giovedì, novembre 30, 2006

A ROMA IL 2 DICEMBRE

dalle parte delle donne dell'asia

Somaly Mam, dalla parte
delle donne cambogiane


Fino a quando qualcuno può raccontare la sua tragica storia c’è speranza. La speranza per migliaia di donne e bambine cambogiane, vittime della violenza e degli stupri, si chiama Somaly Mam. Un nome che oggi rappresenta il coraggio di difendere i più deboli e che finalmente non cambierà più. “Mi chiamo Somaly: o per lo meno, così mi chiamo adesso. Come tutti in Cambogia di nomi ne ho avuti parecchi”. Comincia così il suo libro “Il Silenzio dell’Innocenza”, già pubblicato in Francia e Germania e da poco anche in Italia da Corbaccio. Il libro uscirà anche nel Regno Unito a marzo del 2007. Quelle parole sottolineano la mancanza di identità di donne e bambini che nascono nei paesi poveri non si sa da chi, a volte soltanto figli della violenza. Anche Somaly non ha mai conosciuto i suoi genitori.

Questa incredibile donna ha presentato mercoledì 25 ottobre scorso il suo libro al teatro Flaiano di Roma. Con lei, Emma Bonino, ministro per gli Affari Europei, alcune giornaliste e altri personaggi del mondo dello spettacolo, fra cui la cantante Dolcenera che ha interpretato una canzone dedicata ai bambini cambogiani. Il traffico di donne e bambini a sfondo sessuale è un’emergenza a livello mondiale. E’ al secondo posto dopo il traffico di armi, superando il traffico di droga, ha ricordato Somaly. Si stimano a 2 milioni i minori venduti per scopi sessuali, con un guadagno di 40 milioni di dollari annui. Nel suo libro Somaly racconta stralci di vita, quella che riesce a ricordare e a raccontare, perché chissà se mai ricorderà tutto e chissà se mai troverà il coraggio di aprire completamente il suo cuore nonostante siano più di dieci anni che lotta e si batte per tirare fuori donne e bambine dai bordelli e strapparle alla violenza. E’ timida Somaly e parla a fatica in pubblico nel suo francese un po’ orientale. Tuttavia quando si tratta di parlare per difendere donne e bambini lo fa energicamente, fa notare Emma Bonino sua grande sostenitrice. E’ su sua segnalazione che Somaly è stata insignita, nel 1998, del premio Principe delle Asturie per la cooperazione internazionale.

A fare da sfondo alla sua difficile vita fatta di violenze, stupri, maltrattamenti e stenti uno fra i paese più poveri, la Cambogia, dilaniata da 30 anni di guerre. Negli anni Settanta sotto lo spietato regime di Pol Pot, il paese veniva trascinato in una sanguinosa guerra con il Vietnam. Somaly ne parla come se si trattasse di tanto tempo fa, quando in fondo lei ha soltanto 36 anni. Eppure ha trovato il coraggio di uscire da quell’inferno per nascere a una nuova vita. L’incontro con il futuro marito Pierre Legros avrebbe potuto portarla definitivamente in Europa. Somaly invece ha deciso di tornare e di restare nel suo paese per lottare. “Avevo dentro, fortemente radicato, il desiderio di salvarmi e di aiutare le altre a uscirne. Mi sentivo legata alle altre ragazze vittime come me”, scrive. Ora ogni volta che una bambina torna libera, si avvera un po’ del suo sogno ma anche quello di tutti noi.

