martedì, aprile 29, 2008


DEGRADO A SANTA RITA




Santa Rita, Savona, un quartiere abbandonato ai barboni e ai balordi

Stamane ,intorno alle ore 11, su apposita richiesta di alcuni cittadini, ho fatto un breve giro per il quartiere di Santa Rita, oggetto di proteste e di petizioni da parte di molti residenti. Il quadro che mi e’ apparso davanti e’ molto grave, vi e’ una presenza endemica e estremamente molesta di barboni, italiani e stranieri, i quali si recano alla mensa del comune per gli indigenti, in mattinata e alla sera intorno alle 19, in quel caso il centro che distribuisce la cena e’ gestito dal centro Diocesano.

Questi numerosi barboni, nella stragrande maggioranza creano disturbo e turbativa alla convivenza civile, alcuni importunano i passanti, occupano i marciapiedi impedendo di fatto il passaggio non solo ai passanti ma anche alle carozzelle dei bimbi, chiedono soldi e/o sigarette con modi arroganti e protervi, fanno i loro bisogni negli angoli delle strade, o addirittura nelle serrande dei negozi chiusi. Spesso infastidiscono le donne sole;

Una signora che gestisce un bar e’ molto irritata, per il fatto che lei lascia a questi personaggi l’uso della toilette, ma non e’ assolutamente ricambiata, da pulizia e buona educazione. Uno di questi, ha addirittura iniziato a fare le proprie necessita’ corporali davanti al bancone per proseguire sino alla toilette.

Tutti i commercianti della zona sono esasperati da questa situazione, che forse non e’ adeguatamente fronteggiata dalle forze dell’ordine. Molti di loro hanno provveduto ad installare a loro spese videocamere di sorveglianza…

Esiste nelle vicinanze della mensa comunale una cursoria, dove presta servizio una donna, agente della polizia municipale !! Visto il numero e l’atteggiamento dei barboni, non credo che questa persona possa fare molto, oltre a proteggere la propria incolumita’ personale. Occorre potenziare numericamente questa presenza di per se’ gia’ utile.

Sono anche entrato nella Chiesa di Santa Rita, priva di Parroco, infatti questa bellissima Chiesa dipende da San Paolo. Nessuno sorveglia gli arredi sacri o le elemosine: addirittura entrando ho dovuto scavalcare una mendicante che chiede la carita’ accovacciata all’interno delle porte della Chiesa, e questo mi pare molto inusuale…ed e’ un peccato, questa era una Chiesa molto frequentata e andrebbe piu’ vissuta dai parrocchiani del quartiere..

Inoltre i marciapiedi del quartiere sono sporchi di deiezioni canine, e il quartiere e’ spesso oggetto di furti in appartamenti e truffe ad anziani..
Ritengo quindi improrogabile un servizio potenziato da parte delle forze dell’ordine, con la polizia municipale, i carabinieri e la polizia di stato peraltro gia’ presenti…ma non abbastanza, visto che la situazione e’ esplosiva.
Si richiedono quindi contromisure urgenti

lunedì, aprile 28, 2008

CONDANNATO A 10 ANNI PER PEDOFILIA

CONDANNA A 10 ANNI DI CARCERE PER PEDOFILIA
Sergio Marzola, 43 anni, è stato condannato dal gup a 10 anni di carcere con giudizio abbreviato. La confessione dell'uomo, arrestato un anno e mezzo fa, diede il via a una vasta inchiesta europea sulla pedofilia via internet con sviluppi anche in Usa.
Il condannato, di professione webmaster, dovrà pagare 60.000 euro come pena accessoria e rifondere i danni materiali, per ora fissati a 50.000 euro di provvisionale, a due bimbe belghe e alla loro mamma, che abitano a Bruges e si sono costituite parte civile.
L'inchiesta partita da un video.
L'inchiesta che si è chiusa con la condanna di Sergio Marzola parte da molto lontano. Tutto cominciò in Australia, nella primavera 2006, quando la polizia intercettò un filmato di due bambine di 13 e 14 anni ritratte in atteggiamenti sessuali: le due ragazzine parlavano un dialetto fiammingo, e così la polizia australiana inviò quelle immagini in Olanda per approfondire le indagini, ma sbagliando, perche' in realtà la lingua parlata era un fiammingo belga e non olandese. Si individuò così che le bambine erano di Bruges,
e che erano state riprese nel video mentre avevano rapporti sessuali con il loro padre: l'uomo ammise che a girare quei video, rimbalzati in tutto il mondo, era stato il ferrarese Sergio Marzola.

