mercoledì, novembre 28, 2007

LA CULTURA DELLA NON MANUTENZIONE E DEL TIRARE A CAMPARE








La cultura della non manutenzione e del tirare a campare

A Savona, osservando alcuni preoccupanti sintomi , girando per le strade in mezzo alla realta’ quotidiana, fatta di tante piccole cose, si nota come esista una strana e molto sviluppata cultura del menefreghismo piu’ totale della cosa pubblica. Chi dovrebbe praticare la ordinaria manutenzione non lo fa in modo anche plateale. Si tratta di piccole cose, che pero’ messe assieme danno la somma, e la fotografia di come il cittadino , quello comune, senza villa e senza conto in banca, venga classificato come il nulla e basta. Dalle foto che ho scattato si vede che gli amministratori pubblici del comune di Savona pensano che la gente e’ priva di sedere e gode a stare sempre in piedi, infatti le panchine che ho fotografato sono in queste condizioni da qualche mese. La segnaletica stradale che indica la ZTL e’ in terra da circa dieci giorni, e nessuno si prende l’oneroso compito di rimetterlo in piedi in modo razionale senza percoli per i passanti. Mi rendo conto che sono piccole cose, ma se la amministrazione comunale di Savona e’ carente nelle piccole…in quelle piu’ importanti come si comportera’ ?.

lunedì, novembre 26, 2007

La storia negata: il silenzio in Italia sui crimini comunisti



GULAG PERM 36

L'unico museo russo per la storia di repressione politica "Perm-36" consiste in costruzioni superstiti e ricostruite dell'accampamento (accampamento di lavoro) per i prigionieri politici, che hanno sofferto e sono morti qui in queste situazioni orribili durante il regime sovietico. Le idee e gli sforzi di questa gente - dissidenti, attivisti dei diritti dell'uomo, avversari del regime comunista, fautori di indipendenza nazionale delle varie repubbliche baltiche occupate dai sovietici - politici, figure pubbliche, scrittori e scienziati - hanno contribuito con le loro vite e le loro sofferenze alla rovina del regime dell'odio comunista.









PERDITE DI LIQUIDO


Maleodoranti perdite di liquido
Da qualche settimana, dentro il parcheggio a piano terra dell’ipercoop “il gabbiano” di Savona in corso Ricci, dalle condutture attaccate al soffitto, c’e’ uno stillicidio di liquido, dalla puzza inequivocabile e dal colore marroncino scuro. Qualcuno ha messo un secchio di plastica che raccoglie parte della perdita, ma la maggior parte del liquido dalla puzza inquietante, cade sul pavimento in cemento del parcheggio, sono stati messi anche dei paletti di delimitazione in un patetico tentativo di delimitare la zona. Nel frattempo le perdite continuano, la puzza aleggia nel parcheggio e offende il naso dei clienti dell’ipercoop, e l’allagamento del liquido si allarga. I miei dubbi nascono dalla qualita’ della perdita: si tratta di acqua di fonte, pulita e cristallina oppure di acque nere ? E se si tratta di acque nere, degli scarichi dei bagni, non sarebbe meglio provvedere ad una riparazione urgente, anche solo per motivi di igiene pubblica ? Visto che il numero degli utenti del parcheggio e’ molto elevato, visto che la perdita prosegue indisturbata da giorni, non sarebbe opportuno delimitare e chiudere il parcheggio ? Se la stessa cosa accadesse in un negozio al dettaglio del centro citta’…che cosa accadrebbe ??

venerdì, novembre 23, 2007

STRETTOIA NEL LETIMBRO E DETRITI SCARAVENTATI


ECCO I DETRITI
Qualcuno butta detriti nel Letimbro
delle demolizioni della ex squadra rialzo