Nel 1997 insieme al marito ha fondato l’Afesip (Agir pour le Femmes en Situations Précaire), una organizzazione non governativa a vocazione internazionale, nata in Cambogia, la cui sede centrale si trova in Francia. L’Afesip lotta contro le cause dello sfruttamento sessuale con particolare attenzione verso le adolescenti e le bambine, le più vulnerabili. La lotta è estremamente ardua e pericolosa, perché si deve affrontare l’illegalità perpetrata a causa dei governi indifferenti. Si deve lottare alacremente per scardinare pregiudizi alimentati da una cultura, quella del sud-est asiatico, dove uomini e donne non conoscono altro modo di avvicinarsi se non la violenza. Pericolosa perché ha fatto ulteriormente abbassare l’età delle bambine vittime di questo commercio brutale è ad esempio la superstizione secondo la quale avere rapporti con una vergine porterebbe fortuna conducendo addirittura all’immortalità. Una superstizione facile da soddisfare se si pensa che i genitori in Cambogia vendono i propri figli per pochi soldi già all’età di 5 anni.

E’ però con grande commozione che in mezzo a tanta barbarie nel libro di Somaly possiamo guardare le foto dei centri di accoglienza Afesip aperti in Cambogia, Vietnam e Laos. Accanto alle testimonianze crudeli, ci sono le foto di donne e adolescenti dedite a cucire, a cucinare e ad apprendere il mestiere di parrucchiera per recuperare una vita dilaniata, fatta di ricordi incancellabili, alla quale è stata sottratta l’innocenza. Dal 1997, più di 800 fra donne e bambine sono state sottratte ai bordelli. Oggi tutti possiamo aiutare Somaly ad aiutarle. Possiamo leggere il suo libro anche se è un’esperienza dura. Possiamo iscriverci alla sua associazione e fare in modo che la speranza per tante donne e bambine non si spenga, augurandoci che anche negli altri paesi poveri nascano iniziative di questo genere. Per ulteriori informazioni: http://www.afesip.org

EVACUAZIONE PERICOLOSA ???

LEGA NORD LIGURIA
Il capogruppo consiliare Roberto Nicolick
VIA Sormano 12--- 17100 SAVONA TEL. FAX 019 8313202 339 7111701
E-Mail robertonicolick50@alice.it
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Scuole Medie Fabrizio De Andre’ ( Albisola Mare ) :Pericolo in caso di evacuazione;

La legge 626, prescrive che gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado debbano avere la possibilita’ di effettuare una pronta e veloce evacuazione degli allievi in caso di calamita’ pubblica, incendio, sisma, crolli improvvisi, esondazioni etc.
Alcuni genitori di una scuola media di Albisola Superiore, la “ Fabrizio De Andre’” mi hanno telefonato, estremamente allarmati, per il fatto che le uscite, quattro, della scuola media in questione, sono ostruite, in parte, dalle giostre del luna park e nella parte del campo sportivo Massa, piazza Camillo Sbarbaro, dalle roulotte dove risiedono gli addetti che gestiscono il medesimo park.
Ho fatto un breve sopraluogo ,ed in effetti ho notato che lo spazio, a causa della presenza delle giostre e delle roulotte, e’ ridottissimo e anche a mio parere potrebbe rivelarsi pericoloso per una evacuazione. Addirittura un eventuale ingresso urgente di una ambulanza sarebbe problematico e difficoltoso. Il plesso scolastico in oggetto e’ uno dei maggiori della provincia di Savona. In esso sono allocati, una scuola media inferiore, una direzione didattica, una scuola elementare e una scuola materna, con un totale fra utenti e personale docente e non docente, che supera il migliaio di unita’. Una eventuale evacuazione degli alunni e del personale, appare a livello organizzativo molto complessa e delicata. A complicare le cose, nei pomeriggi, le giostre sono in attivita’, e i cancelli delle uscite scolastiche sono ostruiti da moltissimi utenti del luna park, e con i rientri scolastici, sarebbe molto difficile una eventuale e veloce evacuazione e i tempi di permanenza del luna park vanno fino al 8 – 9 dicembre. Quindi suggerisco che il comune di Albisola Superiore , trovi una sistemazione migliore e piu’ adeguata per le giostre, che hanno tutti i diritti di poter esercitare la loro attivita’. Ma al contempo l’amministrazione comunale deve poter garantire la sicurezza degli allievi e del personale. Non vorrei fare il gufo della situazione, ma gli allievi e gli scolari hanno una eta’ che va dai 5 ai 13 anni, e si tratta, in effetti, di materiale umano particolarmente indifeso e che va tutelato con tutte le risorse a disposizione anche con misure preventive che fanno parte di una legge dello stato e comunque escludere a priori una evenienza di questo genere e’ suicida anche solo a livello morale ed umano.