UNA STORIA COME TANTE

UN’AMICA IN DIFFICOLTA’
E' un periodo incasinatissimo, non va bene niente e non so più cosa fare!
Ho avuto una ricaduta con la depressione e l'autolesionismo e ora oltre alla xxxx prendo anche il xxxxche mi rincoglionisce. Con mio marito non va bene niente. In 18 anni di matrimonio non abbiamo condiviso niente, l'intimità per me era un orrore ma nascondevo e fingevo. Ora non posso più ne fingere ne nascondere. Mio marito è sempre stato possessivo nei miei confronti, mi trattava come una quarta figlia, non ero libera nemmeno di avere un'amica. Lavorando insieme poi i problemi sono sempre doppi. Anche il lavoro ora non va bene e ho tanta paura di non riuscire a far fronte ai debiti che sono tanti. Abbiamo deciso di vivere da separati in casa, giusto per i figli, ma non so se andrà bene. E così mi ritrovo sola, sempre sola, come lo sono sempre stata, ed è un peso enorme. Ho avuto pensieri di morte per me e per i miei figli, e ancora ci penso. Non sarebbe una tragedia, addormentarci insieme per sempre.
Non capisco cosa voglia ancora la vita da me, dopo che mi ha preso tutto.
Mi ha rubato l'infanzia, scaraventandomi in una cantina buia e fredda, costretta a subire le carezze morbose, i baci sulla bocca, il pena tra le mani o tra le labbra, che mi faceva soffocare. Da mio padre. E poi il ritorno in casa, scaraventata tra le mani di mia madre che mi accusava, mi odiava, mi maltrattava. Una bambina impaurita, confusa, sofferente, vergognosa, che si sentiva sporca e cattiva, che non meritava niente. Terrorizzata da tutto ciò che la circondava, che non poteva chiedere conforto a nessuno. Poi un'adolescente ancora più impaurita, che si sentiva sbagliata, rifiutata. Che sfogava la sua rabbia tagliandosi le braccia, che si rinchiudeva nella sua camera, morbosamente accompagnata dai ritagli di giornale di cronaca nera, che leggeva fino allo sfinimento. Sola, sempre e soltanto sola. Che ogni sera si rifugiava nella sua stanza, con le coperte fino al mento e una luce accesa perchè il buio portava solo incubi. Piangeva e aspettava e quando sentiva la porta aprirsi fingeva di dormire sperando che lui se ne andasse anzichè scostare il lenzuolo e frugare il mio corpo con le sue mani. Il cuore che batteva veloce, quasi avesse voluto scoppiarmi nel petto. E tenersi tutto dentro. Il pensiero costante di meritare tutto questo e la paura, tanta, tantissima paura che mi paralizzava in qualunque momento.
E infine una donna incompleta, incapace di amare come tale.
Io sono ancora quella bambina che reclama ciò che gli è stato rubato e che mai più potrà avere. E non esiste nulla che può colmare il vuoto e la fame di affetto sano che porto dentro. E allora mi chiedo quale sia lo scopo della mia vita.