Nonostante continui a piovere, nonostante le mie segnalazioni, qualcuno continua a considerare il letto del torrente Letimbro come un deposito di detriti a cielo aperto: infatti le ruspe con grande pubblicizzazione hanno comiciato a demolire i vecchi magazzini della squadra rialzo della ex Ferrovie dello Stato e tanto per cambiare qualche tonnellata di muri e altro materiale dei capannoni sono finiti a guarnire la riva di levante del torrente sottostante. Il che significa, se non ci sara’ una sollecita rimozione, che in caso di arrivo di onda di piena del Letimbro, tutto questo materiale andra’ a finire prima in mare, e poi con le mareggiare finira’ nella sabbia delle nostre disgraziate spiagge , con un superlavoro enorme per i gestori degli stabilimenti balneari che dovranno con pala e picco ripulire gli arenili. Inoltre, particolare non trascurabile, i capannoni sono di vecchia costruzione, e probabilmente, e’ stato usato anche dell’amianto per i lavori di coibentazione. Se realmente nei detriti sono presenti tracce piu’ o meno rilevanti di amianto, si e’ portato del materiale tossico e nocivo prima nel letto del torrente Letimbro e poi in caso di onda di piena, nel mare e sul fondo dello specchio acqueo prospiciente Savona e poi soprattutto nelle spiaggie. Tutto cio’ si potrebbe tradurre in un grandissimo danno per l’ambiente.



ED ECCO LA STRETTOIA

giovedì, novembre 22, 2007

LA ROSA BIANCA


CONSUMO DI COCAINA IN EUROPA



Un milione in più di cittadini europei sniffa la "polvere bianca"
Che in Europa i consumo di cocaina sia aumentato negli ultimi dieci anni non è una novità. Ma i dati contenuti all'interno del rapporto europeo delle droghe e delle tossicodipendenze redatto dall'Osservatorio di Lisbona, mette in luce dati allarmanti: 4,5 milioni di cittadini hanno dichiarato di aver sniffato nell'ultimo anno. Un milione in più rispetto al 2006. Spagna e Inghilterra in testa alla lista dei consumatori. In coda l'Italia, dove però i consumi aumentano a velocità sorprendenti. Con la Danimarca, infatti, il Belpaese ha registrato i maggiori incrementi nel consumo tra il 2005 e il 2006. Un fenomeno preoccupante, contro il quale le autorità dei vari Stati membri lavorano senza sosta. Lo dimostra il numero dei sequestri: 107 tonnellate di polvere bianca sono stati ritirati nel 2005 (quasi la metà in Spagna) , il 45% in più rispetto all'anno precedente. Il documento evidenzia dati sconfortanti anche sul numero di morti legate all'uso di stupefacenti. Il fenomeno che aveva registrato una netta frenata negli ultimi anni sembra ora in netta ripresa. Nel periodo tra il 2004 e il 2005 infatti, il 4% delle morti tra i cittadini europei tra i 15 e i 39 anni, sono state causate dal consumo di droghe. Un dato che cresce paurosamente nelle grandi città, dove addirittura il 10-20 per cento delle morti del 2005 è stato attribuito al consumo di stupefacenti, sia per cause dirette (overdose) sia indirette (Aids e atti di violenza). Per ciò che concerne la cannabis, il rapporto mette in luce una stabilizzazione del consumo. Lo spinello è ancora la droga più consumata in Europa (70 milioni di cittadini hanno ammesso di averla provata, solo 23 nell'ultimo anno), specie nella fascia di giovanissimi (15-18 anni). Dato confermato anche in Spagna e Regno Unito, dove si concentrano i maggiori consumatori. Il documento, però, evidenzia che quasi 3 milioni di europei consumano erba quotidianamente, rischiando "gravi danni per la salute". Secondo gli esperti, lo spinello sta passando di moda, lasciando sempre più ampio spazio alle sostanze dagli effetti eccitanti e più devastanti.


BRANO TRATTO DA LA STAMPA ON LINE


martedì, novembre 20, 2007

I SETTE FRATELLI CERVI E I SETTE FRATELLI GOVONI: DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA, FANATISMO, BESTIALITA', FEROCIA, INTOLLERANZA
















