvolti dalle fiamme, già in fin di vita, il venerdì 7 dicembre ne muoiono 3, mentre gli altri tre sono comunque gravissimi.
UN PENSIERO PER I CADUTI, PER I FERITI E PER LE LORO FAMIGLIE.

mercoledì, dicembre 12, 2007

I GIARDINI DI VIA RISORGIMENTO








Gravi danni nei giardini di Via Risorgimento
SAVONA

Ignoti vandali, con un accanimento da psicopatici, hanno divelto i lampioni , da poco installati, nei giardini di Via Risorgimento, subito dietro l’ipercoop il gabbiano. Chiunque sia stato, ha usato una forza bestiale per piegare i lampioni che erano fissati con delle lastrine di acciaio di diversi millimetri, fermate a loro volta da tasselli avvitati nel muretto di recinzione. I vandali una volta piegati sino a terra i lampioni non si sono fermati e hanno proseguito l’opera distruggendo le sfere di protezione rompendo le lampadine. Evidentemente chi frequenta la notte questi piccoli giardini non vuole essere illuminato e cosi’ ha provveduto a danneggiare l’impianto di illuminazione dell’area verde. Inoltre le aiuole dei giardini sono pieni di cartacce, rifiuti e altre schifezze. I vasi che dovevano contenere piccole piante sono colmi di cartoni di vino e lattine di birra, a testimoniare che i personaggi che frequentano l’area verde, hanno abitudini ad alto tasso alcolico e dopo le loro bevute si lasciano andare a gesti di inaudito vandalismo. I danni secondo me, ammontano a diverse migliaia di euro, che ovviamente sono a carico del contribuente.




































































lunedì, dicembre 10, 2007

UN IGNOTO PAGLIACCIO


UN IGNOTO PAGLIACCIO MI INVIA UN SMS :

...DI NAZIONALITA' DIVERSA PRIMA LEGA ORA FORZISTA DA CHE PULPITO COMPLIMENTI

IGNOTO PAGLIACCIO IMPARA LA SINTASSI, LA PROPRIETA' DI LINGUAGGIO, LE VIRGOLE... E POI, PUOI PURE ANDARE DOVE MERITI....

UN BELLISSIMO GATTINO


IN UN NEGOZIO DI SAVONA HO VISTO E FOTOGRAFATO QUESTO GATTINO: MI HA INCURIOSITO IL SUO NOME : LIBERO

COME C.... SI FA A RAGGIUNGERE IL PUNTO BLU DI SAVONA





Il punto blu del casello autostradale di Savona

Chiunque , provenendo da Savona o da Valleggia, voglia andare presso il punto blu del casello di Savona per acquisire il telepass o una scheda prepagata, ha due possibilita’ : andare sino a Spotorno, entrare in autostrada, percorrere la tratta autostrdale Spotorno – Savona, uscendo a Zinola e trovarsi con il punto blu sulla propria destra e quindi fermarsi in pieno rispetto del codice della strada, l’altra possibilita’ , molto piu’ scabrosa, consiste nel violare la legge, facendo una pericolosissima inversiona a U, tagliando la strada ai veicoli in uscita dai caselli. A parte il pericolo gravissimo di causare un incidente, se la polizia stradale e’ posizionata in zona, il minimo che puo’ accadere e’ la sospensione della patente ed una elevata contravvenzione. Bisognerebbe dare un premio alla intelligenza creativa dello scienziato che ha partorito la magnifica idea di posizionare il punto blu alla destra dei caselli della uscita di Savona, a meno che l’obiettivo non dichiarato fosse quello di obbligare gli automobilisti savonesi a fare un percorso autostradale in piu’ e dare un pedaggio supplettivo alla Societa’ autostrade. Peccato che con questa situazione si penalizza gli automobilisti che vogliono , prendendo il telepass, guadagnare tempo e li si induce a fare una infrazione molto pericolosa.

sabato, dicembre 08, 2007

L'INTERNAZIONALE DELLA RAPINA






SEMBRA INCREDIBILE, NELLA RAPINA A MANO ARMATA, AVVENUTA IERI A CREMA, SONO STATI COINVOLTI QUATTRO RAPINATORI ARMATI, DUE MORTI, DI BEN QUATTRO NAZIONALITA' DIVERSE...
Sono un cittadino marocchino residente a Romano di Lombardia e uno kossovaro domiciliato a Mozzanica (paesi in provincia di Bergamo), entrambi giovani e residenti in provincia di Bergamo, i due rapinatori uccisi durante il conflitto a fuoco con i carabinieri. I due arrestati sono invece un turco e un albanese.