domenica, aprile 27, 2008

L'ORCO IRAKENO

Rand che urla. Rand che fugge. Rand a terra. Rand con i due fratelli su di lei e la scarpa del padre orco sul collo. Una zampata che le toglie il fiato, le fa sputare aria e vita. Ma Abdel Qader Ali il padre belva non s’accontenta. Alza il piede, afferra un coltello, l’affonda nella figlia immobile, le sfigura il viso, le squarcia il seno, ne dissacra il pube, alza lo sguardo ferino esplode nell’ultimo osceno tripudio: «Ho lavato il disonore». Quella di Rand Abdel Qader non era neanche una vera relazione. Era un bozzolo d’amore, il sogno romantico di una diciassettenne irachena affascinata dagli occhi azzurri di un soldatino britannico. Erano chiacchiere morigerate nei minuti rubati agli sguardi dei passanti. Occhiate languide quando Paul le raccontava di Londra e dei suoi parchi. Sospiri quando era tempo di tornare all’università e al reggimento. Quel sogno è bastato a ucciderla, a trasformarla in un cadavere reietto sepolto sotto un velo di terra, coperto dagli sputi dei parenti arrivati a congratularsi con l’orco assassino. È successo a Bassora il 16 marzo scorso. L’orco è ancora libero. La polizia l’ha rimandato a casa due ore dopo. Lui è rientrato a testa alta, orgoglioso d’aver salvato la famiglia, di aver cancellato la vergogna di quell’amore per uno straniero infedele.Inizia tutto alla fine dell’anno scorso a una distribuzione di generi alimentari. Per Rand studente d’inglese all’università di Bassora è l’occasione per tenersi in esercizio. Per Paul, 22 anni, da pochi giorni in Irak è una giornata come tante altre. Ma quel giorno è colpo di fulmine. Lui l’osserva, lei le volta le spalle, fa due passi, si rigira curiosa. Paul è lì a rubarle il sorriso. Rand non perde più una distribuzione. È la volontaria tra le volontarie, sempre in prima fila, sempre alla ricerca di quei due occhi azzurri e di quella divisa. Si rivedono, si rincontrano, lui le regala un cucciolo di cane, Rand lo parcheggia da Zeinab, l’amica del cuore. Zeinab sa tutto. Ascolta, da consigli, mette in guardia: «Parlava solo di lui, dei suoi capelli biondi, dei suoi sguardi, della sua pelle candida, delle sue parole dolci... stai attenta le dico, sei una musulmana, lui è cristiano, a casa non ti permetteranno di vederlo né di sposarlo». Rand non sente ragione. «Non ascoltava, viveva in un altro mondo, parlava soltanto di Paul, di quella Londra dove un giorno lui le avrebbe comprato dei fiori, mi lasciava i suoi regali, raccontava di quando lui le sussurrava mia principessa».
È un amore d’attimi rubati. A gennaio lui è già lontano. Forse si cercano, si sentono al telefono, si scambiano e-mail, ma di certo per due mesi Paul è un fantasma. L’amore diventa ricordo, attesa, speranza, ma il pettegolezzo sopravvive, passa di bocca in bocca, innesca il furore di papà Abdel. Leila, sua moglie, se lo vede rientrare in casa con quei due occhi da demente, la bocca tremante, l’urlo assassino. Zeinab piange. Mamma Leila chiede ai due figli maschi di fermare il marito impazzito. Loro invece gli danno una mano. Tutto si consuma pochi minuti.Due settimane dopo mamma Leila se ne va. Lui la rincorre, la picchia, le rompe un braccio. Ma Leila non si ferma. Racconta ai giornalisti stranieri la storia della figlia uccisa, delle 133 donne massacrate nell’ultimo anno, dei 47 omicidi d’onore con cui suo marito e gli altri uomini di Bassora si sono scrollati di dosso il disonore. L’orco i suoi parenti, intanto, hanno già deciso. La troveranno, l’uccideranno, laveranno con altro sangue la nuova insolente vergogna.

sabato, aprile 26, 2008

LE DICHIARAZIONI DI UNA "DONNA"




