LA MADRE DEI GOVONI E IL PADRE DEI CERVI













































I FRATELLI CERVI
i Cervi sono profondamente antifascisti e prendono da subito le distanze dal regime. Alla fine degli anni '20 Aldo viene imprigionato nel carcere di Gaeta per tre anni. Sono anni formativi, poiché legge di politica: Gramsci e Marx soprattutto. Rientrato, estende questa esperienza a tutti gli altri fratelli e presto allestisce una biblioteca circolante con i libri che erano proibiti dal regime fascista. Quando le restrizioni alla libertà di azione e di parola si fanno più violente i Cervi iniziano l'azione di opposizione con atti di sabotaggio agli ammassi imposti dal regime, alle linee dell'alta tensione che alimentavano le fabbriche Reggiane dove si producevano le armi belliche. Fanno volantinaggio, distribuiscono clandestinamente l'Unità, vanno di casa in casa a commentarla. La loro diventa una casa di latitanza, dove si fanno riunioni clandestine e si organizza l'opposizione al regime. Organizzano attentati contro presidi fascisti della zona da cui ricavano cibo e armi, utili per ospitare nella loro casa i numerosi renitenti alla leva che rifiutano di prendere le armi dopo l'8 settembre 1943 e la proclamazione della Repubblica di Salò, e per sostenere i numerosi alleati che si erano dispersi. Moltissimi antifascisti passeranno e sosteranno nella loro casa. Casa Cervi viene messa a ferro e fuoco dai fascisti la notte fra il 24 e il 25 novembre 1943. I sette fratelli, il padre, Quarto Camurri, catturati, verranno portati al carcere dei Servi di Reggio Emilia. Tutti gli stranieri, che in quella notte ospitavano in casa, verranno invece trasferiti alle carceri di Parma. I sette fratelli Cervi verranno fucilati senza processo all'alba del 28 dicembre 1943, al Poligono di tiro di Reggio Emilia, insieme a Quarto Camurri. Il più vecchio Gelindo ha 42 anni, il più giovane Ettore 22 anni. L'azione dei fascisti è un'azione di rappresaglia: i Cervi vengono infatti accusati di aver complottato per l'uccisione del segretario fascista di Bagnolo in Piano (Reggio Emilia). Il padre viene risparmiato, e tramandando la memoria rende possibile il recupero delle testimonianze della civiltà contadina e delle vicende storiche che costituiscono il primo nucleo del museo.




I FRATELLI GOVONI


La famiglia Govoni, di antico ceppo contadino, era una delle piùnumerose di Pieve di Cento, un grosso borgo quasi al confine con laprovincia di Ferrara. La componevano Cesare Govoni, sua moglie Caterina Gamberini e 8 figli: sei maschi e due femmine. Il primogenito si chiamava Dino,un artigiano falegname che si era iscritto al Partito fascistarepubblichino, comportandosi sempre correttamente, tanto che nessuno, aguerra finita, aveva levato contro di lui la minima accusa. Quando loammazzarono aveva compiuto da poco i 41 anni. Dopo Dino veniva Marino,di 33 anni. Era coniugato dal 1937 e aveva una figlia. Combattented’Africa, aveva aderito dopo l’8 settembre alla R.S.I. Contro di luinon pendevano accuse di sorta. Terzogenita una donna, Maria,nata nel 1912. Fu l’unica a salvarsi degli 8 fratelli perché, doposposata, si era trasferita con il marito ad Argelato e i partigiani nonriuscirono a rintracciarla. Veniva poi Emo, di anni 32, unartigiano falegname che non aveva aderito alla R.S.I. e che non si eramai mosso dal paese. Viveva in casa con i genitori. Il quintogenito, Giuseppe,di anni 30, era coniugato da poco tempo, faceva il contadino ed abitavanella casa paterna. Nemmeno lui era iscritto al P.F.R. Quando louccisero, era diventato padre da tre mesi. I sesto e il settimo deifratelli Govoni erano Augusto, di 27 anni, e Primo, di 22 anni, ambedue ancora celibi, contadini, e vivevano con i genitori. Non si erano mai interessati di politica. L’ultima nata si chiamava Ida,e aveva 20 anni. Si era sposata da un anno ed era diventata mamma soloda due mesi. Abitava ad Argelato. Né lei né suo marito avevano aderitoalla R.S.I. Va precisato che la strage dei 7 fratelli Govoni e dei lorocompagni di sventura non fu provocata solamente da un’esplosione dipazza criminalità, o da un odio furibondo accumulato da alcunipartigiani nei mesi di lotta fratricida, ma fu la conseguenza di unpiano freddamente e cinicamente attuato in base alle direttive emanatedal Partito Comunista con lo scopo di seminare dovunque il terrore pergiungere più facilmente al controllo totale della situazione. «Drago»,«Zampo», «Ultimo» e i loro partigiani non furono che gli esecutoridi queste direttive che insegnavano, tra l’altro, come il terrore lo sisemini maggiormente con i fulminei prelevamenti, le silenziosesoppressioni, il segreto assoluto sulla sorte toccata alle vittime esul luogo della loro sepoltura. Il mistero alimenta il terrore. Altramonto del 10 maggio 1945, iniziarono i prelevamenti dei fratelliGovoni. Tutta la popolazione della zona era già talmente in preda alterrore, che i partigiani avrebbero potuto ammazzare chiunque eseppellirlo in pieno giorno con la sicurezza assoluta che nessunoavrebbe osato denunciarli. La strage dei 7 fratelli Govoni vennepreceduta da molti massacri; nessuno però ne parlava, anche se tuttisapevano. Il massacro dell’11 maggio, nel quale trovarono la morteanche i 7 fratelli Govoni, venne preceduto, 48 ore prima prima, da unaltro massacro in cui trovarono la morte 12 innocenti nei pressi diArgelato. È indubbio che la strage dei 12 costituì il preludio almassacro dei 7 fratelli Govoni e degli latri 10 che ne divisero lasorte. Era giorno fatto quando il breve convoglio ripartì per Argelatocon il suo carico di prigionieri. Ida Govoni cominciò a pregareche la lasciassero tornare a casa, dalla sua creatura. Non le risposeroneppure. Verso le 8, i due automezzi raggiunsero il podere di Emilio Grazia, dove già si trovava prigionieri Marino Govoni.In un grande camerone adibito a magazzino, cominciò a sfogarsi laferocia dei partigiani: pugni, calci e colpi di bastone. Verso le 11del mattino, un fulmineo prelevamento di altre 10 vittime, tutte di SanGiorgio di Piano. Non è possibile riferire tutto ciò che accadde inquelle ore; basti dire che nessuna delle vittime morì per arma da fuoco. Le urla strazianti dei 17 morituri risuonarono per molte ore.





