Roberto NICOLICK
Consigliere Provinciale

mercoledì, novembre 29, 2006

VIA STALINGRADO



Un esempio di periferia dimenticata.
Incrocio di Via Stalingrado, a Savona, con Via Gnocchi Viani, un crocevia trafficatissimo con tre semafori, poco coordinati fra di loro, a lato mare un centro sportivo tennistico molto frequentato da ragazzi con annessa ristorazione, sui lati opposti della grande arteria di scorrimento due fermate dell’ACTS, dall’altra parte un supermercato tipo hard discount, una farmacia , una edicola e altri esercizi commerciali.
Una zona densamente popolata, eppure qui, a questo importante incrocio, esiste di fatto un ceck point. Al posto dei soldati armati, semafori e soprattutto 90 – 100 veicoli al minuto nelle ore di punta, li ho contati personalmente, di tutti i tipi che sfrecciano sulle due direttrici principali, ponente e levante e monte. A lato di questo, vero e proprio, ceck point, non esiste assolutamente alcun passaggio pedonale, chi e’ costretto a violare il codice della strada ed attraversare, lo fa a sua gravissimo rischio e pericolo, la scelta alternativa e’ quella di arrancare faticosamente, magari con la carrozzina del bimbo o con le borse della spesa belle cariche per circa 300 metri piu’ in giu’,se non di piu’, alla ricerca disperata di un passaggio pedonale. Molti cittadini che risiedono nella zona a monte dell’incrocio soffrono un grande disagio per questa situazione che si aggrava con il freddo e la pioggia e avrebbero la grande necessita’ di un passaggio pedonale, piu’ diretto, che permettesse loro di transitare, soprattutto, nei due sensi, cioe’ mare e monti e raggiungere l’altro lato della strada.
Ritengo che l’alto numero di anziani e di famiglie che abitano la zona giustifichi la creazione di un passaggio pedonale con relativa alluminazione. Giro la mia richiesta al comune nella speranza che venga esaminata favorevolmente.




Roberto NICOLICK
Consigliere Provinciale Lega Nord
non so ancora per quanto.....
I Partiti Puliti!

lunedì, novembre 27, 2006

ANCHE LI' ADESSO NON SI E? PIU? SICURI



Tredici anni, rapinato a con un coltello alla gola

Genova. Ore 11 Rapina a mano armata ieri nei bagni del “Mc Donald’s” di via XX Settembre a Genova. Un tredicenne è stato costretto, con un coltello puntato alla gola, a consegnare denaro e cellulare ad un ragazzo, di probabile origine nordafricana, che l’ha seguito nei bagni e rapinato.