Leggo con orrore le dichiarazioni della "signora" Vanna Vaccani Artioli, che per 27 anni ha retto la carica di segretaria provinciale ANPI di Savona, la quale tesualmente afferma, a proposito della Giuseppina Ghersi, tredicenne , rapita, seviziata ed ammazzata dai partigiani comunisti "...COLLABORAVA CON I FASCISTI...LA SUA FU UNA ESECUZIONE ...SENZA OMBRA DI DUBBIO..."
Di fronte a queste tristi parole, provo raccapriccio per cio' che vi si nasconde dietro: odio di classe, rancori mai sopiti, veleni ideologici...tutto il vecchio ed obsoleto armamentario della inquisizione rossa, presente solo nella Corea del Nord e a Cuba....provo profonda vergogna che una donna abbia pronunciato queste parole verso una ragazzina tredicenne, che dopo essere stata stuprata dai valorosi partigiani comunisti, fu anche assassinata con il classico colpoi alla nuca. Se i rappresentanti dell'ANPI, sono questi, allora possiamo pure riporre ogni tenue speranza di riconciliazione e di pace...l'odio di classe, il controllo poliziesco sui dissidenti, 'eliminazione di chi non e' in accordo sono il naturale proseguimento, fisiologico di queste tristi persone.
Una adolescente di tredici anni viene classificata come SPIA fascista, viene presa, torturata e stuprata da 3 uomini adulti, poi ammazzata ed abbandonata in mezzo ad altri cadaveri senza nome, senza alcuna pieta' umana.....eccome come la "signora Vanna Vaccani Artioli" ha liquidato la ragazzina Giuseppina Ghersi.....
Essere donna e magari madre o nonna dovrebbe preservare da queste parole dette con odio e con arroganza, invece spesso non e' cosi'........provo molta pena, anche, ma e' solo un sentimento secondario, l'orrore ha in questo caso la precedenza.

Roberto Nicolick

martedì, aprile 22, 2008

SMOKING GUN


Più volte abbiamo usato questa definizione anche in questo blog, per riferirci a chi, veniva per così dire ritrovato con le mani nel sacco e con prove difficilmente attaccabili.
La pistola fumante quindi, the smoking gun appunto, era la prova delle prove, l’arma appena usata e trovata sulla scena del delitto.
In un’era in cui grazie a gente condannata per abusi sui bambini in Italia si rimette in discussione la credibilità degli stessi (al riguardo da citare, ma ne riparleremo, la proposta di legge a cui si dice stia lavorando anche un “noto” azzeccagarbugli, e che vorrebbe rendere non credibili per legge i minori di… anni NOVE! - per la serie come difendere i propri clienti senza dover lavorare troppo), la pistola fumante trova comunque spesso assurdi alibi.
Pensate ai cacciatori di bambini beccati in internet i quali davanti all’evidenza dei fatti, parlano di ricerche per libri o studi scientifici.
Chissà cosa si inventerà il pedofilo, Marco B. 35 anni di Vallescrivia (hinterland genovese), già denunciato in passato per molestie a danno di minori, allenatore di squadre di calcio giovanili che da schede Sim diverse ha mandato in questi anni, spacciandosi per ragazzina, circa 40mila (Q U A R A N T A M I L A !!!!!) sms e 2mila (D U E M I L A !!!!) immagini ad un centinaio di ragazzini dai16 ai 12 anni.
Molti li ricattava (se non continui do le tue foto ai tuoi amici), ad altri si presentava come una ragazzina, mandando foto tolte da Internet, e via dicendo.
Ora è in cella. Scommettiamo sulla scusa più originale?
Per me diceva di partecipare a Tim Tribù, dove si sa, solo il primo messaggio è gratis…

domenica, aprile 20, 2008

DIVORZIO NELLO YEMEN


DIVORZIO NELLO YEMEN!!!
La notizia è stata scritta su tutti i giornali e la riporto qua. Una “donna” ha chiesto il divorzio. Nello Yemen. Se mi limitassi a questo, per quelle poche (credo) conoscenze che abbiamo sullo Yemen penseremmo tutti quanti che la notizia è proprio questa, in una società “maschilista” raro pensare che quella donna possa liberamente chiedere lo scioglimento di una unione. Anche se il motivo è “botte ed abusi sessuali”;
poi leggiamo l’età della donna: 8 (OTTO!) anni ed allora le cose cambiano.
Secondo uno studio del 2006 il 50% delle bimbe yemenite viene dato in sposa, anche se la legge ha ufficialmente messo come tetto minimo l’età di 15 anni (bella legge non c’è che dire).
La bimba di cui parliamo ha chiesto aiuto ad un giornalista, dicendo che “il padre la picchiò per fargli sposa un uomo di circa 30 anni. Marito che la rincorreva per casa per picchiarla a sua volta e fargli poi le brutte cose”.
Oggi la bimba è, miracolosamente, approdata in un Tribunale. “Dove difficilmente vincerà, poiché non è un’adulta e prevale quindi ciò che dice il suo… guardiano”.