giovedì, novembre 15, 2007

Bella ciao e il telefono


Da giorni sto ricevendo delle strane telefonate, sul mio cellulare il cui numero e’ di dominio pubblico, visto che sono un eletto nelle istituzioni e che pertanto deve essere facilmente raggiungibile dai Cittadini. Sullo schermo del mio cellulare appare la scritta NUMERO PRIVATO, dall’altra parte, un ignoto interlocutore dopo qualche istante di silenzio mi fa ascoltare una vecchia e notissima canzone della Resistenza “Bella Ciao”, il tutto per circa un minuto poi la strana telefonata viene terminata. Queste telefonate a cadenza di tre o quattro al giorno, in ore sempre diverse, hanno avuto inizio da quando , sul mio blog, molto visitato, ho iniziato a esprimere opinioni molto marcate,sulla cosiddetta favola resistenziale, la quale vorrebbe fare apparire i buoni tutti da una sola parte e i cattivi, i fascisti, solo dall’altra. In base a questo teorema, tutte le vendette e le atrocita’ gratuite avvenute su civili non combattenti , presunti fascisti,dall’aprile del 45 in poi, sarebbero non solo pienamente giustificate ma addirittura moralmente encomiabili. Non riesco a capire l’obiettivo di queste telefonate, a meno che chi chiama , forse vorrebbe intimorirmi e farmi recedere dall’esprimere dalle mie opinioni e anche dall’esprimerle. Temo che stia sbagliando di grosso, non sono un tipo che si spaventa facilmente e comunque non intendo recedere dalle mie opinioni, anzi ho in animo di invitare un giornalista molto esperto sui fatti inerenti la vera storia della Resistenza a commentare uno dei suoi libri che ha scritto in argomento. GianPaolo Pansa.



FACCE DI BRONZO


LA GIUNTA MILITARE BIRMANA DI SINISTRA STA FACENDO A PEZZI CIO' CHE RIMANE , POCO, DELLE LIBERTA' COSTITUZIONALI IN BIRMANIA....SAREBBE DA INCORAGGIARE LA LOTTA PER LA LIBERTA', INVECE RIFONDAZIONE COMUNISTA SI LIMITA AD UN GENERICO " NON VIOLENZA"

RIFONDAZIONE COMUNISTA GLI STESSI CHE HANNO PLAUDITO ALL'INTERVENTO SOVIETICO IN UNGHERIA ED IN CECOSLOVACCHIA


sabato, novembre 10, 2007

DA LEGGERE CON CURA E PENSARE


lettera di un anonimo compagno


Abbia il buon gusto di lasciar riposare i morti.. certamente di identico valore una volta morti, ma in vita portatori di antitetici ideali, sui quali non penso ci sia nemmeno da discutere. E già che le scrivo, un consiglio: il 25 aprile ringrazi quelli che sono stati sulle colline per garantirle la Libertà (quella si maiuscola,vero Umile manovale?) di parlare. Un saluto.




caro compagno ( anonimo)..



lei e' un gendarme della memoria, come afferma il buon Giampaolo Pansa nei suoi libri, lei per convenienza o per semplice ottusita' vuole conservare cristallizzata nel tempo una favola resistenziale a cui pochi credono sinceramente: cioe' che i buoni erano tutti da una parte e i cattivi tutti dall'altra e che di conseguenza i cattivi, e i loro parenti potevano subire di tutto, anche a guerra finita come infatti e' accaduto...






io credo nella Liberta', ma non quella che volevano costruire gli "eroici partigiani" sulle colline.