domenica, novembre 26, 2006

DA IL FOGLIO

Le reazioni suscitate dall’analisi di Benedetto XVI sull’islam e la violenza fanno parte dell’obiettivo che lo stesso islam si pone: spazzare via la cosa più preziosa che possiede l’occidente e che non esiste in alcun paese musulmano, ovvero la libertà di pensiero e di espressione. L’islam sta cercando di imporre all’Europa le proprie regole: apertura delle piscine solo per le donne a determinati orari, divieto di satira della religione, pretesa di avere un certo tipo di alimentazione per i bambini musulmani nelle mense scolastiche, lotta per imporre il velo nelle scuole, accusa di islamofobia contro gli spiriti liberi.Come si spiega il divieto dell’estate scorsa di portare il tanga a Paris-Plage? La spiegazione addotta è quantomeno strana: c’era il rischio, si dice, di “turbare l’ordine pubblico”. Cosa significa? Che bande di giovani frustrati avrebbero rischiato di diventare violenti di fronte alla bellezza che faceva mostra di sé? Oppure si temevano manifestazioni islamiche, nelle vesti di brigate della virtù, nella zona di Paris-Plage? In realtà, il fatto che portare il velo in pubblico non sia vietato è qualcosa che può “turbare l’ordine pubblico” molto più del tanga, a causa della condanna che suscita questo strumento per l’oppressione delle donne. Non è fuori luogo pensare che tale divieto rappresenti una certa islamizzazione della mentalità francese, la sottomissione più o meno conscia ai dettami dell’islam. O quantomeno che questo sia il risultato dell’insidiosa pressione musulmana sulla mentalità della gente: le stesse persone che sono insorte contro l’inaugurazione di un sagrato dedicato a Giovanni Paolo II a Parigi non fiatano quando si costruiscono le moschee.L’islam sta cercando di obbligare l’Europa ad adeguarsi alla sua visione dell’uomo. Come già accadde con il comunismo, l’occidente è ora sotto sorveglianza ideologica. L’islam si presenta, esattamente come il defunto comunismo, come alternativa al mondo occidentale. E come il comunismo di altri tempi, l’islam, per conquistare gli animi, gioca su fattori emotivi. Ostenta una legittimità che turba la coscienza occidentale, attenta al prossimo: il fatto di porsi come la voce dei poveri di tutto il mondo. Ieri la voce dei poveri proveniva da Mosca; oggi viene dalla Mecca. Oggi degli intellettuali si fanno portatori dello sguardo del Corano, come ieri avevano fatto con lo sguardo di Mosca. Ora la scomunica è per l’islamofobia, come lo era stata in passato per l’anticomunismo. Nell’apertura agli altri, che è propria dell’occidente, si manifesta una secolarizzazione del cristianesimo che può essere riassunta in questi termini: l’altro deve sempre venire prima di me. L’occidentale, erede del cristianesimo, è colui che mette a nudo la propria anima, assumendosi il rischio di passare per debole. Come il defunto comunismo, l’islam considera la generosità, l’apertura mentale, la tolleranza, la dolcezza, la libertà delle donne e dei costumi e i valori democratici come segni di decadenza.