venerdì, aprile 18, 2008

mercoledì, aprile 16, 2008

INCREDIBILE



Parigi - Due mesi di prigione con la condizionale e 15mila euro di multa sono stati richiesti dalla procura della repubblica di Parigi nei confronti dell’icona del cinema francese Brigitte Bardot, accusata di incitamento all’ odio verso la comunità musulmana. Il tribunale pronuncerà la sua decisione il 3 giugno prossimo.
La lettera a Sarkozy Nel dicembre 2006, B.B., 73 anni, aveva inviato una lettera a Nicolas Sarkozy, allora ministro dell’interno, nella quale chiedeva che gli animali uccisi dai musulmani in occasione dell’Aid el Kebir fossero storditi prima di essere sgozzati. In particolare la Bardot scriveva: "Ne abbiamo abbastanza di essere presi in giro da tutta questa popolazione che ci distrugge, distrugge il nostro Paese, imponendo i suoi atti". Questa dichiarazioni avevano provocato l’indignazione di alcuni associazione antirazziste, quali la Lega per i diritti umani e il Mrap (Movimento contro il razzismo e per l’amicizia fra i popoli).
La lotta della Bardot La Bardot, che da anni si batte per la difesa dei diritti degli animali, è stata fra l’altro condannata nel 2004 a 5.000 euro di multa per delle dichiarazioni che incitano all’odio razziale nel suo libro intitolato: "Un grido nel silenzio".

da Il Giornale


martedì, aprile 15, 2008

una grande gioia per la vittoria del PDL

Bene, anzi benissimo : sinistre sbaragliate, il Popolo della Liberta' che stravince assieme alla Lega. Unico neo :l'ingresso in parlamento di due personaggi della LN, che non godono assolutamente della mia stima e del mio rispetto. Credo che andranno a fare cio' che hanno sempre fatto, scaldare una poltrona, prendere una prebenda in piu e fare nulla come sempre hanno fatto. Uno forse per poco tempo, vista l'eta' avanzata e le condizioni critiche di salute, l'altro, leggermente meno vecchio, potra' coltivare il suo interesse primario e cioe' vegetare.

BOLLO SCADUTO


E VAI................................


domenica, aprile 13, 2008

solo 6 caffe'


un blitz operativo ?

una operazione in grande stile contro la malavita organizzata ?

Una scorta a qualche importante uomo politico ?

Un arresto importante ?

NO.....

6 caffe'...............

sabato, aprile 12, 2008

IL SAGRATO DELLA CHIESA DI SAN PAOLO COME UN DORMITORIO


Il sagrato di una Chiesa usato come un dormitorio.
Savona, pieno centro, Chiesa di San Paolo in Corso Tardy e Benech, nel nuovo quartiere dell'OltreLetimbro, ore 11 del mattino...i fedeli escono dalla Chiesa e osservano attoniti, un uomo, immagino un barbone, che senza farsi alcun problema, dorme profondamente, disteso, davanti alla porta principale della Chiesa, sotto una coperta .
I fedeli che entrano ed escono dalla Chiesa di San Paolo, devono scavalcarlo per non mettergli i pedi addosso.
Nessuno viene ad invitare il barbone ad allontanarsi dal sagrato...oramai le chiede, anche in piena mattinata si stanno trasfrormando in un dormitorio....con buona pace dei fedeli.
Forse il dormiente ha lavorato operosamente tutta la notte e ha diritto di riposarsi.....come tutti i lavoratori

mercoledì, aprile 09, 2008

TAFFERUGLI IN PIAZZA SISTO






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A proposito dei tafferugli avvenuti a Savona, in Piazza Sisto, intorno alle 12,30 del giorno 8 u.s., in concomitanza con il comizio di Silvio Berlusconi, visto che ero presente e a pochi passi dal luogo dove e’ accaduto il fatto , vorrei fare alcune precisazioni e riflessioni :