Nei fatti concreti ....sto collaborando con un gruppo di persone che cercano delle fosse comuni , molto nascoste, sulle colline tra Vado e Quiliano...dove, nel 45 - 46 - 47, sono stati assassinati e sepelliti nottetempo,dei civili, pensi che sorpresa se trovassimo alla sommita' del cumulo di salme un partigiano: pare che spesso litigassero per la spartizione del bottino e ogni tanto ci scappasse il morto....che veniva sepellito in fretta, con le "spie fasciste", ragazzi, vecchi e donne magari stuprate prime di essere trucidate.






Roberto Nicolick











Lettera di fantasia, non troppo, di un fucilatore


Lettera , di fantasia ma non troppo, di un ex fucilatore……….













Non riesco piu’ a dormire…

Dall’aprile del 1945, le mie notti sono cambiate, prima lentamente poi sempre piu’ velocemente: nel senso che non chiudo occhio la notte , e quando a grande fatica riesco ad addormentarmi, mi sveglio, improvvisamente nel cuore della notte, svegliato dai miei incubi: negli occhi le facce delle persone che di notte e di giorno, ho trascinato crudemente, fuori dalle loro case per “giustiziarle” in quanto “spie fasciste”, con nelle orecchie le loro suppliche di non ucciderle, con negli occhi le loro sagome curve mentre si stanno scavando la fossa sotto gli sguardi feroci dei miei compagni armati…..e nelle orecchie il rumore sordo della pala che scava…fino alla raffica risolutiva

Come faccio a dormire, se ogni notte mi si presentano decine e decine di persone che ho ammazzato senza pieta’ e con odio vendicativo, sparando con il mitra, con la pistola, che ho sotterrato e sparso in un ultimo conato di rancore, con il lancio di una bomba a mano…giovani, vecchi, donne, ragazzini e ragazzine, tutti fascisti ?? O solo comodi bersagli di un odio senza riposo??….Tutta gente che ora chiede alla mia coscienza di pagare il conto, salatissimo

come faccio a dormire se ancora oggi vivo da benestante, con i denari e l’oro, che ho rubato dalle case di queste persone, dopo averle ammazzate…

Come posso dormire, se godo di onori politici, salutato e rispettato come un Liberatore, con sulla coscienza ,questi innumerevoli omicidi assolutamente inutili e frutto dell’odio piu’ lacerante ?

Come faccio a prendere sonno se ancora ora , ricordo lucidamente i giovani corpi di quei 200 , ragazzi in divisa, impastati di “mistica fascista”, ammazzati senza pieta’, spogliati di ogni avere e poi buttati come fantocci a frollare e marcire nei boschi di castagni al confine tra due province ?

Ho nelle mie orecchie ancora, il silenzio assordante dei boschi dopo le raffiche e le urla di questi ragazzi…..

Come posso addormentarmi, mentre ricordo tutte le fosse, tutte le forre dove abbiamo, io e i miei compagni, buttato corpi, come se fossero rifiuti…. Come fossero vecchie cosa da dimenticare…fardelli insanguinati…animali abbattuti….

Quando passo con i miei nipoti in certi luoghi, accanto a colline, ruderi, terreni abbandonati che conosco benissimo…i brividi mi assalgono, le povere anime delle “spie fasciste” escono dall’abisso dei miei ricordi piu’ segreti, dalla mia memoria piu’ profonda e si mostrano in silenzio, per ricordarmi tutto cio’ che ho fatto, coperto prima dall’anonimato, poi dagli ideali politici e ancora dopo da una amnistia molto intelligente….

Esistera’ da qualche parte un perdono per queste cose innominabili e soprattutto innominate ??