DEGRADO E DANNI AL COMPLESSO DEL PRIAMAR








Degrado e danni nel complesso monumentale del Priamar

Oggi ho fatto un breve giro all’interno della fortezza del Priamar, con una splendida giornata di sole , e ho trovato il solito degrado: nella costruzione della polveriera ho visto una pompa di una lancia antincendio, completamente svolta fuori dal suo alloggiamento ed abbandonata, chissa’ se all’occorrenza potrebbe funzionare ? Poi sono salito sulla sommita’ degli spalti che guardano verso il mare, e ho trovato dei vasti danni , sembra fatti con accanimento, sul selciato di antichi mattoni che formano il pavimento pedonale. E’ come se qualche ignoto vandalo si fosse impegnato con ferocia e violenza, usando qualche mazza e punta sui mattoni rossi del camminamento. I risultati di questa insana opera sono delle vaste e profonde ferite che si possono osservare sulla superficie del ‘impiantito. E’ una vergogna, si tratta di ben 4 o 5 chiazze di vasta superficie che ho fotografato per meglio documentarle.


































































venerdì, dicembre 07, 2007

AMIANTO LIBERO E GIOCONDO



Amianto abbandonato in giro

A pochi metri dal palazzo del catasto, in Corso Agostino Ricci a Savona, accanto ad un a area parcheggi molto usata, in vista di una scuola elementare, qualcuno ha abbandonato due sacchi pieni di tubi fabbricati con l’amianto. Chiunque potrebbe, passando accanto ai due sacchi, toccarli, spostarli e quindi creare del pericolo per se’ e per l’ambiente circostante. Sono anni che l’amianto e i suoi derivati sono stati riconosciuti come altamente pericolosi per persone ed ambiente, eppure accade ancora che qualche sconsiderato faccia queste sciocchezze.
Roberto Nicolick
Consigliere
Gruppo Misto Provincia di Savona

RITIRIAMO I DEPOSITI DAL BANCOPOSTA




Le poste assumono stranieri e discriminano i giovani italiani

Mentre le universita’ italiane producono migliaia di giovani disoccupati, mentre nel sud e nel centro la occupazione lavorativa e’ a livelli storici gravissimi, le poste italiane hanno deciso di assumere del personale agli sportelli, la cosa grave e irrazionale e’ che la meta’ di queste nuove assunzioni e’ RISERVATA a cittadini immigrati stranieri, in regola con il permesso di soggiorno. Quindi dopo le quote rosa ecco le quote nere. Le poste , con questo gesto, che appare alla gente discriminatorio e razzista,stanno cercando di attrarre clienti stranieri, infatti le pratiche per l’ingresso nel nostro paese vengono fatte anche presso l’ufficio postale e molti di questi stranieri usano le cosiddette carte di credito ricaricabili, per motivi facilmente comprensibili, infatti le carte ricaricabili sfuggono piu’ facilmente ai controlli fiscali. Di fatto le poste “italiane” invece di fare largo ai giovani italiani fanno spazio agli stranieri, cosa che non accade invece nelle altre nazioni. A questo punto, visto che le cosidette poste italiane di nome e non di fatto, sono chine decisamente a 90° a pulsioni terzomondiste, consiglio a tutti i correntisti italiani che hanno un figlio oppure un nipote privo di regolare occupazione lavorativa, di ritirare immediatamente i propri depositi dal bancoposta e di depositarli in un’altra banca piu’ sensibile alle aspettative dei giovani italiani. Penso che con questo clamoroso gesto di protesta le poste “italiane” decidano di non penalizzare i giovani italiani.


































































giovedì, dicembre 06, 2007

GIANLUCA

GIANLUCA SIMONCELLI
DOPO UNA LUNGA E , IMMAGINO, DOLOROSA MALATTIA SI E' SPENTO.
FU UN MIO ALLIEVO DELLE SCUOLE MEDIE, I PRIMI ANNI DI INSEGNAMENTO, MAGROLINO, OCCHI CHIARISSIMI, DI COLORE DIVERSO, CAPELLI A RICCIOLINI, SORRIDENTE, SIMPATICO ERA UN GRILLO CHE CORREVA E SALTAVA OVUNQUE....LA VITA CI HA SEPARATO CON I SUOI RITMI....GIANLUCA HA LASCIATO LA VITA...





SQUADRA RIALZO FS



Dopo anni ed anni un'altra realta' architettonica di Savona, va ad essere modificata: i capannoni della vecchia squadra rialzo delle ex FS. Le ruspe hanno iniziato ad abbattere i vecchi muri dei capannoni e stanno per completare l'opera. La domanda che ne consegue e' questa : cosa verra' edificato al posto dei vecchi capannoni ? Case popolari oppure appartamenti di eccellenza per pochissimi ?

Mah...................


mercoledì, dicembre 05, 2007

COMMISSIONE QUALITA'








Ho letto i commenti, riportati dalla STAMPA, del Presidente della cosidetta neo-costituita commissione qualita' del comune di Savona. Presidente che viene gratificato di una indennita' di circa VENTIMILA euro.....commenti di grande acutezza intelletuale e che sicuramente daranno un grandissimo stimolo al comune di savona, porteranno un enorme contributo ai pensionati che percepiscono ben 500 euro circa al mese, daranno ovviamente grande sollievo ai poveri senzatetto del comune, faranno felici quei poveri pellegrini che sono costretti a dormire in un auto al freddo, aumenteranno il piacere dei poveri che usufruiscono dei cibi freddi della mensa comunale. Sara' sicuramente fiero , il presidente della commissione di qualita', di percepire questi sudatissimi ventimila euro alla faccia dei poveri savonesi, visto che egli non e' neppure savonese. Ma non fa nulla, ognuno ha il suo onorevole target nella vita ed importante e' raggiungerlo.










Roberto Nicolick





Consigliere Provinciale Savona