I contestatori erano 6 -8 ragazzi, giovani, vestiti hip- hop con dei piercing sul viso, con un naso da pinocchio di cartone, stavano su una struttura sopraelevata, di circa un metro, lanciavano urla ed insulti, verso il palco , deserto in quell’istante, accompagnando le urla con gesti scomposti che , secondo le loro intenzioni, dovevano essere di minaccia o altro…

Quattro adulti, tre maschi e una donna, vestiti eleganti e curati nell’aspetto, li accompagnavano e li incoraggiavano in questi atteggiamenti poco tolleranti ed estremamente antidemocratici ( non si disturba mai un comizio, anche se non si e’ in accordo con le tesi espresse dall’oratore; al limite si convoca, successivamente, una conferenza stampa per esprimere una opinione che debba essere divulgata dai media ).

Visto che dal palco, deserto, nessuno se li filava, i poveri ragazzi sempre piu’ irritati , gestiti sempre dagli adulti che li spingevano ad agire, hanno cominciato a lanciare pesanti ingiurie verso il pubblico che era nelle loro vicinanze, e che li invitava ad un comportamento piu’ corretto e democratico. A causa di questi insulti, gratuiti , provocatori e volgari, poteva nascere uno scontro fisico tra i disturbatori e alcune persone che erano in attesa di Berlusconi.

Correttamente, la polizia invitava i giovani teppisti a smettere i loro cori da stadio e gli insulti verso i cittadini. A tale richiesta il gruppo non aderiva, anzi aumentava la pesantezza delle ingiurie. A questo punto la polizia eseguiva una piccola carica di alleggerimento , in tale azione , era applaudita dai cittadini presenti, stufi di essere insultati , solo per essere presenti ad un comizio di Silvio Berlusconi, Da notare che tutti gli altri comizi, svoltisi precedentemente, non hanno subito alcun tipo di disturbo.

Gli ultras, inizialmente tentavano una resistenza corpo a corpo, aiutati concretamente dagli adulti, poi fuggivano, inseguiti dagli operatori di polizia. Ritengo che l’azione della polizia sia stata corretta e tesa ad evitare uno scontro tra persone per bene e questi personaggi di basso rilievo civile, venuti solo per creare turbativa ad un pacifico incontro politico, tra ben 5000 cittadini e Silvio Berlusconi. Sicuramente , nel vedere tanto pubblico, presente, avranno visto rosso e si sono fatti usare da adulti totalmente privi di scrupoli, i quali , a mio parere erano le vere menti malate della situazione. Un tempo i gerarchi fascisti mandavano i giovani alla morte e con una uniforme addosso, questi sono esattamente uguali a quella gente, nella stessa vilta’ e scarsita’ di valori..