Sono debolezze che sfrutta volutamente grazie a degli “utili idioti”, buone coscienze imbevute di buoni sentimenti, per imporre l’ordine coranico nel mondo occidentale. Il Corano è un libro di una violenza inaudita. Maxime Rodinson sostiene, nell’Encyclopedia Universalis, alcune verità importanti che in Francia sono considerate tabù. Infatti, da una parte, “Maometto rivelò a Medina delle insospettate qualità di dirigente politico e capo militare (…) Ricorse alla guerra privata, istituzione comune in Arabia (…) Maometto inviò subito manipoli di suoi sostenitori ad attaccare le carovane della Mecca, punendo così i suoi connazionali increduli e, al contempo, ottenendo un ricco bottino”.Dall’altra, “Maometto approfittò di questo successo per eliminare da Medina, facendola massacrare, l’ultima tribù ebrea ancora esistente, quella dei Qurayza, con l’accusa di comportamento sospetto”. Poi, “dopo la morte di Khadidja, sposò una vedova, brava donna di casa di nome Sawda, e anche la piccola Aisha, che aveva appena dieci anni. Le sue tendenze erotiche, a lungo represse, lo avrebbero portato a contrarre contemporaneamente una decina di matrimoni”. C’è un’esaltazione della violenza, perché il Corano mostra Maometto sotto questa luce: guerrafondaio senza pietà, predatore, massacratore di ebrei e poligamo. Ovviamente anche la chiesa cattolica ha le sue colpe. La sua storia è costellata di pagine nere, delle quali ha fatto ammenda: l’inquisizione, la caccia alle streghe, l’esecuzione dei filosofi Bruno e Vanini, la condanna degli epicurei, quella del cavaliere de La Barre, accusato di empietà in pieno XVIII secolo, non depongono a suo favore. Però c’è una differenza fondamentale tra il cristianesimo e l’islam: è sempre possibile tornare ai valori evangelici, alla dolce personalità di Gesù Cristo, riscattandosi dagli errori della chiesa.Nessun errore della chiesa è stato ispirato dal Vangelo. Gesù è per la non violenza, e il ritorno al Cristo rappresenta la salvezza nei confronti di certi eccessi dell’istituzione ecclesiale. Il ricorso a Maometto, invece, rafforza l’odio e la violenza. Gesù è il maestro dell’amore, Maometto, il maestro dell’odio. La lapidazione di Satana che si ripete ogni anno alla Mecca non è solo un fenomeno superstizioso: non si riduce infatti allo spettacolo di una folla isterica che flirta con la barbarie, ma ha una portata antropologica. Si tratta invero di un rito che ogni musulmano è invitato ad accettare, radicando la violenza come dovere sacro nel cuore del credente.
Questa lapidazione, che ogni anno provoca la morte di fedeli calpestati dalla folla (a volte anche centinaia), è un rituale che ingloba la violenza arcaica. Anziché eliminare questa violenza arcaica neutralizzandola, sulla scia dell’ebraismo e del cristianesimo (l’ebraismo inizia con il rifiuto del sacrificio umano, che è l’ingresso nella civiltà, mentre il cristianesimo trasformerà il sacrificio in eucarestia), l’islam le crea un bel nido per crescere al caldo. Mentre l’ebraismo e il cristianesimo sono religioni i cui riti sono rivolti contro la violenza e la delegittimano, l’islam è una religione che esalta la violenza e l’odio, sia nel suo testo sacro che in alcuni riti comuni. Odio e violenza pervadono il testo sul quale si formano tutti i musulmani: il Corano. Come ai tempi della Guerra fredda, la violenza e l’intimidazione vengono utilizzate al servizio di un’ideologia che si vuole egemone: l’islam, che mira a mettere la sua cappa di piombo sul mondo intero. Benedetto XVI sta soffrendo la crudeltà di tale esperienza. Come in altri tempi, è necessario dire a chiare lettere che l’occidente è “il mondo libero” nei confronti di quello musulmano, e, come in quei tempi, gli avversari di questo “mondo libero”, funzionari zelanti del Corano, pullulano al suo interno.Robert Redeker