"Era solo una mia fantasia, sorretta da fatti, libri, ricordi di sopravvissuti, da lapidi mai scritte, da Croci bianche qualche volta spezzate…..da dolori immensi per tombe mai ritrovate e su cui non e’ possibile pregare"

Un rimorso sincero a volte puo’ riscattare….




Roberto Nicolick Consigliere Provinciale Gruppo Misto SAVONA

giovedì, novembre 08, 2007


Tesseramento a Forza Italia
Oggi , alle ore 11 di martedì 6 novembre, ho deciso di formalizzare la mia adesione a Forza Italia, infatti dopo la mia partecipazione al Congresso Provinciale di Forza Italia, dopo il mio colloquio con il neo coordinatore provinciale Angelo Vaccarezza, ho effettuato il tesseramento 2007 presso il coordinamento cittadino della Citta’ di Savona.

Come e’ mia abitudine consolidata, non mi limitero’ a semplici adesioni verbali, ma mi sono reso disponibile a partecipare in prima persona, a tutte le attivita’ politiche ed organizzative che verranno programmate e concretizzate sul territorio.

Come tutti sanno, sono una persona che, avute le necessarie indicazioni organizzative, si spende senza alcun risparmio nella militanza.
Inizia cosi’ una serie di sfide a cui certamente non manchero’, appuntamenti a cui non andro’ da solo , visto che molti amici che mi hanno affiancato, precedentemente nella Lega, hanno deciso di seguirmi con stima e simpatia nel mio nuovo percorso.












ESPLORANDO IL LETIMBRO
























































Scouting sul letto del Letimbro
Ore 7 , una mattinata limpida con un bel sole, scarponcini da trekking ai piedi, abbigliamento comodo da campagna, scendo nel letto del torrente Letimbro, passando dalla foce. Il mare e’ bellissimo e riflette i raggi del sole, la spiaggia e’ deserta e silenziosa, tranne che per il leggero rumore delle onde. Risalgo il torrente , praticamente asciutto tranne qualche pozza fetida e distese di fango marrone su cui si sprofonda leggermente,quasi sino a Lavagnola in perferia nord della citta’, passando sotto a 7 ponti e passerelle.

Lo spettacolo e’ decisamente deprimente, sporcizia e rifiuti, la vegetazione che cresce incontrollata come se fossimo in Amazzonia, le canne hanno un diametro di alcuni centimetril, sembrano bambu’ della giungle, svariate tonnellate di detriti di parti in muratura con i ferri arrugginiti che spuntano puntati verso il cielo, sono addossati al lato di ponente del Letimbro.
Alcuni scarichi continuano a rilasciare liquidi biancastri e maleodoranti ,nel letto del torrente e mi fanno capire come questo torrente possa essere inquinato. Ratti ben pasciuti . grossi come gatti, mi attraversano la strada quasi sui miei piedi , zampettando velocemente , senza neppure intimidirsi per la mia presenza. Una strana scultura attrae la mia attenzione: e’ un groviglio di ferri da cemento armato che esce dal terreno.

Un uomo esce da sotto il ponte di collegamento tra Santa Rita e Corso Mazzini, e’ un po’ malandato, vestito in modo approssimativo con vecchi abiti sdruciti,mi avvicina e mi racconta che non ha un tetto se non il ponte, che la notte viene a dormire qua, sotto l’arcata vicino agli appartamenti di eccellenza da 10 mila euro al metro quadro, ha un materasso che ora ha appoggiato al la spalla del ponte, dei cartoni, uno scatolone gli funge da armadio, ci ha messo delle coperte , degli abiti, in un sacchetto c’e’ una caffettiera e sparse in giro delle scarpe. Li sotto al ponte afferma che dorme al coperto e quindi in caso di maltempo e’ al riparo, inoltre nessuno lo vede e non viene infastidito. Gia’ ma se arriva un’onda di piena ?? Poi si allontana per cercare da mangiare sulle strade di Savona.

Proseguo nel mio cammino, trovo vecchie biciclette , un mucchio di sacchi di plastica, bottiglie, ferri arrugginiti. Il letto del torrente potrebbe e dovrebbe essere ripulito e ….disboscato, prima che accada l’irreparabile: una bella alluvione con relativa onda di piena. Sui ponti fanno bella mostra di se’, cartelli che indicano il rischio di esondazione: certo , se nessuno libera il letto del torrente e’ proprio un rischio tangibile.

Roberto Nicolick
Consigliere Provinciale gruppo Misto Savona