lunedì, aprile 07, 2008

MOLESTAVA LE NIPOTINE MA VIENE ASSOLTO GRAZIE ALLA CIRELLI


MOLESTA LE NIPOTINE, MA VIENE ASSOLTO GRAZIE ALLA “CIRIELLI”
Le accuse erano terribili: pedofilia e maltrattamenti in famiglia.
Atti sessuali con due nipotine acquisite che al momento delle molestie avevano quattro anni e maltrattamenti alla moglie con percosse e umiliazioni che non sono mai cessate durate l’intera vita matrimoniale.
Per quei reati però l’imputato, che all’epoca dei fatti abitava a Santo Stefano Magra, e oggi ha 88 anni non ha fatto né farà neppure un giorno di galera.
L’avvocato Katia Acquaro che lo difendeva è riuscita a ottenere l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione. A pronunciare la sentenza è stato, martedì 1 aprile, il presidente del collegio giudicante, Giulio Cesare Cipolletta, con giudici a latere Paolo Scippa e Giuseppe Pavich. A carico dell’imputato restano le accuse del pubblico ministero e le denunce delle tre donne nei suoi confronti ma il reato è prescritto, almeno per la parte della pedofilia, e per questa ragione in aula non si è neppure iniziato il dibattimento,
e quindi non sono state provate le accuse che restano solo un racconto di parte non confortato da nessuna prova testimoniale. Le due bimbe, nipotine acquisite, furono molestate per anni. Prima la più grande che aveva quattro anni e poi l’altra quando ha raggiunto la stessa età. Comportamenti terribili secondo il capo di imputazione con atti osceni, palpeggiamenti e anche penetrazioni con le dita. Tutto cominciò nel giugno del 1987 quando la bimba più grande aveva appena compiuto i quattro anni e terminò nel giugno del 1993. Il fatto che l’ultimo episodio risalga proprio a questo mese ha fatto scattare la prescrizione. Solo dopo anni e quando hanno raggiunto la maggiore età le due ragazze hanno trovato il coraggio di denunciare il “nonno-orco”. Troppo tardi però perché la “Cirielli” ha ulteriormente ridotto i tempi di prescrizione del retato al punto che quando hanno presentato la denuncia di fatto per le nuove norme il reato era già estinto. Non è invece prescritto il reato di maltrattamenti alla moglie perché le vessazioni durarono sino al 2005 quando la donna trovò il coraggio di abbandonare la casa e, assieme alle due nipoti, denunciare tutto. Alla donna sposata in seconde nozze l’uomo riservava un trattamento da marito padrone. Insulti quotidiani, botte, schiaffi e calci con cui la buttava giù dal letto anche durante la notte. Le impediva di andare da sola a fare la spesa, le dava solo pochi spiccioli e poi quando era ubriaco defecava e urinava sui pavimenti dell’abitazione costringendo la povera donna a un penoso lavoro di ripulitura:
lei può ancora sperare in una condanna del “marito-padrone” perché il reato non è ancora estinto.

NUOVI ARRESTI PER PEDOFILIA ON LINE


PEDOFILIA ON LINE, 80 PERQUISIZIONI IN 14 REGIONI.
DUE ARRESTI
L'inchiesta scaturita da una denuncia dell'associazione Telefono Arcobaleno
Ci sono anche insegnanti e militari tra gli indagati per lo scambio di filmati e foto di pornografia infantile su Internet. Il reato ipotizzato è di associazione per delinquere e divulgazione di materiale pedopornografico. Sette di loro sono recidivi: in passato erano stati gia' denunciati per analoghi reati.
L'inchiesta è scaturita da una denuncia dell'associazione Telefono Arcobaleno.
Un arresto a Siracusa e uno a Livorno
Nei giorni scorsi è stato arrestato un insegnante siciliano di Siracusa, 51 anni, sposato, allenatore di alcune squadre di pallavolo Under 13.
L'uomo è stato sorpreso in flagranza di reato mentre condivideva su Internet immagini pedopornografiche. Gli sono stati concessi i domiciliari in quanto incensurato.
Altro arresto a Livorno, dove un magazziniere di un grossista di materiale elettrico divulgava e possedeva migliaia di foto pedopornografiche tutte catalogate in Dvd.
Investigatori del Nit della Procura di Siracusa assieme a oltre 400 appartenenti a carabinieri, polizia postale e guardia di finanza hanno eseguito 80 perquisizioni in citta' di 14 regioni italiane.
Gli indagati sono 15 residenti in Lombardia, 11 in Sicilia, 10 in Emilia Romagna, 7 in Veneto, 6 in Campania, 6 nel Lazio, 5 in Liguria, 5 in Piemonte, 4 in Toscana, 2 in Friuli, 2 in Abruzzo, 2 in Puglia, 2 in Trentino, 1 in Calabria, 1 in Sardegna, 1 in Umbria.