IL 2 DICEMBRE: UN OBBLIGO MORALE


Sabato 2 dicembre , San Bibiana, sara’ un obbligo la presenza di tutti i portatori sani di libera coscienza a Roma.
Un piccolo sacrificio per dare dimostrazione, nel vero senso del termine, di una protesta civile ma determinata , contro una legge finanziaria fin troppo perfetta. Perfetta per un governo di sinistra, chiaramente fuori dal tempo ed in ritardo sulla storia, un governo fortemente condizionato da politici massimalisti e veterocomunismi, che con questa legge finanziaria vogliono incasermare una nazione. Quindi una finanziaria, perfetta dal loro punto di vista, non liberista ed assolutamente statalista e centralista.

Una finanziaria che offende e colpisce tutti coloro, che lavorando, come dipendenti o lavoratori autonomi, credono in una forte separazione tra la vita commerciale ed economica di una nazione e lo stato oppressore e gabelliere. Una finanziaria che vuole “tracciare” e seguire con pervicacia tributaria ogni operazione finanziaria dalla piu’ modesta alla piu’ elevata.

Devo purtroppo rilevare che uno dei punti di forza di questa legge, e’ la menzogna e la disinformazione, caratteristica dei vecchi regimi trapassati da qualche decennio, e chi da manforte a spargere bugie e false rassicurazioni sono proprio i “gazzettari” delle grandi testate: a parte Repubblica che e’ ormai una dependance dell’unita’, brillano malignamente per militanza e supporto al governo Prodi, Il corsera, il sole24ore e ovviamente le reti televisive di stato.

Quindi, sabato 2 dicembre, saro’ presente a Roma come eletto nelle Istituzioni, ma soprattutto ci saro’ come Cittadino, con un cervello ed una coscienza liberi, per urlare tutta la mia rabbia verso un governo che fa le leggi fuori dal tempo e con un solo ed unico intento: mettere le mani nelle tasche della gente, di tutti i ceti sociali, per fare cassa in attesa di premiare le proprie consorterie.

ROBERTO NICOLICK

venerdì, novembre 24, 2006

CONVEGNO DELA CDL A SAVONA


ORE 21! SALA ROSSA DEL COMUNE DI SAVONA, CONVEGNO SU TASSE, IMMIGRAZIONE E FINANZIARIA DELLA CDL, ERANO PRESENTI : BRUZZONE, MINASSO, DELFINO, ADOLFO E GRILLO. MOLTO INTERESSANTE.

ECCO NELLA FOTO I MIEI CARI AMICI MILITANTI DELLA LEGA DI SAVONA.

lunedì, novembre 20, 2006

HO LA NAUSEA

LEGA NORD LIGURIA
Il capogruppo consiliare Roberto Nicolick
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Ho la nausea
Leggo su di un quotidiano locale : “prete pedofilo patteggia , paghera’ 4000 euro” , per atti sessuali con minori in cambio di denaro o altra utilita’ economica. Si parla di ben 40 adolescenti, tra i 14 e i 17 anni, avvicinati da Don Renato presso Ceriale, i quali dovevano effettuare prestazioni di un certo tipo o portare nuovi adepti.
Quindi, questo signore, se la cava pagando circa 100 euro per ogni giovane corrotto. Praticamente un prezzo da fine stagione, un saldo vero e proprio. Questo e’ il controvalore economico che i magistrati hanno dato per ogni vita sporcata e violata di un giovane. Giovani che avvicinandosi a Don Renato pensavano di trovare una guida, un consigliere spirituale, un amico ed invece hanno trovato un’altra cosa che non dovevano trovare. Intanto pagati i 400 euro, il nostro amicone dei giovani, potra’ andare libero ad esercitare il suo carisma in qualche altro centro di aggregazione giovanile, meglio se lontano, cosi’ non conoscendolo, nessuno potra’ diffidare di lui.
Ecco perche’ ho la nausea.
So che in alcuni Stati degli USA, nei pressi di ogni scuola, vengono affisse le foto con tanto di nome e cognome, dei pedofili con precedenti in merito, e questi individui sono diffidati dall’avvicinarsi agli istituti scolastici della contea dove risiedono. Non so questa misura potrebbe funzionare in Italia, ma francamente avrei voglia di misure preventive piu’ incisive.


Roberto NICOLICK
Consigliere Provinciale Lega Nord

giovedì, novembre 16, 2006

lettera al questore di savona



LEGA NORD LIGURIA Il capogruppo Consiliare in Provincia di Savona
ROBERTO NICOLICKVia Sormano 12 17100 SAVONAFax 019 8313202 Cell. 339 7111701E Mail
robertonicolick50@alice.it
www.gruppoconsiliareleganordsavona.blogspot.comLettera aperta al questore ed ai vertci delle forze di polizia.