sabato, aprile 05, 2008

TRIBUNALE A PEZZI



Degrado a palazzo di Giustizia

In genere, si presume che il Tribunale, cioe' il luogo dove si amministra la Giustizia, sia un luogo di pulizia ed ordine interiore e anche esteriore: Nel caso di Savona, le immediate adiacenze del Tribunale, in Piazza del Popolo, sono degradate: da mesi, infatti, l'ampia e lunga vetrata che si trova di fronte all'ingresso principale del Tribunale, e' vandalizzata in modo scientifico, scritte varie la lordano e i vetri , blindati, sono pieni di buchi e crepe. L'ultima ingiuria riguarda proprio uno di questi pannelli, che e' praticamente sbriciolato, a terra....forse non e' un bel vedere per chi si reca in Tribunale

mercoledì, aprile 02, 2008

VIA PALEOCAPA: REGNO DI BARBONI





Degrado nella main street di Savona : Via Paleocapa

Ore 12 circa, attraverso la via principale di Savona, il cosidetto salotto buono della citta', vetrine, negozi, banche, bar e quant'altro...ma ogni trenta passi incontro rispettivamente un barbone, un mendicante, un vucumpra', un clochard con il cane. Ne conto una dozzina, che non si limitano a sonnecchiare stancamente, accoccolati su dei cartoni a terra, in genere a brevi periodi si alzano e chiedono con prepotenza soldi ai passanti. Il top del degrado e' un rottame di un ciclomotore , recentemente dato alle fiamme, che campeggia alla estremita' di via Paleocapa, davanti alla Torretta Leon Pancaldo, simbolo di Savona. Nessuno interviene per rimuovere il rottame ancora puzzolente di gomma bruciata e plastica fusa, nessuno interviene per dare un ricovero dignitoso a queste persone ed ai loro cani... allora mi sorge un dubbio : sara' questo il vero simbolo della citta' di Savona ??

Roberto NICOLICK

martedì, aprile 01, 2008

UN APPELLO A FAVORE DEGLI ORSI IN CINA


Mentre i monaci Tibetani in pacifica lotta vengono massacrati dai "compagni" cinesi, non bisogna dimenticare il terribile e crudele fatto degli orsi in Cina:

La Cina mantiene oggi 10.000 (diecimila) orsi prigionieri, per l'estrazione della bile dalla cistifellea di questi animali. Gli orsi sono collocati orizzontalmente in gabbie che sembrano piuttosto delle bare; viene messo loro un collare di ferro e sono trattenuti da sbarre a pressione; nel corpo di questi animali viene introdotto un catetere, che assorbe continuamente il liquido dalla cistifellea. Gli orsi non possono cambiare minimamente la loro posizione e rimangono in questa condizione di sofferenza interminabile dai 15 ai 20 anni! Non possiamo accettare che questa crudeltà, tortura e barbarie, continui formando parte della vita di questi poveri orsi, nemmeno per un minuto. Ogni istante che passa è decisivo per loro tra SOFFRIRE e VIVERE. Con la zampa attirano il cibo attraverso una piccola apertura della gabbia. Per placare la sete, devono allungare la lingua per leccare le sbarre della loro prigione. Soffrono dolori allucinanti per rimanere una media di15 anni nella stessa posizione che deforma loro le ossa. Stiamo parlando di 15 anni, o 180 mesi, o 5.475 giorni, o 131.400 ore o 78.844.000 minuti di continuo dolore. Per ottenere la bile, si sta promuovendo un commercio terribile: la bile viene usata per confezionare shampoo, afrodisiaci e rimedi "miracolosi". Durante l'estrazione del liquido, si impianta un tubo nella cistifellea; l'altro estremo resta fuori della pancia dell'orso, collegato ad un apparecchio che estrae la bile. I dolori dell'orso sorpassano ogni limite dell'immaginazione: brama di dolore, si mutila e cerca di suicidarsi. Per aiutare basta firmare chiedendo la fine immediata delle "Fattorie della Bile" ed inviare questo messaggio a tutte le persone possibili.