Una realta’ molto difficile si sta stabilizzando in Savona e Provincia: rapine ad istituti bancari, omicidi clamorosi e tuttora insoluti, truffe agli anziani , tentativi di violenza sessuale a donne sole di qualsiasi eta’ e soprattutto aggressioni che avvengono in pieno centro e ad ore di “normale vita di relazione”.
L’ultima ha avuto come vittima un anziano che e’ stato pestato a sangue e rapinato.
Signor Questore, signori comandanti delle forze di polizia, questa non e’ vita, questa non e’ una condizione normale di convivenza civile. Qualcuno di Voi ha recentemente detto che la “situazione e’ sotto controllo”, ho molti dubbi su questa affermazione che e’ lontana dalla concreta realta’ dei fatti. Mentre tentate di calmare la gente, le vostre voci sono sovrastate dal triste rumore del Vostro elicottero, che spesso vola a bassa quota sui tetti di Savona, subito dopo qualche rapina o in occasione di importanti operazioni di servizio. Un tempo, Savona e Aosta erano le tranquille mete preferenziali dei trasferimenti per gli agenti con anzianita’ di servizio, ora le cose sono cambiate.
Sono molto vicino al territorio ed ascolto le lamentele continue dei cittadini, sono spaventati, insicuri, non escono piu’ la sera per paura di fare brutti incontri, le donne sole si guardano bene dall’attraversare certe piazze o certe zone di Savona. Sta anche, purtroppo prendendo campo un reato odioso e infame come la pedofilia. Il bilancio e’ terribile. Occorre dare fiducia alla gente per bene, essere presenti sul territorio, trascinare fuori dagli uffici gli agenti che devono controllare di piu’ il territorio, monitorare tutta la vita quotidiana dei malavitosi che dopo l’ultimo indulto sono ancora tornati sul mercato piu’ aggressivi che mai.
Attivare e rendere stabile l’osservatorio provinciale sulla malavita, entrare nelle scuole e stimolare gli studenti a collaborare senza per questo sentirsi dei delatori. Smettere di discutere e’ fondamentale. Ricordo quel vecchio detto latino: mentre a Roma si discute, Sagunto viene data alle fiamme.

Roberto Nicolick
Consigliere Provinciale
SAVONA

lunedì, novembre 13, 2006

OCCHIO AL CANONE RAI


ATTENZIONE
Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: il Consiglio di Amministrazione della RAI ha chiesto al Governo e in particolare ai ministri delle Comunicazioni e del Tesoro, di rivoluzionare il pagamento del canone annuale. L'idea è di suddividere la quota in più parti, da integrare ad ogni bolletta ENEL. In questo modo, assieme alla corrente elettrica gli italiani, secondo la RAI, pagheranno i servizi della radiotelevisione pubblica "a rate".
A quanto pare un documento che articola questa idea è stato già trasmesso al Governo: che avvenga ora non è un caso, in quanto si sta per ridefinire il contratto di servizio tra RAI e Stato. Ed è di questi giorni la dichiarazione del ministro alle Comunicazioni Paolo Gentiloni secondo cui sono necessari nuovi interventi per sconfiggere l'evasione sul Canone.
Qualora la proposta passasse, il pagamento sarebbe dovuto nella bolletta elettrica per la prima casa e una esenzione potrebbe essere chiesta da chi non ritiene di doverlo pagare. In questo caso, però, avverte Petroni, una falsa dichiarazione potrebbe avere conseguenze penali.
Quindi LEGGE INGIUSTA, ULTERIORE GABELLA E MINACCIA PENALE..

venerdì, novembre 10, 2006

INFERNO A SAVONA





Per un trasporto pesante che ha un guasto in Corso Mazzini, le principali strade diSavona sono state completamente bloccate. In questo momento alle 15,52, centinaia dimezzi di ogni tipo, auto, camion, bus e quant’altro, sono completamente bloccate inCorso Tardy e Benech, Corso Mazzini, Via Gramsci, Via XX settembre. Le colonne sistendono a perdita d’occhio, mentre i vigili urbani, pochi per la verita’, sonocompletamente impotenti a risolvere la situazione e sono chiaramente al collassonervoso. In Corso Ricci una ambulanza da una decina di minuti, sta lacerando l’aria ed itimpani con la sirena, chiedendo anzi implorando, strada. Tutte le vie del centro sonopraticamente bloccate da colonne di mezzi che nella migliore delle ipotesi avanzano apasso d’uomo, tra bestemmie e squilli rabbiosi di clackson. I rumori dei motoriimballati arrivano sino ai piani alti delle case. Nuvole azzurrognole dei gas di scaricoaleggiano nell’aria, mentre i semafori vanno anche essi in tilt. In mezzo a questogirone dantesco, ricordo con tragica ironia la battuta pronunciata ieri seradall’assessore del comune di Savona Tuve’ “ho 4 macchine e non trovo mai parcheggio”,frase molto infelice pronunciata nel bel mezzo di una assemblea contro la creazione dibox.Mi auguro che anche il nostro sindaco e i nostri valenti assessori siano bloccati inmezzo al traffico e soffrano le pene di noi poveri mortali. Chissa’ se stanotte lasituazione trovera’ una soluzione.

domenica, novembre 05, 2006

CONATI DI SECESSIONE

"E quando dall'armadio i cadaveri puzzarono,allora Jacob comprò un'azalea."B. Brecht


A PROPOSITO DEL PRESIDENTE NAPOLITANO CHE PARLA DI "CONATI DI SECESSIONISMO", VADA A VEDERSI PERCHE' I PARTIGIANI DELLA BRIGATA OSOPPO FURONO TRUCIDATI, PERCHE' SI OPPONEVANO ALLA SECESSIONE DEL FRIULI DA PARTE DELLE BRIGATE GARIBALDI - STELLA ROSSA...QUINDI CHI FURONO I PRIMI SECESSIONISTI ??
La strage di Osoppo
7 febbraio del 1945
La strage di Porzus rappresenta uno degli episodi più oscuri e crudi della resistenza e va inserito nella particolare situazione di confine tra Italia e Jugoslavia propria del Friuli Venezia Giulia.
All’interno dei gruppi della resistenza antifascista friulana si erano creati dei motivi di contrasto, dovuti soprattutto alle sorti future della regione. Da una parte c’erano i comunisti della brigate garibaldine che agivano alle dipendenze della Slovenia (ma tra i quali si contano numerosi italiani) e che premevano per una secessione - annessione del Friuli alla Jugoslavia comunista guidata da Tito; i circa 100 gappisti di tale gruppo erano capeggiati da Mario Toffanin, denominato "Giacca".
La cosiddetta brigata Osoppo, invece, difendeva l’italianità del Friuli. Ad essa prese parte nel 1945 il fratello di Pier Paolo Pasolini, Guido, assumendo Ermes come nome di battaglia (in onore di un amico di Pier Paolo). Guido aderì con molta convinzione alla brigata, come dimostrano le esortazioni a Pier Paolo affinché difendesse attraverso i suoi articoli le posizioni nazionalistiche dell’Osoppo.
L’episodio di Porzus si consumò il 7 febbraio 1945. Un centinaio di garibaldini, dopo aver simulato di essersi persi, catturarono e fucilarono 22 partigiani della brigata Osoppo nelle malghe di Porzus. Il fratello di Pasolini, pur rimanendo ferito, riuscì a sfuggire, trovando riparo da una contadina. Poco dopo venne tuttavia ritrovato dai garibaldini, condotto fuori con la forza e massacrato atrocemente.
Negli anni Cinquanta iniziò il processo agli esecutori della strage. Due esponenti di rilevo della divisione Garibaldi, il comandante Toffanin e il commissario politico Padoan, furono condannati. Padoan ottenne l’amnistia nel 1959: quest’ultimo ha tuttavia sempre sostenuto l’innocenza della divisione, ritenendo che Giacca sia stato soltanto l’esecutore, certo ferocissimo, dell’operazione; il partigiano accusa invece il comando sloveno di essere stato il vero mandante dell’eccidio.